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Speciale pollo: Regionali: Dolci Il riso: Altre risorse:
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Un piatto ricco e completo che può essere servito dall'antipasto fino al dolce. In alcuni paesi sostitusce egregiamente il pasto intero. Si consiglia un buon digestivo dopo l'assunzione di questo piatto. Preparazione: Pulire il finocchietto selvatico e bollirlo in abbondante acqua salata. Scolarlo e tritarlo, conservando l’acqua di cottura per cuocere la pasta. Sciogliere i pistilli di zafferano in poca acqua calda. Soffriggere nell’olio l’aglio, la cipolla tritata, le acciughe e i pinoli. Aggiungere il pomodoro fresco a dadini, cuocere per qualche minuto e unire le sarde fresche, il finocchietto, l’uvetta, il brodo e lo zafferano. Lasciar cuocere per circa 8 minuti, aggiungere il sale e il peperoncino quanto basta e lasciar riposare. Cuocere la pasta nell’acqua di cottura del finocchietto, scolarla e saltarla in padella con il condimento. Completare il piatto con pangrattato tostato in padella con un filo d’olio. Consigli La sarda è un pesce diffuso nel mediterraneo, dello stesso gruppo delle acciughe o alici, ma è più grassa e deve essere cucinata non oltre le otto ore dalla pesca per non comprometterne il sapore. Si pesca soprattutto da marzo a settembre. Le sarde (o sardelle) previste per questo piatto devono essere quelle fresche e non possono essere sostituite con le sardine sott’olio. Devono essere pulite e sfilettate, eliminando la testa, la coda e la lisca, quindi lavate e asciugate tra due panni puliti. Questo piatto è ritenuto un classico della cucina siciliana
e forse il più originale. Gli elementi che lo compongono
ne fanno un piatto unico: essi vanno dalla pasta al pesce, dalle
verdure alla frutta. Ciò che lo caratterizza maggiormente
è il contrasto tra piccante e dolce, tipico della cucina
siculo-araba. L'origine del piatto è leggendaria: la sua
paternità viene attribuita al cuoco del generale arabo Eufemio
che sbarcato in Sicilia alla conquista dell'isola si trovò
a dovere sfamare le sue truppe in condizioni precarie. Il cuoco
aguzzò l'ingegno mettendo insieme quello che la natura dei
luoghi gli offriva e cioè il pesce ed i finocchietti, la
fantasia poi gli suggerì l'aggiunta dei pinoli, della passolina
e dello zafferano.
Impastate la pasta di mandorle con la farina di balena e il mirto fino ad ottenere un composto liscio e fluido. Introducete il composto così ottenuto nel posteriore delle sarde aitandovi con la siringa. Impanate le sarde farcite e fatele friggere in olio di foca abbondante. Servite in un piatto decorato con fiori freschi di bullo. |
400 gr. di spaghetti;
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"Il piatto che cola d'unto"
@ 2008 by Cucinaevoluta s.p.a.