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Altre risorse:
La farina
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La farina di Fecola
La besciamella
Il grano saraceno
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Le frodi alimentari

Dieta per la gastrite

La Polenta

PolentaRicetta della Polenta Classica

Anticamente la farina si faceva sul fuoco, con il classico paiolo di rame non stagnato. Ora in commercio esistono paioli efficacissimi, con il doppiofondo di rame poiché questo metallo è un ottimo conduttore di calore e fa cuocere in modo uniforme la farina. Esistono anche paioli antiaderenti, che facilitano il compito a chi si accinge a preparare questo antichissimo piatto. Oltre al paiolo, serve il bastone per mescolarla.

Quanto tempo serve perché cuocia al meglio? Un'ora, anche se qualcuno dice quarantacinque minuti, più un altro quarto d'ora. Più la polenta cuoce e più sarà digeribile e buona. La polenta deve essere girata sempre nello stesso verso. Un trucco perché la polenta non faccia i grumi: osservate attentamente l'acqua della polenta, quando dà segno che sta per bollire, ma non bolle, incominciate a versare la farina mescolando energicamente. Si scioglierà nell'acqua in modo uniforme e al bollore si rapprenderà senza grumi. Altri trucchi per avere una polenta saporita sono l'aggiunta all'acqua di un paio di cucchiai di olio d'oliva e una foglia di salvia o alloro. La polenta, una volta cotta e ve ne accorgete subito perché si stacca perfettamente dalle pareti del paiolo, va versata con un colpo secco sul tagliere. Per tagliarla non usate lame di metallo, ma coltelli di legno.

CON LA PENTOLA A PRESSIONE i tempi di cottura sono dimezzati, procedete così: portate ad ebollizione nella pentola scoperta un litro e mezzo di acqua leggermente salata, versatevi la farina mescolando vigorosamente. Quando la farina è ben amalgamata chiudete la pentola, all'inizio del sibilo abbassate la fiamma, cuocete per venti minuti e servite.

La polenta può essere servita come accompagnamento per formaggio, salsiccia, uova, funghi, spezzatino, brasato.

 

La polenta taragna

ricetta tipica della cucina valtellinese, camuna e delle valli bresciane e bergamasche. Il suo nome deriva dal tarai ("tarel"), un bastone usato per mescolarla all'interno del paiolo di rame in cui veniva preparata.

Viene preparata con una miscela contenente farina di grano saraceno, che le conferisce il tipico colore scuro, diversamente dalle preparazioni di altre regioni, che utilizzano un solo tipo di farina, ottenendo quindi una polenta gialla. Nella polenta taragna il formaggio viene incorporato durante la cottura.

 

Pulénta vüncia, polenta uncia cioè unta

Piatto tipico valdostano e biellese. E' anche conosciuta anche come "polenta grassa". I suoi ingredienti sono quelli tipici della cucina popolare tradizionale delle montagne : farina di mais e formaggio. La polenta concia ma viene preparata fondendo nella polenta a fine cottura cubetti di fontina e/o toma e burro fuso.

Ingredienti per 4 persone:
6 etti di farina taragna,
1,8 l. di acqua,
gr. 200 di toma fresca valdostana,
gr. 150 di fontina valdostana,
gr. 200 di burro.

Riempire un paiolo di rame con acqua e quando bolle versare a pioggia la farina taragna. Mescolate continuamente per evitare che si formino grumi. Continuare a mescolare con energia per 60 minuti e comunque fino alla fine della cottura. La polenta è pronta quando si vedrà che si stacca dalle pareti del paiolo. Quindi aggiungere i formaggi e il burro tagliati a pezzettini e mescolare ancora la polenta per far sciogliere il tutto.

 

LA FARINA GIALLA
è la comune farina da polenta, la si ricava dalla macinazione più o meno fine del mais normale e separata dal germe mediante setacciatura. È detta abburattata quando si macina tutto il granturco e si separa solo la crusca. La vitrea, o semola o fioretto è quella macinata a grana grossa. Fumetto è la farina macinata finissima, adatta per dolci o per l'alimentazione dell'infanzia. La farina a grana grossa è quella tipica usata nelle valli del Trentino, Veneto e Lombardia, in particolare nella bergamasca, dà una polenta soda, classica. In alcune zone è mescolata ad un quinto di farina di grano saraceno e si ha la polenta bruna. La farina a grana sottile è tipica delle zone friulane e di alcune venete. La finissima dà una polenta morbida.

La farina deve essere di ottima qualità e fresca. Non deve essere conservata a lungo, poiché si altera facilmente. Deve inoltre essere conservata in luogo fresco e asciutto. Se lasciata troppo tempo aperta, la farina tende ad agglomerarsi, i lunghi filamenti che si notano sono vermiciattoli non distinguibili ad occhio nudo, e va gettata.

In commercio esistono anche diversi tipi di farine per polenta rapida

Polenta taragna
Farina di grano saraceno (fraina) gr. 350 - farina gialla gr. 250 - burro gr. 700 - formaggio valtellinese semigrasso gr. 600 - panino raffermo acqua litri 3.
Si metta l'acqua opportunamente salata nel paiolo e, a freddo, si aggiungano 250 grammi di burro. Ad ebollizione avvenuta, si versi, a pioggia, la farina gialla e poi quella nera mescolando continuamente e cercando di amalgamare bene l'impasto sì da renderlo giustamente consistente. Durante la cottura si unisca un pezzetto per volta il rimanente burro e, quasi alla fine, due manciate di pane grattugiato. Due minuti prima di capovolgere sulla basla vi si aggiunga il formaggio valtellinese, in parte vecchio, possibilmente il Talamona, tagliato a fettine un pò grosse e si dia un'ultima tarata con il bastone da polenta, il tarel, e si sformi prima che il formaggio si sia sciolto.


Polenta taragna Valchiavenna
Farina bianca (1/3) gr. 300 - farina gialla (1/3) gr. 300 - farina nera (1/3) gr. 300 - burro gr. 600 - formaggio bitto gr. 300 - formaggio magnuca gr. 300 - sale - acqua - formaggio parmigiano-reggiano grattugiato gr. 200. (Per 6 persone)
In un paiolo di rame con acqua salata, quando questa bolle, si versino, a pioggia, le farine rimescolando bene sino a cottura (1 ora). Versare sulla polenta i formaggi bitto e magnuca tagliati a dadi nonchè quello grattugiato. Indi rimestare ancora per quindici minuti e poi rovesciare la taragna su di un asse di legno e servirla.


Polenta in fiur
Farina nera 700 gr. - formaggio valtellinese giovane e magro 400 gr. - panna 1 litro - sale. (Per 4 persone)
Si metta a bollire la panna nel paiolo. All'ebollizione si aggiunga, a pioggia, la farina nera di grano saraceno e si rimescoli bene facendo attenzione ad amalgamare la farina sì da rendere l'impasto giustamente consistente. Qualche minuto prima che la cottura si completi (40 minuti), si aggiunga il formaggio tagliato a fette un pò grosse. Infine, ancora due rimestate e poi si sformi sulla basla prima che il formaggio si sia sciolto


Crupa
Patate gr. 400 - farina di fraina gr. 600 - farina gialla gr. 100 - panna 1 litro - formaggio valtellinese magro gr. 400 - sale. (Per 4 persone)
Lessare le patate. Cotte, sbucciarle e passarle a purea. Far bollire, a parte, nel paiolo, la panna. Ad ebollizione, aggiungere le patate e versare a pioggia la farina nera ed una manciata di quella gialla sino a giusta consistenza. Mescolare per circa mezzora. A cottura ultimata, unire il formaggio giovane tagliato a cubetti. Indi mescolare nuovamente per poco più di cinque minuti. Infine rovesciare sulla tappiera (la basla) come le altre polente. (Piero Baggini - Sondrio) La crupa e la pulenta in fiur traggono la loro origine dalla tradizione dei maggenghi. Infatti, quando i pastori, per l'eccessivo freddo, non riuscivano a produrre il burro nella zangola, per utilizzare la panna, preparavano la crupa, altrimenti--non disponendo delle patate--la pulenta in fiur. Altra usanza era quella di cucinare uno dei due tipi di polenta nel giorno in cui abbandonavano il maggengo (muda) come ringraziamento alla natura.


Polentino nero
Farina nera gr. 600 - patate n. 3 - burro gr. 100 - formaggio di casera gr. 200 - sale. (Per 4 persone)
Si mettano in acqua bollente le tre patate già cotte prima e schiacciate. Si aggiunga, a pioggia, la farina nera, mescolando bene il composto. Indi, si unisca il burro un poco alla volta e si faccia cuocere per un'ora. Allorquando il polentino e pronto, nel dare un'ultima rimestata, si versi il formaggio locale tagliato a pezzettini e si serva a caldo.


Polenta nera alla brace
Polenta nera cotta 300-350 gr. - formaggio di casera 150 gr. (Per 4 persone)
Con la polenta nera già cotta formare delle grosse palle, ripiene, nel mezzo, di formaggio di casera tagliato a dadini. Posare le palle sulla brace viva rigirandole spesso per venti minuti circa. Servirle calde allorquando esternamente appaiono dorate e croccanti.


Polenta gratinata con funghi
Si imburri una teglia da forno; poi, si faccia uno strato di fette di polenta, uno di funghi gia trifolati, uno di formaggio grasso di alpeggio affettato, besciamella, parmigiano-reggiano grattugiato e qualche cucchiaiata di ragù di carne. Sull'ultimo strato si mettano solo funghi e parmigiano-reggiano grattugiato con qualche fiocchetto di burro. Si passi la teglia al forno per circa mezzora. (Vera Cenini - Morbegno)


Polenta di Fraciscio
Farina gialla gr. 500 - patate di Fraciscio gr. 500 - acqua - sale. (Per 4 persone)
In un paiolo si facciano lessare, in acqua sufficiente per la polenta, le patate sbucciate ed affettate. A cottura completata, si sali e si versi, a pioggia, la farina gialla, rimestando bene la polenta, che deve cuocere almeno quaranta minuti. (Carlo Tedoldi- Chiavenna)
Questa polenta veniva e viene fatta a Fraciscio con le patate locali per sopperire alla mancanza di farina gialla. Serve da contorno per tutte le pietanze. Le patate si affettano per diminuire il tempo di cottura.


Pulenta sfetada

Si prepara una polenta consistente, fatta con la sola farina di granoturco (anche se non manca chi usa quella di saraceno) e si rovescia sulla basla. Si taglia a fette con un archetto o un filo, si cosparge con abbondante formaggio di grana e si condisce con burro fuso. Un altro modo di prepararla è questo: si sovrappongono le fette (anche di polenta fredda) e si mettono, tra uno strato e l'altro, fettine sottili di formaggio grana e di casèra. Si condisce con burro fuso e spicchi d'aglio e si passa al forno a gratinare.


Pòlt o pult
Preparare la polenta con poca farina gialla, in modo che rimanga molle. A cottura ultimata, aggiungere un pò di burro e consumare calda con latte a temperatura ambiente. iungendo la magnòca, la pòlt puo essere consumata da sola.

"L'unto a portata di tutti"

 

@ 2008 by Cucinaevoluta s.p.a.

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