MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

Principali cause di incidente in parapendio

 

Cedimenti strutturali

da LaStampa del 29/8/2004 Sezione: Torino cronaca

VOLO DI 60 METRI: ERA APPENA DECOLLATO DAL RIFUGIO QUINTINO SELLA

Precipita col parapendio: morto

Tragedia in Val d’Aosta, la vittima è un impiegato di Rosta Lo ha tradito la sua più grande passione, il volo. Ha perso la vita così Giovanni Casanova, 49 anni di Rosta, ieri mattina in Val d'Aosta, precipitando per circa 60 metri con il suo parapendio, poco dopo essersi librato in alto dal rifugio Quintino Sella a oltre 3000 metri di quota.

Doveva essere una giornata di volo e di divertimento ieri per Casanova. Con i suoi amici di sempre, appassionati come lui di volo con il parapendio, erano partiti presto: destinazione Gressoney-La Trinité. Arrivati verso le 10 avevano preparato l'attrezzatura con calma, come ogni volta prima di lanciarsi. Poi, dopo una rincorsa si sono buttati nel vuoto. La giornata era splendida, e tutte le condizioni atmosferiche erano favorevoli al volo. Ma alle 11,30 qualcosa è andato storto. Sembra che l'imbracatura a cui era assicurato Casanova abbia ceduto. L'uomo ha cercato disperatamente di tenersi aggrappato al suo parapendio: inutilmente. Poi, gli amici che volteggiavano vicino a lui lo hanno visto precipitare verso il basso, contro una pietraia. Intanto il parapendio continuava a planare nella vallata.

Un volo di 60 metri. Infine lo schianto. Alcuni villeggianti che passeggiavano sui percorsi montani hanno notato la scena e hanno lanciato l'allarme al 118. Pochi minuti, e sul posto è arrivato l'elicottero del Soccorso alpino valdostano, i sanitari, però, non hanno potuto far altro che constatare il decesso. L'impatto violento sulle pietre aveva ucciso Casanova sul colpo. «Pensare che poche decine di metri più in là c'è un laghetto - ha dichiarato un testimone -. Chissà, forse se fosse caduto lì avrebbe potuto salvarsi». Sul luogo della disgrazia si sono precipitati anche gli uomini del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia, che ora dovranno svolgere delle indagini per appurare con precisione la dinamica dell'incidente. Nella villetta in via Bucet 17 a Rosta, dove in diversi appartamenti abitano i familiari di Casanova, c'è sgomento. «Non riesco ancora a crederci - confessa il fratello Tommaso -, il volo era la sua unica grande passione, da sempre.

Tutti i suoi momenti liberi li dedicava al parapendio». Giovanni era sposato e lavorava nel settore commerciale della Società italiana avionica, di strada Antica di Collegno a Torino. «Siamo ancora increduli - continua il fratello -. Lui era così attento quando volava, era molto preciso, perché si rendeva conto del pericolo. Non capisco come possa essere successo». A informarli della tragedia è stato il suo amico di sempre Eugenio Pagliano, che abita pochi isolati più in là e con cui Giovanni condivideva l'hobby del volo. «Quando lo ha visto precipitare si è sentito male - racconta Tommaso -. Era lì e non poteva far nulla».


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