Glossario Meteo
ACQUA PRECIPITABILE (PRECIPITABLE WATER) (W)
Quantità massima di pioggia che può cadere, se vengono soddisfatte le
condizioni favorevoli per la precipitazione. E' definita come lo spessore
di acqua liquida, misurata in centimetri o in pollici, risultante dalla
condensazione di tutto il vapore acqueo contenuto in una colonna verticale
di atmosfera su un'area di un centimetro quadrato
Adiabatico, processo
Trasformazione termodinamica per cui un sistema fisico cambia volume
e pressione senza scambio di calore con l'ambiente esterno. Un esempio
è dato dai fenomeni di discendenza e ascendenza delle masse d'aria.Quando
una massa d'aria sale, poiché la pressione atmosferica tende
ad diminuire con l'aumentare dell'altezza, essa si espande e si raffredda.
Se l'aria non si mescola immediatamente con l'aria circostante a causa
di turbolenze, non ci sono scambi di calore tra le masse d'aria e quindi
l'espansione è adiabatica. Se l'aria scende, per effetto di una
maggiore pressione atmosferica, subisce un riscaldamento per compressione.
Il riscaldamento e il raffreddamento nell'atmosfera è di 1C°
ogni 100 m di altezza (in assenza di fenomeni di condensazione o evaporazione).
ADIABATICHE SECCHE
Rappresentano la legge di variazione della temperatura di una particella
di aria secca, oppure umida non satura, che si sposti di livello per
una causa qualsiasi. La temperatura varia di 1 grado per ogni 100 metri
di quota.
Albedo
Misura della riflettività superficiale. E’ il rapporto tra luce riflessa
e incidente. Una buona superficie riflettente ha un’alta albedo mentre
una scadente ha bassa albedo (granito: 0.31, Luna: 0.12, lava: 0.04)
Frazione di luce solare riflessa in tutte le direzioni da una superficie
di un corpo celeste. L'albedo della terra varia tra 0,35 e 0,42.
Alisei
Venti che fanno parte del sistema di circolazione generale dell'atmosfera
e interessano le latitudini tra 5° e 30° per tutto l'arco dell'anno.
Sono venti permanenti con direzione quasi costante, originati dallo
spostamento dell'aria dalle fasce di alta pressione verso la fascia
equatoriale delle basse pressioni. La forza di Coriolis apporta una
deviazione alla direzione che va verso destra nell'emisfero Boreale
e verso sinistra in quello Australe. Quindi nell'emisfero nord gli alisei
spirano da NE verso il nord dell'equatore e successivamente ENE e infine
E, man mano che ci si avvicina alle zone di calma tropicale. Nell'emisfero
sud spirano in maniera speculare rispetto ai primi, ovvero da SE al
sud dell'equatore. Gli alisei di NE e di SE si incontrano un po' a nord
dell'equatore e costituiscono una zona di confluenza, nota come zona
di convergenza intertropicale, con nuvolosità abbondante, precipitazioni
copiose e con corrente ascendente. La velocità media è
di circa 10-12 nodi e la quota raggiunta non supera di molto 1-2 Km.
La caratteristica principale degli alisei è la costanza e la
regolarità della loro intensità. Queste caratteristiche
sono riscontrabili in particolare sugli oceani perché sulla terraferma
prevalgono le correnti originate dalla differenza termica tra mare e
terra. Gli alisei del Pacifico sono più deboli e meno stabili
di quelli dell'oceano Atlantico, sull'oceano Indiano sono mascherati
dai monsoni. Un tempo venivano utilizzati per la navigazione a vela.
Alone
E' un fenomeno ottico dell'atmosfera e ha l'aspetto di una fascia circolare
leggermente iridati, con il rosso all'interno e con il centro il sole
o la luna e si manifesta quando il cielo è coperto da cirrostrati.
E' dovuto a fenomeni di riflessione e rifrazione della luce solare o
lunare attraverso i cristalli di ghiaccio della nube. Talvolta accanto
all'alone comune o piccolo se ne può osservare un secondo detto
alone grande, meno frequente e luminoso. Indica in genere l'avvicinarsi
del cattivo tempo.
Alta quota, correnti di
L'evoluzione del tempo non è determinata solamente dalle masse
d'aria vicino al suolo. L'aria calda e fredda si scontrano anche a 6-10
Km di altezza. A tali quote le differenze di temperatura e pressione
sono più marcate che negli strati più vicini al suolo
e quindi si può giungere alla formazione di correnti d'aria assai
forti con velocità del vento piuttosto alta (300-400 Km/h a quote
superiori a 7 Km). Queste correnti prendono il nome di correnti a getto
o jet streams e sono prese in considerazione nei piani di volo per la
loro particolare intensità. In Europa un'importante ramo di correnti
d'alta quota è quello che affluisce lungo la linea Islanda-Inghilterra-Germania
settentrionale-Polonia, un altro interessa anche il Mediterraneo nel
semestre invernale. La corrente d'alta quota si può osservare
nel movimento e nel mutamento dei cirri e cirro-strati.
ALTIMETRO RADIOELETTRICO detto anche RADAR-ALTIMETRO.
E' uno strumento basato sulla misura del tempo che le onde elettromagnetiche
ultracorte emesse da bordo di un aeromobile impiegano per compiere il
percorso di andata e ritorno tra l'aereo e il suolo. Infatti le onde
sono parzialmente riflesse dal terreno.
ALTEZZA
Distanza verticale tra una superficie orizzontale o un punto dello spazio
atmosferico ed una superficie orizzontale di riferimento.
ALTITUDINE
Distanza verticale tra una superficie orizzontale o un punto dello spazio
atmosferico e il livello medio del mare (lmdm).
Anemometro
Strumento che serve per misurare la velocità del vento. Nelle
centraline meteo il vento viene di solito misurato a 2 m e a 10 m di
altezza.
Anemoscopio
Strumento che serve ad indicare la direzione del vento, ad esempio la
banderuola è il più semplice.
Aneroide
Barometro metallico che dà il valore assoluto della pressione
atmosferica. Vedi Barometro.
Anticiclone
Massa d'aria con una pressione atmosferica più alta di quella
delle zone circostanti, attorno alla quale circolano correnti aeree
spiraliformi discendenti che ruotano in senso orario nell'emisfero nord
e antiorario in quello sud. E' associato al tempo stabile, quindi al
bel tempo, ma non è sempre così. Infatti, nel semestre
freddo, può essere accompagnato da foschie e nebbie come accade
molto frequentemente nella Pianura Padana. Di particolare importanza
è l'anticiclone delle Azzorre che ha il suo centro in prossimità
delle isole Azzorre e va ad influenzare la situazione meteorologica
europea portando in genere situazioni di bel tempo.
Anticiclone delle Azzorre
Il sottile guscio di aria che circonda il nostro pianeta,
l’atmosfera, gioca il ruolo fondamentale di "nastro trasportatore" dell’energia
che proviene dal Sole. Il riscaldamento diseguale della superficie terrestre
è la causa primaria dei moti atmosferici, che sono il risultato degli
effetti combinati sulle masse d’aria dei moti convettivi (a grande e
a piccola scala), e della rotazione terrestre. La circolazione che in
senso verticale trasporta aria più calda e meno densa dall’equatore
verso i poli può essere schematizzata mediante quelle che vengono chiamate
celle convettive di Hadley: si formano così delle zone caratterizzate
da correnti ascensionali, associate al suolo ad aree di basse pressioni
(zona equatoriale e zona attorno al 60° di latitudine) e discensionali,
associate alle alte pressioni (zone polari e tropicali). Per effetto
della rotazione terrestre, il moto delle masse d’aria avviene attorno
a centri di alta pressione (in senso orario nell’emisfero Nord) o di
bassa pressione (in senso antiorario, emisfero Nord). Il diverso comportamento
termico, nelle varie stagioni, delle regioni continentali rispetto agli
oceani, fa sì che la posizione delle aree di alta e di bassa pressione
vari durante l’anno. Ciononostante alcune di queste aree subiscono spostamenti
relativamente piccoli e vengono chiamate aree cicloniche (basse pressioni)
e anticicloniche (alte pressioni) permanenti o semi-permanenti. Una
di queste è proprio l’Anticiclone delle Azzorre, che prende il suo nome
per via del fatto che il centro di alta pressione attorno al quale avviene
la circolazione si trova, soprattutto d’inverno, in corrispondenza delle
isole Azzorre, nell’Oceano Atlantico. Questo anticiclone appartiene
al gruppo degli anticicloni subtropicali e il suo comportamento influenza
grandemente tutta l’area mediterranea (non solo, chiaramente). La sua
posizione invernale, a latitudini relativamente basse, "permette" a
un gran numero di perturbazioni, in genere atlantiche, di accedere al
Mediterraneo. In estate, oltre che a spostarsi più a Nord, espandendosi
tende invece a ricoprire e quindi a "proteggere" il Mediterraneo dalle
perturbazioni, garantendo in genere tempo caldo e soleggiato. La diversa
posizione dell’anticiclone delle Azzorre è conseguenza del fatto che
nella stagione fredda la differenza termica Equatore-Polo è molto più
marcata di quanto non sia in estate
Arcobaleno
Fenomeno ottico dell'atmosfera prodotto dalla rifrazione della luce
solare che colpisce lateralmente la pioggia temporalesca. I colori dello
spettro variano dal rosso al violetto e la loro intensità varia
dalla grandezza delle gocce d'acqua (tanto più grandi tanto più
intenso è il colore). Fa parte delle fotometeore. Perchè
l'arcobaleno assume una forma circolare? Se si guarda l'arcobaleno formando
un certo angolo con la direzione da cui provengono i raggi del sole,
si vedrà solo un colore, perciò mi sembra che in cielo
ci sia un cerchio di quel colore (o un arco se il cerchio è interrotto
dall'orizzonte).
Aria calda, masse di
Ha origine alle latitudini meridionali, specialmente nella fascia subtropicale
di alta pressione ed in particolare sui continenti nella stagione fredda.
Le masse di aria calda sono quelle che spostandosi dal luogo d'origine
vanno a transitare successivamente sopra regioni più fredde.
Man mano che si trovano a latitudini più alte, tendono ad assumere
una stratificazione stabile, raffreddandosi dal basso verso l'alto.
I movimenti convettivi originari si smorzano gradualmente, la turbolenza
è minima, i venti senza raffiche, l'andamento della pressione,
temperatura e umidità risulta regolare. Le piogge sono leggere
e continue e le nebbie, con questo tipo d'aria, si presentano frequentemente
e risultano spesse. La proprietà della massa di aria calda è
la cattiva o mediocre visibilità.
Aria fredda, masse di
Hanno origine nelle regioni polari e sui continenti nella stagione invernale.
Le masse d'aria fredda lasciano il luogo d'origine per dirigersi verso
zone temperate, dove la temperatura della superficie terrestre è
superiore a quella sua propria. Essa tende a riscaldarsi dal basso divenendo
molto instabile.Genera turbolenza forte, i venti sono a raffiche, l'andamento
della pressione, temperatura ed umidità sono irregolari. Le precipitazioni
si manifestano sottoforma di rovesci e frequenti sono le grandinate
e i temporali. Le nebbie risultano scarse. La visibilità è
quindi più buona.
Aria instabile
Quando la temperatura dell'atmosfera decresce con l'altitudine di una
quantità superiore a 1C° ogni 100 m, la massa d'aria che
viene sollevata e che si raffredda, poiché incontra pressioni
via via decrescenti, si trova ad avere ad ogni livello, una temperatura
superiore a quella delle masse d'aria circostanti (decresce di 1C°
ogni 100m). Di conseguenza, risultando più leggera dell'aria
circostante, continua a salire dando origine a nuvolosità cumuliforme
per condensazione del vapore acqueo. Per questo si può dire che
l'aria umida è più instabile dell'aria secca. Segni visibili
di instabilità sono rappresentati dalla presenza di nubi cumuliformi
o dall'andamento dei fumi delle ciminiere e dei camini che assumono
un aspetto serpeggiante con moti verticali tanto più pronunciati
quanto più instabile è l'aria.
Assorbimento
Fenomeno per cui una parte dell'energia di una radiazione che penetra
in un corpo non viene ritrasmessa, ma si trasforma in calore o in un'altra
forma di energia.
Atmosfera
Involucro gassoso che avvolge la terra e viene trattenuto dalla forza
di gravità, il suo peso totale è di circa 5.300 bilioni
di tonnellate. E' composta da azoto (78%), ossigeno (21%), argon (0,95%),
anidride carbonica (0,03%) e in piccole quantità neon, idrogeno,
elio, kripton e xenon, vapore acqueo e ozono. Il vapore acqueo è
un elemento determinante per i fenomeni meteorologici poiché
è responsabile della formazione delle nubi, è legato alle
variazioni della temperatura e assorbe parte della radiazione infrarossa
emessa dalla terra (l'effetto serra) imprigionando calore che altrimenti
andrebbe disperso nello spazio. L'ozono assorbe i raggi ultravioletti
del sole, letale per tutte le forme di vita sulla terra. Altri elementi
dell'atmosfera sono inoltre particelle di polvere e particelle chimiche
ed organiche provenienti dal cosmo e dalla superficie terrestre. Esse
hanno una particolare funzione nella formazione delle precipitazioni.
Particelle di fuliggine e di polvere sono presenti soprattutto negli
strati inferiori dell'atmosfera. Un forte inquinamento di esse ostacola
l'irradiazione solare sulla superficie terrestre e a lungo andare, un
progressivo raffreddamento e pericolosi mutamenti climatici. Anche una
forte produzione di anidride carbonica dovuta a una maggiore produzione
e consumo di energia, porta a ridurre l'irraggiamento e quindi la dispersione
del calore dalla terra verso il cosmo, con un conseguente riscaldamento
diffuso della superficie terrestre e mutamenti climatici. L'atmosfera
si suddivide in vari strati a seconda della struttura termica: troposfera
(fino a 15 km.) dove avvengono i principali fenomeni meteorologici,
stratosfera (fino a 30-50 km.), mesosfera (fino a 80-90 km.), termosfera
(fino a 500 km.) e l'esosfera ( oltre i 500 km.).
ATMOMETRO DI BELLANI
Strumento utilizzato nelle stazioni agricole canadesi. E' un piccolo
piatto nero e poroso, mantenuto umido e posto ad un'altezza di 4 piedi,
al di sopra della superficie del suolo.
ATMOSFERA ADIABATICA
Atmosfera caratterizzata da un gradiente adiabatico.
ATMOSFERA BAROCLINA
Atmosfera in cui le superfici di ugual densità e quelle isobariche risultano
inclinate e non parallele alla superficie terrestre.
ATMOSFERA BAROTROPICA
Atmosfera in cui le superfici isobariche e quelle di uguale densità
sono parallele alla superficie terrestre. Si tratta di un'atmosfera
ideale, poiché presuppone l'assenza di differenze termiche sulla Terra.
Una tale atmosfera sarebbe in quiete rispetto alla Terra, venendo a
mancare in essa le differenze di pressione che producono il moto.
ATMOSFERA INDIFFERENTE
L'atmosfera si definisce indifferente, in corrispondenza di una data
quota, quando l'eventuale spostamento verticale di una particella d'aria
non genera alcun sistema di forze e la particella spostata rimane nella
sua nuova posizione.
ATMOSFERA INSTABILE
L'atmosfera si definisce instabile, in corrispondenza di una data quota,
quando l'eventuale spostamento verticale di una particella d'aria genera
un sistema di forze che allontana sempre più la particella dalla posizione
di partenza.
ATMOSFERA LIBERA
Quella parte dell'atmosfera che è lontana dalla diretta influenza del
suolo.
ATMOSFERA POLITROPICA
Modello di atmosfera in cui l'andamento della pressione con la quota
più si avvicina alle condizioni reali.
ATMOSFERA STABILE
L'atmosfera si definisce stabile, in corrispondenza di una data quota,
quando l'eventuale spostamento verticale di una particella di aria genera
un sistema di forze che tendono a ricondurre la particella nella posizione
primitiva.
ATMOSFERA SUBADIABATICA Atmosfera caratterizzata
da un gradiente subadiabatico.
ATMOSFERA SUPERADIABATICA Atmosfera caratterizzata
da un gradiente superadiabatico.
ATMOSFERA TIPO (OACI) E' un'atmosfera di riferimento,
le cui proprietà sono definite in funzione dell'altezza. L'aria tipo
è definita al livello del mare con le seguenti caratteristiche, a 45
gradi di latitudine:
Temperatura: 15 gradi centigradi - diminuisce nei primi 11 km di 6,5
gradi centigradi ogni 1000 metri (gradiente verticale) - tra 11 e 20
km è costante, pari a -56,5 gradi centigradi
Pressione: 760 mmHg, pari a 1013,25 hPa
Peso molecolare: 28,966
Densità: 1,226 kg/mc-
Umidità: 0.
ATTINOMETRIA Parte della meteorologia che misura
l'intensità calorifera e luminosa delle radiazioni solari per mezzo
di attinometri.
ATTINOMETRO Apparecchio per la misurazione del
calore solare. E' costituito da un grosso termometro di vetro, contenente
una soluzione di solfato ammonico, posto in una cassetta che ha tre
pareti annerite ed una di vetro (è quella che si volge verso i raggi
solari).
ATTRITO, FORZA D'
Forza che, al suolo (ed in misura decrescente fino a circa 1000 metri
di quota), costringe il vento a tagliare le isobare facendolo convergere
nelle zone di bassa pressione e divergere da quelle di alta.
Aurora
Chiarore dell'atmosfera terrestre osservabile prima del sorgere del
sole e con luminosità crescente nel punto in cui sorge, dovuta
alla rifrazione della luce solare da parte dell'atmosfera. Note sono
le aurore polari, fenomeni luminosi dell'alta atmosfera sottoforma di
chiazze, archi o drappeggi con luminosità, colore estremamente
variabili. Si osservano di notte e a seconda si manifestino a latitudini
N o S prendono il nome di a. Boreale o a. Australe. La zona di massima
frequenza delle aurore boreali è in Europa lungo la linea del
circolo polare artico (Islanda-Norvegia settentrionale-Lapponia). In
Italia si può manifestare una ogni 10 anni.
AURORE BOREALI Si producono a quote comprese tra
700 e 1000 km e sono dovute all'arrivo nell'atmosfera terrestre delle
regioni polari di particele ionizzate emesse dal Sole e la cui traiettoria
viene influenzata dal campo magnetico terrestre.
AUSTRO Vento caldo e umido che proviene dal Mezzogiorno.
AVVEZIONE
Sostituzione di uno più strati della colonna d'aria preesistente (in
deflusso) con aria (in afflusso) più fredda o più calda. L'A. è il maggior
responsabile delle variazioni locali di pressione, rispetto ai movimenti
verticali ed alla convergenza o divergenza. AVVEZIONE CALDA Produce
diminuzione di pressione.
Trasporto orizzontale d'aria ad opera del vento. Esempi di avvezione
sono lo spostamento di masse d'aria calda ed umida dalle regioni tropicali
e le irruzioni di aria fredda di origine polare verso il continente
europeo.
AVVEZIONE FREDDA
Produce alla base della colonna aumenti di pressione, in quanto l'aria
fredda è più densa e quindi, a parità di volume, ha massa maggiore di
quella calda.
AVVISI DI TEMPESTA
Sono "messaggi di pericolo" emessi per la sicurezza della navigazione
marittima, sia d'altura che di costa e per la protezione meteorologica
dei litorali.
AZIONE 43
Programma di costituzione di una rete integrata di boe meteorologiche-oceanografiche
nelle acque europee, concepito dalla Cooperazione scientifica e tecnica
in seno alla CEE.
BACINO DI EVAPORAZIONE
Strumento usato dall'ufficio meteorologico degli Stati Uniti. Fornisce
valori sovrastimati, a causa del riscaldamento dell'acqua contenuta
nel bacino.
Bar
Unità di misura della pressione atmosferica pari ad 1 atmosfera,
nel sistema internazionale pari a 100.000 Pascal (Pa). In meteorologia
viene usato per le misure barometriche il sottomultiplo millibar (mb),
assieme all'hettopascal (hPa).
BARIA
Unità di pressione nel sistema C.G.S. Equivale ad 1 dina su cm quadrato.
Nella pratica viene usato il millibar (mb) = 1000 barie, per non misurare
la pressione atmosferica con numeri troppo grandi.
BARNES, FORMULA DI
Formula sufficientemente accurata introdotta da Barnes (1968) per semplificare
il calcolo della temperatura di condensazione per sollevamento, altrimenti
calcolabile attraverso procedure iterative poiché funzione implicita
di temperatura e punto di rugiada del livello d'inizio del sollevamento
stesso.
Barografo
Barometro utilizzato per la registrazione della pressione atmosferica
su carta millimetrata, si usa in genere nelle capannine meteo.
Barometro
Strumento che serve per misurare la pressione atmosferica. Si distinguono
tre tipi : il barometro a mercurio, ideato da Torricelli nel 1643, dove
la pressione atmosferica è equilibrata dalla pressione idrostatica
di una colonna di mercurio contenuta in una canna di vetro con l'estremità
superiore chiusa e quella inferiore immersa in un recipiente il cui
pelo libero è a contatto con l'aria. Il valore della pressione
è espresso in base al peso del mercurio; il barometro metallico
o aneroide sfrutta il principio dello sfruttamento della deformazione
elastica di particolari capsule metalliche vuote di forma tubolare alle
quali è fissata una molla collegata a una lancetta che si sposta
su un quadrante avente una scala graduata. Recentemente vengono realizzati
barometri con sensori elettronici in grado di trasmettere i dati dalle
stazioni via modem o via radio, oppure memorizzati in speciali unità
di memoria collegate alle stazioni meteo.
Beaufort, Scala di
Scala convenzionale utilizzata per misurare la forza del vento, i cui
valori vanno da 0 a 17 Forza Bft. Lo 0 corrisponde alla calma di vento,
invece il 17 all'uragano.
Benessere, stato di
Lo stato di benessere fisico-psichico dell'organismo umano dipende dalla
temperatura, dall'umidità e dal vento, ma le più importanti
sono le prime due che influiscono sui processi di termoregolazione cutanea:
Un'atmosfera caldo-umida impedisce il raffreddamento periferico del
corpo umano attraverso la traspirazione, mentre un'atmosfera caldo-secca
favorisce l'evaporazione con conseguente abbassamento della temperatura;
Un'atmosfera freddo-umida provoca una perdita di calore corporeo per
il velo di acqua che si deposita sulla pelle. Il vento mitiga la sensazione
di caldo ma aumenta il disagio in caso di freddo umido. Studiosi hanno
elaborato dei valori critici di temperatura-umidità al di là
dei quali si avverte disagio fisiologico.
BERGERON, PROCESSO DI
Processo descritto da Bergeron nel 1935, mediante cui, nelle nubi miste
prevalentemente composte di gocce d'acqua sopraffuse, i cristalli di
ghiaccio si accrescono a spese delle gocce d'acqua.
Bilancio termico
Comparazione tra la radiazione solare che giunge sulla terra e la radiazione
terrestre che esce per irraggiamento. Nel corso dell'anno la terra perde
la stessa quantità di energia che riceve dal sole. L'equilibrio
energetico viene a mancare invece all'interno del sistema terra-atmosfera
a causa della ineguale distribuzione dell'energia solare in seno ad
esso e dovute alla forma geometrica della terra e all'inclinazione dell'asse
di rotazione.
Biotropia
Effetto degli agenti atmosferici sulle condizioni di salute degli esseri
umani.
Bora
Vento proveniente da Est-Nord est che soffia sull'Adriatico in particolare
sul Golfo di Trieste, di tipo discendente con raffiche che possono superare
i 100 Km/h (è un vento di burrasca). Si distingue in Bora chiara
e Bora scura. La prima è di maggior velocità e apporta
temperatura rigida e cielo sereno. Si forma quando sull'Europa centro
occidentale risiede un'area di alta pressione mentre sul Mediterraneo
c'è bassa pressione; La Bora scura viene accompagnata da brutto
tempo, ma è meno violenta della precedente. Si forma quando sull'Europa
centrale c'è una zona di alta pressione mentre sul Mediterraneo
risiede un'area di bassa pressione.
Breva
Vento periodico, caratteristico dei laghi di Como, Lugano e Maggiore,
famoso per la sua comparsa nell'incipit di "Piccolo mondo antico",
scritto nel 1895 da A. Fogazzaro. In Valtellina nelle giornate più
calde la Breva risale la valle con velocità crescente per arrivare
fino a Bormio.Spira da sud quando inizia a calare il Tivano; raramente
è violenta e ha lunga durata; spira infatti dalle 10 alle 18. Velocità
dell'ordine dei 7-8 metri al secondo
Brezza
Vento periodico debole o moderato determinato dalla differente capacità
termica dei vari elementi considerati (mare, terra, monte e valle).
E' tanto più accentuato quanto più forte è il divario
fra le temperature notturne e diurne. Il meccanismo di questo sistema
di venti è più attivo alle basse latitudini, dove i dislivelli
sono più elevati rispetto alle alte. Distinguiamo la brezza di
mare e quella di terra, la brezza di valle e quella di monte.
La brezza di mare trae origine da un più rapido riscaldamento
diurno della terra rispetto al mare; quindi sulla terra si forma una
bassa pressione mentre l'aria fredda che sovrasta il mare conserva una
pressione leggermente superiore. A causa del dislivello barico che così
si genera, l'aria degli strati più prossimi al suolo si sposta
dal mare verso la terra mentre negli strati atmosferici immediatamente
superiori le correnti seguono un percorso inverso. Essa è frequente
da aprile a settembre, poco frequente in inverno per la modesta differenza
di temperatura.
La brezza di terra nasce dal più rapido raffreddamento notturno
della terra rispetto al mare. La più alta pressione presente
sulla terra rispetto al mare sosta l'aria degli strati più prossimi
al suolo verso il mare, mentre negli strati superiori le correnti spirano
il contrario.
La brezza di valle nasce dal fatto che nelle ore diurne la pressione
nei rilievi è inferiore a quella delle pianure, questo genera
uno spostamento d'aria dalla pianura verso i rilievi.
La brezza di monte è il contrario della precedente,sospinge l'aria
più fredda verso la pianura. A differenza della brezza di valle
persiste in qualsiasi stagione, e nel semestre freddo persiste anche
nelle ore diurne.
Brina
Idrometeora, insieme di cristalli di ghiaccio formato dal congelamento
del vapore acqueo contenuto nell'aria (sublimazione) al contatto con
le superfici a temperature inferiori a 0 °C.
BRUNT, LEGGE PARABOLICA DI
Regola il raffreddamento del suolo, nell'ipotesi di vento debole e cielo
sereno. Esprime in termini quantitativi il rapporto che intercorre tra
umidità atmosferica e perdita di energia per irraggiamento (quanto più
è ridotta l'umidità, tanto maggiore sarà la perdita di energia).
Calabrosa
E' uno strato di ghiaccio che si forma per l'immediata solidificazione
di goccioline d'acqua generalmente di quelle grosse che formano la nebbia.
Il fenomeno si presenta più o meno omogeneo e semitrasparente.
Caligine
Fa parte delle litometeore. E' una sospensione nell'atmosfera di particelle
secche e solide, come polveri finissime o sali, invisibili ad occhio
nudo ma capaci di ridurre la visibilità e conferire un intorbidamento
all'aria. Da non confondersi con la foschia.
Calore
Energia del moto disordinato delle particelle che costituiscono la materia,
avvertita come sensazione di caldo. Strettamente legato al concetto
di temperatura, il termine viene spesso usato come sinonimo di "quantità
di calore" e di "energia termica". La branca della fisica
che si occupa dei fenomeni riguardanti il calore è chiamata Termologia
e quella che studia le sue possibili trasformazioni la Termodinamica.
Tutti i fenomeni atmosferici e l'energia immagazzinata in essi sono
dovuti al calore proveniente dal sole.
Calore, indice di
La sensazione di caldo nel corpo umano non è causata solamente
dalle temperatura ma da un combinazione fra questa è l'umidità.
L'evaporazione del sudore dalla nostra pelle ha lo scopo di raffreddare
il corpo togliendoli calore. Quando però l'umidità relativa
e la temperatura raggiungono livelli elevati, questo fenomeno avverrà
con maggiore difficoltà e quindi si avverte un disagio fisico
e ci sembrerà più caldo di quanto non lo sia veramente.
Nella tabella sottostante, basterà immettere i valori di temperatura
e umidità per conoscere l'indice di calore.
Calore latente
E' la quantità di calore che una sostanza pura, ad es. acqua,
libera o assorbe quando cambia stato ossia quando passa dallo stato
liquido o solido o aeriforme a un altro di questi stati, mantenendo
invariata la propria temperatura. Esso viene riferito in grammi di peso.
Nella meteorologia assume un'importanza enorme a causa della presenza
di vapore acqueo nell'atmosfera che può passare dallo stato aeriforme
allo stato liquido o solido e viceversa. Ad esempio abbiamo il Calore
latente di condensazione: Le correnti ascendenti con il trasportare
vapore acqueo portano anche il calore che l'acqua, nel passare dallo
stato liquido a quello aeriforme, ha sottratto all'ambiente. Quando
il vapore si condensa (in nubi per esempio), il calore viene rilasciato
all'ambiente.
Calore specifico
E' la quantità di calore che occorre ad innalzare di 1°C
la temperatura di un grammo di una certa sostanza. La quantità
di calore che un corpo può assorbire dipende dal suo peso specifico.
Caloria
E' l'unità di misura del calore e il suo simbolo è cal.
Viene definita come la quantità di calore necessaria per aumentare
la temperatura di 1C° (da 14,5 C° a 15,5 C°) di un grammo
di acqua distillata, ossia il calore specifico dell'acqua.
CAMPO BARICO AL SUOLO
Viene tracciato su una carta geografica, in corrispondenza delle varie
stazioni meteorologiche, il valore della pressione ridotto al livello
del mare ed unendo con una linea tutti i punti aventi la medesima pressione.
CAMPO BAROCLINO
Campo in cui le superfici isobariche risultano inclinate e precisamente
più alte e più distanziate fra loro dalla parte dell'aria calda, più
basse e più ravvicinate tra loro dalla parte dell'aria fredda.
Canicola
Periodo più caldo dell'estate che nell'emisfero boreale in genere
coincide con il periodo a cavallo tra luglio e agosto ed una situazione
di alta pressione costante, quindi bel tempo.
Capannina meteorologica
Gabbia a persiane di legno rialzata da terra da 4 gambe contenete gli
strumenti necessari per la lettura e registrazione della temperatura
e delle grandezze ad essa collegate come l'umidità relativa,
temperatura del punto di rugiada etc. , inoltre può esserci anche
un pluviometro per rilevare i mm. di pioggia caduta. Comunque gli strumenti
di cui può essere dotata variano a seconda delle esigenze. La
capannina deve essere posta all'aperto, in modo che l'aria vi possa
circolare liberamente. Da precisare che il modello sopra descritto è
quello tradizionale soppiantato ora da modelli più all'avanguardia,
vedi centraline meteorologiche.
Carte meteorologiche
Carte geografiche a scala nazionale o emisferica sulle quali vengono
riportati i simboli meteorologici che sintetizzano tutte le informazioni
provenienti dalle osservazioni dalle varie stazioni. Le carte che rappresentano
la situazione meteorologica sulla superficie terrestre in un dato istante
prendono il nome di carte al suolo, i dati provengono dalle stazioni
di terra, dalle navi e dalle informazioni dei satelliti. Su di esse
i meteorologici delimitano le aree di alta e bassa pressione e individuano
i fronti. Contemporaneamente vengono costruite le carte in quota la
cui fonte dati proviene dalle radiosonde. In esse vengono rappresentate
le superfici isobariche corrispondenti ad alcuni valori barici predefiniti
(500, 700, 850 e 1000 hPa). Le curve delle carte in quota sono chiamate
isoipse e consentono di trovare a quale quota si trova una superficie
isobarica. Esse consentono ai meteorologi di individuare il tipo e la
direzione delle masse d'aria e dei fronti.
Carta sinottica
Carta geografica di una regione o nazione o continente o emisfero sulla
quale vengono riportate tutte le osservazioni compiute da una rete di
stazioni meteorologiche. Conosciuta anche come "carta del tempo"
o "carta della situazione generale" è fondamentale
per la prognosi e la diagnosi del tempo. Permette al meteorologo di
conoscere, con una visione d'insieme, il tempo che fa in un determinato
momento. Poiché le osservazioni vengono effettuate a intervalli
regolari, carte successive consentono di avere una documentazione continua
sull'evoluzione dei fenomeni atmosferici.
Carta delle isallobare di 3 ore
Carta di tendenza sulla quale vengono messe in risalto, mediante le
isolinee, le variazioni di pressione verificatosi nelle 3 ore precedenti
l'osservazione.
Carta delle isoterme
E' disponibile al suolo e in quota e dove viene riportata la variazione
della temperatura al suolo e alle varie superfici di livello.
Carta delle isalloterme di 24 ore
Carta dove viene messo in risalto, mediante le isolinee, la variazione
della temperatura nelle diverse località durante le precedenti
24 ore.
Carta della temperatura di rugiada
Mostra l'andamento di questo parametro utile per l'individuazione del
punto di condensazione del vapore acqueo contenuto nelle masse d'aria,
ovvero alla formazione delle nubi.
Carta dei venti in quota
Vengono riportati gli elementi relativi al vento in quota.
Cartine dei sondaggi
Vengono riportati, per ogni stazione meteo che ha effettuato il radiosondaggio
a varie altezze dell'atmosfera, i valori della temperatura, dell'umidità
e della pressione. Esse consentono di valutare l'evoluzione delle masse
d'aria e la stabilità o meno dell'aria.
CEILING
Altezza della base delle nubi più basse, quando la base è al di
sotto di 1500 metri o al di sotto dell'altitudine minima di settore
più elevata, se quest'ultima è superiore a 1500 metri, e quando le nubi
coprono più della metà del cielo.
CEPPMT
Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine. Ha
sede a Reading (U.K.).
Celsius
Scala centigrada per la misurazione della temperatura che prende il
nome dal fisico che la introdusse. Tale scala si ottiene dividendo in
100 parti l'intervallo compreso tra la temperatura del punto di solidificazione
(0 °C) e la temperatura del punto di ebollizione dell'acqua (100 °C)
alla pressione di 101,325 kPa. Attualmente la taratura dello zero della
scala viene effettuata in base alla temperatura del triplo dell'acqua
a pressione atmosferica, pari a 0,01 °C. Tali valori sono definiti in
relazione alla scala Fahrenheit. La relazione è la seguente: F= (Cx0,55)
+ 32. °C=5/9 x (°F - 32).
Centralina meteorologia
Stazione meteo di rilevazione della temperatura e di tutti gli altri
elementi atmosferici. Gli strumenti vengono fissati su un palo ed alcuni
sono dotati di schermatura contro l'irraggiamento, ad es.il sensore
della temperatura. I dati possono arrivare in tempo reale alle stazioni
via modem o via radio oppure hanno una memoria interna che viene scaricata
periodicamente. Le moderne centraline non necessitano di capannina di
legno, vedi capannina meteorologica.
Chergui, vento di
Vento caldo e secco che spira sulle coste marocchine nel periodo primaverile
ed estivo.
Ciclone
Detto anche Depressione nelle medie latitudini. E' formato da masse
d'aria con una pressione più bassa rispetto a quella delle zone circostanti
con movimento spiraliforme, in senso orario nell'emisfero australe e
antiorario in quello boreale. E' sinonimo di brutto tempo, di cielo
coperto, di pioggia e di freddo a causa dei fenomeni causati dallo scontro
di masse d'aria di diversa proprietà. Non bisogna dimenticare però che
la natura tende all'equilibrio e perciò un ciclone è sempre seguito
da un anticiclone. A latitudini subtropicali può riferirsi a un'area
più ristretta con forte perturbazione (depressione marcata) che si sposta
velocemente sul mare e viene chiamato uragano o tifone. La sua traslazione
avviene verso Ovest e quindi va a colpire il lato orientale dei continenti.
Ciclone tropicale
I cicloni che si formano sopra gli Oceani tropicali si possono considerare
tra i fenomeni meteorologici più violenti che si conoscano in natura.
I venti che si formano all'interno di un ciclone soffiano intorno a
un'area centrale di calma chiamata "occhio" e possono toccare anche
i 250 km/h ed in alcuni rari casi superare i 300 km/h. Nell'emisfero
Boreale i venti ruotano in senso antiorario, nell'emisfero Australe
avviene il contrario. I cicloni tropicali che si abbattono nell'Oceano
Pacifico settentrionale e in Giappone vengono chiamati "Tifoni", a nord
dell'Oceano Indiano "Cicloni", in Australia talvolta viene usato il
nome di "Willy-Willy". Nei Caraibi e nel resto del mondo si usa comunemente
la parola "Uragano". In queste pagine andremo a vedere più da vicino
proprio gli Uragani che si formano sull'Oceano Atlantico.
Clima
Insieme di condizioni meteorologiche che si verificano in una località
per un determinato periodo di tempo (20-30 anni). I suoi elementi quali
temperatura, pressione, umidità, nuvolosità, venti e precipitazione
sono influenzati da diversi fattori come la latitudine, l'altitudine
la conformità dei rilievi, delle pianure e del mare, le correnti aeree
e marine, l'albedo e dall'intervento umano. Il clima è oggetto di varie
classificazioni, la più nota è quella di W. Koppen che considera 5 classi:
climi megatermici umidi o tropicali umidi, climi aridi, climi mesotermici
o temperati caldi, climi microtermici o boreali e climi nivali o glaciali.
Può essere inteso anche come stato medio dell'atmosfera. Di grande dibattito
negli ultimi decenni, l'aumento di anidride carbonica nell'atmosfera
causata dalle attività umane, che ha portato e porterà un aumento della
temperatura media con imprevedibili ripercussioni sul clima terrestre.
Coalescenza
Fenomeno per cui particelle disperse in una soluzione o goccioline di
un'emulsione si uniscono fra loro diventando più grandi. In meteorologia
è il fenomeno che sta alla base delle precipitazioni. Può avvenire in
due modi:
1) scontro tra goccioline di dimensione diverse, favorito dal fatto
che le goccioline grosse si spostano più lentamente nell'aria turbolenta
e prendono traiettorie diverse rispetto alle gocce più piccole. E' tipico
della pioggia che cade da nubi basse stratiformi.
2) unione tra goccioline di pioggia e cristalli di ghiaccio che dà origine
alla neve granulosa o pioggia, se si incontrano livelli d'aria calda.
Condensazione
Passaggio di stato di una sostanza da vapore a liquido che avviene con
cessione di calore. Nella meteorologia questo fenomeno si ha quando
inizialmente l'aria risulta essere satura, ossia quando in un dato volume
d'aria (0,8 m. cubi) c'è la massima quantità di vapore che può esservi
contenuto a una data temperatura, e subentra una diminuzione di temperatura
o viene introdotto ulteriore vapore. Poiché l'aria non può contenere
vapore acqueo in quantità illimitata, il vapore eccedente subisce la
condensazione trasformandosi in goccioline delle quali sono costituite
le nubi, la nebbia, la foschia o altre idrometeore.
CONDUZIONE
Uno dei meccanismi di propagazione del calore. Il calore viene trasferito
mediante la collisione fra le molecole in rapido movimento che caratterizzano
l'estremità di un corpo surriscaldato, e le molecole più lente di un
corpo freddo. Parte dell'energia cinetica delle molecole più veloci
passa alle molecole più lente e il risultato di collisioni successive
è un flusso di calore attraverso il corpo. Solidi, liquidi e gas sono
tutti conduttori di calore anche se il potere conduttivo dei gas è inferiore,
perché le molecole sono relativamente distanti e quindi interagiscono
con minore frequenza rispetto a solidi e liquidi. Essendo l'aria una
cattiva conduttrice di calore, il riscaldamento dell'atmosfera per conduzione
molecolare si arresta ai primi strati, cioè a quelli a contatto immediato
con il suolo.
CONFIGURAZIONE AD "OMEGA"
Particolare configurazione delle correnti atmosferiche, detta ad "omega"
per la somiglianza con la omonima lettera greca maiuscola (W).
Convezione
Trasporto di calore da parte di una massa d'aria. La convezione è detta
naturale o forzata a seconda che sia dovuta a un gradiente termico (quindi
spontaneo) o barico (quindi imposto dall'esterno). La formazione di
correnti convettive per differenza di densità è un esempio di convezione
naturale, invece la salita dell'aria per effetto di un rilievo è causa
di convezione forzata.
CONVERGENZA = divergenza negativa, ovvero confluenza
delle correnti verso una linea (C. lineare) o un punto (C. ciclonica),
con aumento di massa. Generalmente la C. delle correnti nei bassi strati
atmosferici, oltre a provocare un aumento della velocità del vento ed
un addensamento dell'aria, produce anche un sollevamento della stessa
e quindi un movimento ascendente. Si ha C., ad esempio, nella parte
posteriore delle saccature.
CORONA
Fotometeora costituita da una o più serie (raramente più di tre) di
anelli colorati con centro nel Sole o nella Luna e di raggio relativamente
piccolo.
Coriolis, legge di
L'aria, per effetto delle differenze di pressione, dovrebbe muoversi
perpendicolarmente alle isobare (lungo un meridiano), ma in realtà non
si verifica questa situazione. La legge di Coriolis, appunto, considera
una "Forza apparente" chiamata accelerazione di Coriolis per spiegare
l'effetto sulla traiettoria dei venti da parte della rotazione della
terra attorno al suo asse: Quando una massa d'aria si muove dall'equatore
al Polo Nord, essa tende a deviare verso destra; se la massa d'aria
invece si muove dall'equatore al Polo Sud, anziché seguire un meridiano
devia verso sinistra. La forza di Coriolis è massima ai poli e nulla
all'equatore.
Correnti a getto
Vedi Alta quota, correnti di.
Correnti d'aria, ciclo delle
Il movimento iniziale è dovuto alla differenza di temperatura delle
masse d'aria, che determina una differenza di pressione. Durante le
ore diurne le radiazioni solari riscaldano la terra più intensamente
del mare. L'aria sopra la terra riscaldata si riscalda e si dilata in
altezza. Una volta salita defluisce in tutte le direzioni, questo fa
si che la pressione sulla terra diminuisca e si crei bassa pressione,
verso la quale l'aria defluisce scendendo ai lati. Il ciclo si arresta
verso sera con la cessazione delle radiazioni solari. Di notte la terra
irradia il calore ricevuto più velocemente del mare. L'aria sopra la
terra si raffredda e si comprime. In quota affluisce aria nuova e si
accresce la pressione sulla terra. Si ha così alta pressione. In generale
si può dire che l'aria si muove da un'area di alta pressione a quella
di bassa pressione.
Coulomb
Unità di carica elettrica, il cui simbolo è C. Viene definita come la
quantità di carica che attraversa in 1 secondo una sezione di un conduttore
percorso da una corrente continua di 1 ampere.
COSTANTE SOLARE
Quantità di energia che, in ogni minuto, giunge ai confini dell'atmosfera,
su 1 cm2 di superficie, posta perpendicolarmente ai raggi del Sole.
E' pari a circa 2 calorie.
Cumulonembo
I cumulonembi sono le nubi a maggior sviluppo verticale: alle nostre
latitudini riescono ad estendersi da quote relativamente basse (1000
metri) fino ai limiti della troposfera a 10-12 km. Si formano per rapida
condensazione del vapore acqueo contenuto nell’atmosfera; tale condensazione
è provocata dal raffreddamento che una massa d’aria subisce quando è
costretta a salire a quote superiori. Il meccanismo che innesca la nascita
di un cumulonembo è quindi il sollevamento di una massa d’aria umida,
che espandendosi durante la salita si raffredda, portando alla condensazione
del vapore. Il sollevamento dell’aria, a sua volta, può essere indotto
o dalla presenza di un pendio (raffreddamento di tipo orografico) o
dall’incuneamento di masse d’aria fredda pesante sotto aria più calda
e leggera (raffreddamento di tipo frontale) o dal riscaldamento di una
massa d’aria a contatto con il terreno scaldato dal sole nelle ore centrali
di una giornata primaverile o estiva. La condensazione a cui è soggetto
il vapore acqueo durante la salita genera calore che riscalda la massa
d’aria interessata, facilitandone così la stessa salita. I moti ascendenti
possono essere così intensi (fino anche a 15-20 m/s) che bastano 10-20
minuti perché un cumulonembo si formi. Nubi così imponenti sono sempre
associate a fenomeni temporaleschi, che in genere sviluppano energie
enormi e danno luogo a piogge intense. Fortunatamente si tratta nella
maggior parte dei casi di nubi dalla vita molto breve, anche poche decine
di minuti; il loro rapido dissolvimento è legato alla veloce diminuzione
del numero di goccioline e di cristalli di ghiaccio che le formano,
sia per effetto della precipitazione vera e propria, sia per effetto
dell’evaporazione facilitata dalle veloci correnti d’aria discendenti
che soffiano all’interno nella nube durante la fase di pioggia. Non
tutta la pioggia che cade da un cumulonembo riesce a raggiungere il
terreno: le gocce che abbandonano la base della nube sono anch’esse
soggette a evaporazione e si è stimato che solo il 50% dell’effettiva
quantità di gocce di pioggia che si sono formate all’interno della nube
riesce ad arrivare al suolo. L’evaporazione delle gocce di pioggia durante
la caduta causa un raffreddamento dell’aria al di sotto della base della
nube; si formano così masse d’aria più fredda e pesante che precipitano
al suolo dando luogo a venti freddi e violenti che anticipano e accompagnano
un qualunque temporale. In molti casi queste correnti fredde di caduta
si incuneano sotto aria più calda presente nei bassi strati, la sollevano
e possono dare origine a una nuova cella temporalesca. Un’altra caratteristica
dei cumulonembi è la loro forma: quando si formano isolati in una calda
giornata primaverile o estiva, si può riconoscere una struttura a "enorme
cavolfiore" che si gonfia ora da una parte ora dall’altra anche a vista
d’occhio. Una volta raggiunto il pieno sviluppo, quando la sua cima
è arrivata fino al limite della troposfera, la parte alta si allarga
spinta da veloci correnti divergenti che danno alla nube la tipica forma
a incudine. Per finire ricordiamo che la grandine è un fenomeno solitamente
associato alla presenza di cumulonembi, il che li rende i corpi nuvolosi
più "pericolosi" alle nostre latitudini.
CURVA DI STATO
Rappresenta la distribuzione effettiva della temperatura dell'aria ambiente
nello spazio al di sopra della stazione di radiosondaggio, approssimativamente
lungo la verticale. Si ottiene riportando, su un diagramma, in ordinate
le altitudini (o le pressioni) e in ascisse la temperatura.
DENSITA' DELL'ARIA
E' maggiore nei bassi strati atmosferici, dove risente maggiormente
della forza di attrazione, mentre va progressivamente diminuendo verso
l'alto.
DEPRESSIONE DEPRESSION, LOW
Regione della superficie terrestre, o di una superficie di livello,
su cui la pressione atmosferica è bassa rispetto alle zone circostanti,
con un minimo di pressione all'incirca nella parte centrale della regione
stessa. Caratterizzata da isobare chiuse, approssimativamente concentriche,
e da circolazione spiraliforme del vento, convergente dalla periferia
verso il centro (in senso antiorario nell'emisfero boreale, orario nell'australe).
DEPRESSIONE MOBILE
Sistema atmosferico mobile costituito da una bassa pressione dinamica
e dall'aria circolante in essa.
DEPRESSIONI SOTTOVENTO
Rappresentano la maggioranza dei cicloni che interessano il Mediterraneo.
La loro genesi è determinata dagli effetti dinamici del sollevamento
e della canalizzazione delle masse d'aria fredda che penetrano nel Mediterraneo
attraverso le vie d'accesso di Gibilterra, della valle del Rodano e
della Garonna, e attraverso la "porta della Bora".
DESERTIFICAZIONE
Aumento, in intensità o estensione, delle condizioni desertiche che
comportano una riduzione della produttività biologica e, quindi, una
diminuzione della massa biologica vegetale e della capacità del suolo
di rispondere alle necessità del mondo animale e vegetale (Bottari).
DEVIANTE, FORZA
Impedisce all'aria di muovere direttamente dall'alta verso la bassa
pressione, nella direzione e nel verso della forza di gradiente, costringendola
lungo le isobare ad a "circolare" attorno ai centri di alta e bassa
pressione. Si tratta di una forza apparente la cui esistenza viene postulata
per spiegare l'effetto della rotazione terrestre sui corpi in movimento
rispetto alla Terra.
DIAGRAMMA TERMODINAMICO
E' un grafico per l'analisi delle grandezze aerologiche che caratterizzano
lo stato dell'atmosfera in un dato luogo e in un dato momento: pressione,
temperatura, umidità, vento, misurate approssimativamente lungo la verticale.
Si chiamano termodinamici quei grafici le cui superfici rappresentano
delle energie, mentre la denominazione di emagramma viene riservata
a quelli le cui aree sono rigorosamente conformi all'energia. I D. maggiormente
usati fra i molti proposti da vari autori sono:- il D.T. di Stuve;-
l'emagramma di Refsdal;- il tifigramma di Schaw. In genere, quasi tutti
i D. hanno in ordinata le pressioni al posto della quota, poiché è la
variazione di pressione (espansione o compressione) che causa la variazione
di temperatura nei movimenti verticali dell'aria (verso l'alto o verso
il basso).
DIAGRAMMA TERMODINAMICO DI STUVE
Ha in ascisse la temperatura in scala lineare (in gradi centigradi),
in ordinate le pressioni in scala esponenziale (in millibar) decrescenti
verso l'alto.
DINAMICA DEI FLUIDI
Studia le proprietà dei fluidi in moto.
DIVERGENZA
Consiste nell'incremento o nel depauperamento di massa per effetto di
afflusso e deflusso orizzontali differenziati. Quando l'afflusso è più
consistente del deflusso si ha aumento della pressione alla base della
colonna, viceversa, quando è il deflusso ad essere più consistente la
pressione diminuisce.
EBOLLIZIONE
Si raggiunge quando la pressione di vapore diventa uguale alla pressione
atmosferica: si ha un'evaporazione molto intensa, con formazione di
bolle ascendenti di vapore all'interno del liquido, che vengono a liberarsi
in superficie. Poiché la pressione atmosferica diminuisce con l'altitudine,
la temperatura di E. è sempre più bassa man mano che ci si innalza.
ECMWF European Center for Medium range Weather
Forecasts.
Centro Europeo per le previsioni a medio termine. Fu fondato nel 1975
sotto l'impulso dei servizi meteorologici dei Paesi membri della Comunità
Economica Europea. Ha sede a Reading, cittadina a circa 40 km ad ovest
di Londra. Alla costituzione ed alla gestione del Centro parteciparono
17 nazioni europee. Il Centro divenne operativo nel 1978 e migliorando
la sua produzione costantemente diffonde ogni giorno ai Paesi membri
centinaia di campi previsti fino a 7 giorni di scadenza e campi mediati
dal sesto al decimo giorno.
ECOMET
Accordo stipulato fra i Servizi Meteorologici europei riguardante la
distribuzione dei dati e dei prodotti meteorologici. Il Servizio Meteorologico
dell'Aeronautica Militare Italiana ha sottoscritto l'accordo ECOMET
nel novembre 1996.
EFFEMERIDI ORBITALI
Consentono di ricavare una rappresentazione grafica della posizione
del satellite nello spazio.
EMAGRAMMA
Diagramma termodinamico che consente di rappresentare l'evoluzione delle
caratteristiche fisiche di masse d'aria che subiscono delle variazioni
di quota. Questo diagramma porta in ascisse la temperatura in gradi
centigradi; in ordinate non si riportano le altitudini, ma una funzione
dei corrispondenti valori della pressione. La scala utilizzata in ordinate
è proporzionale a p0,288, il che permette di ottenere delle adiabatiche
simili a quelle che si otterrebbero se si riportassero le altitudini.
EMISFERI DI MAGDEBURGO
Esperienza che si realizza con due emisferi metallici che sono semplicemente
applicati l'uno contro l'altro mediante il contatto delle superfici
accuratamente spianate e ingrassate. Tra gli E. viene praticato il vuoto.
Se le superfici di contatto sono a tenuta d'aria, non si riesce più
a separarle.
ENERGIA SOLARE
Si distribuisce irregolarmente sulla Terra a causa delle caratteristiche
astronomiche e fisiche del globo. Determina differenze di pressione,
fra punti posti alla medesima altezza, e mette l'aria in movimento rispetto
alla Terra.
EQUAZIONE DELLA CONTINUITA'
Equazione valida per fluidi continui che esprime il principio della
conservazione della materia: la massa uscente da un dato volume deve
eguagliare la variazione di massa all'interno del volume dato.
EQUAZIONE DELLE TENDENZE
Equazione mediante cui è possibile spiegare la natura del campo di divergenza
in quota, collegandolo alle variazioni di pressione in superficie. Si
ottiene dall'equazione della statica e da quella della continuità. Approfondimento
EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DELL'ATMOSFERA
Esprime il gradiente barico verticale in funzione della densità dell'aria.
Approfondimento
EQUAZIONI PRIMITIVE Primitive Equations
Equazioni differenziali costituenti lo strumento analitico che in linea
teorica permette la prognosi dell'evoluzione dell'atmosfera terrestre.
ESCURSIONE TERMICA DIURNA
Differenza tra la temperatura massima e la temperatura minima di uno
stesso giorno.
EUMETNET
Rete di servizi europea mediante cui le singole risorse e le capacità
operative dei Servizi Meteorologici aderenti all'accordo, sono messe
in comune, con la finalità di migliorare sia il rapporto costo/beneficio
per gli utenti della meteorologia che la qualità dei servizi offerti.
Il primo esempio di coordinamento scientifico ed operativo è stato rappresentato
dal programma MAP (Mesoscale Alpine Programme). Il Servizio Meteorologico
dell'Aeronautica Militare Italiana ha aderito all'accordo EUMETNET sin
dal novembre 1996.
EVAPORIMETRO PICHE
Strumento usato soprattutto in Francia, costituito da un tubo pieno
d'acqua distillata che evapora attraverso un filtro di carta in quantità
dipendente dal deficit igrometrico dell'aria all'ombra.
FANAS Messaggi che si riferiscono ai satelliti
dell'ex-Unione Sovietica.
FASCE DI VAN ALLEN
Zone dell'atmosfera in cui le particelle elettricamente cariche vengono
imprigionate e concentrate dalla Terra.
FENOMENI CONVETTIVI
I F.C. di maggiore rilevanza sono stati classificati in un certo
numero di famiglie: F.C. isolati e sistemi convettivi organizzati (vedi).
ENOMENI CONVETTIVI ISOLATI
Sono caratterizzati dalla presenza di celle convettive isolate di breve
durata e non interagenti tra loro, generate da instabilità locale della
colonna atmosferica. La cella convettiva tipica è descritta come una
regione di convergenza al suolo e di forti correnti ascensionali ("updraft",
almeno 10 m/s), con una sezione orizzontale dell'ordine dei 10-100 km2,
e una vita media di 30-50 minuti.
FETCH Estensione di mare aperto su cui spira il
vento da una direzione costante.
FILTRAGGIO
Efficace mezzo per mettere in evidenza la proprietà fondamentale dell'atmosfera,
che è quella di essere prossima a regimi di equilibrio.
FISICA DELL'ATMOSFERA
Disciplina scientifica che si occupa dello studio generale dell'atmosfera,
dei suoi elementi costitutivi e dei suoi particolari fenomeni. Forecast
Verification Disciplina che si occupa della fase di verifica delle prestazioni
di un modello numerico di previsione meteorologica. Esistono diverse
metodologie di verifica, ampiamente documentate in letteratura, che
si adattano al tipo di previsione fornita dal modello in esame, sia
essa di tipo deterministico o probabilistico.
FORME SIMBOLICHE Ogni F.S. porta un numero preceduto
dalle lettere FM. Questo numero è seguito da un numero romano per identificare
la sessione della CMS dell'OMM o (a partire dal 1974) dalla CSB che
ha approvato la F.S. come nuova forma o ha fatto l'ultimo emendamento
alla sua versione anteriore.
FORME SIMBOLICHE, SISTEMA FM DI NUMERAZIONE DELLE
Questa numerazione permette di distinguere fra loro le forme simboliche
e di non confonderle con le tavole di codice che sono numerate solamente
con quattro cifre. Esempi: FM15-V-METAR FM16-V-SPECI FM48-V-AIRMET
FORMULA DI LAPLACE
Permette di calcolare lo spessore di uno strato d'aria in funzione della
sua temperatura e della sua pressione. Grazie alla F. di L. si può quindi
"riportare" la pressione al livello del mare: ciò permette di confrontare
le pressioni misurate in stazioni poste a quote diverse.
FORZA DI GRADIENTE
Forza che imprime alle masse d'aria un movimento in direzione normale
alle isobare.
FOSCHIA
Sospensione nell'atmosfera di goccioline di acqua microscopiche, o di
particelle igroscopiche umide, che riducono la visibilità, ma non al
di sotto di 1 km. Le goccioline sono più piccole e più disperse che
nel caso della nebbia che, peraltro, ha la stessa costituzione. La F.
ha un aspetto grigiastro.
FRONTE
Superficie di separazione tra due masse d'aria. E' costituito da una
sottile zona di transizione, e non da una superficie netta, che si estende
orizzontalmente per 100 - 200 km o verticalmente per 1-3 km.
FRONTE CALDO
E' la superficie di separazione tra una massa d'aria calda avanzante
su una certa zona, e una massa d'aria fredda che sta arretrando dalla
zona stessa. In un F.C., l'aria della massa calda sale rapidamente lungo
la superficie frontale, tendendo a sovrapporsi a quella della massa
fredda e raffreddandosi progressivamente; il vapore acqueo contenuto
nell'aria calda si condensa, dando luogo a formazioni nuvolose e a precipitazioni.
FRONTE CALDO ATTIVO
Tipo di fronte caldo in cui la componente del vento attraverso il fronte
cresce perpendicolarmente al fronte con l'altezza; è accompagnato da
nubi e precipitazioni.
FRONTE CALDO INATTIVO
Si ha quando la velocità del vento, perpendicolarmente al fronte, decresce
con l'altezza. E' caratterizzato da cirri rotti (in quantità maggiore
di 4/8) e da altocumuli.
FRONTE FREDDO
E' la superficie di separazione tra una massa d'aria fredda avanzante
su una certa zona e una massa d'aria calda retrocedente sulla stessa
zona. In un F.F., l'aria della massa fredda tende ad insinuarsi sotto
quella della massa calda, sollevandola violentemente. Il sollevamento
dell'aria calda provoca lungo tutto il fronte la formazione di grandi
sistemi nuvolosi, che possono essere fonti di precipitazioni, talvolta
anche violente.
FRONTE FREDDO ATTIVO
Tipo di fronte freddo in cui la componente del vento perpendicolarmente
al fronte decresce con l'altezza attraverso il fronte. E' accompagnato
da una larga zona di nubi e precipitazioni avanti e dietro di esso,
poiché l'aria al di sopra del fronte viene sollevata in alto. Relativamente
al fronte, l'aria si muove a ritroso.
FRONTE FREDDO DI PRIMA SPECIE
Si ha quando la componente del vento, perpendicolare ad un fronte freddo,
cresce con l'altezza nell'attraversare il fronte. Abitualmente si muove
velocemente e non è accompagnato da cattivo tempo dopo il suo passaggio.
FRONTI, TEORIA DEI
Teoria elaborata dai meteorologi della scuola norvegese (particolarmente
Bjerkness), che mette in evidenza l'esistenza dei fronti. E' una teoria
di importanza fondamentale per l'interpretazione e la previsione della
maggior parte dei fenomeni meteorologi delle zone temperate.
FUMO Sospensione nell'atmosfera di minute particelle
provenienti da combustione.
GALAVERNA Vedi GHIACCIO GRANULOSO.
GEOPOTENZIALE
E' l'energia potenziale dell'unità di massa rispetto al livello del
mare, ed è dato numericamente dal lavoro che occorrerebbe compiere per
sollevare l'unità di massa dal livello del mare all'altezza a cui la
massa si trova; si esprime in altezza geopotenziale.
GHIACCIO GRANULOSO
Deposito di ghiaccio costituito da granuli più o meno separati da inclusioni
d'aria, eventualmente forniti di ramificazioni cristalline.
GHIACCIO TRASPARENTE Vedi GHIACCIO VITREO.
GHIACCIO VITREO
Deposito di ghiaccio, generalmente omogeneo e trasparente, proveniente
dalla solidificazione di goccioline di pioviggine (ghiaccio trasparente)
o di gocce di pioggia (vetrone), sopraffuse, sugli oggetti, la cui superficie
è ad una temperatura inferiore o appena superiore a 0°C.
GLORIA
Fotometeora costituita da una o più serie di anelli colorati che l'osservatore
può vedere intorno alla propria ombra portata su una nube costituita
principalmente da numerose goccioline d'acqua, o sulla nebbia o, molto
raramente, sulla rugiada.
GRADIENTE DI PRESSIONE o GRADIENTE BARICO ORIZZONTALE
Differenza di pressione tra due punti distanti tra loro un grado di
meridiano (111 km) e situati sulla linea di massima pendenza delle isobare.
In pratica, il G. di P. viene misurato dal rapporto tra la differenza
di pressione tra due punti e la distanza tra i punti stessi: G = dp
/ dl.
GRADIENTE BARICO VERTICALE
Esprime la diminuzione della pressione al crescere dell'altezza, lungo
la verticale.
GRADIENTE TERMICO VERTICALE Vedi GRADIENTE VERTICALE
DI TEMPERATURA.
GRADIENTE VERTICALE DEL VENTO Variazione della
velocità del vento sulla verticale.
GRADIENTE VERTICALE DI TEMPERATURA (g)
Variazione della temperatura per una differenza di livello di 100 metri.
Si indica con la lettera greca minuscola gamma (g). Il gradiente medio
della troposfera è di 0,56°C/100 m. Se la temperatura diminuisce, come
avviene in generale con l'altezza, il gradiente è normale o positivo;
se la temperatura non varia con l'altezza, il gradiente è nullo e se
infine la temperatura aumenta con l'altezza, il gradiente è invertito
o negativo.
GRAGNOLA Granelli di neve rivestiti da un sottile
strato di ghiaccio.
GRANDINE
Caduta di globuli o pezzi di ghiaccio (chicchi), il cui diametro varia
da 5 a 50 mm e talvolta anche più e che cadono sia separatamente sia
agglomerati in pezzi irregolari più grossi.
GRANULI DI GHIACCIO Gocce di pioggia congelate,
o fiocchi di neve quasi completamente fusi che si sono congelati di
nuovo. GRIB Formato standard di codificazione stabilito dall'Organizzazione
Meteorologica Mondiale per l'archiviazione e la distribuzione dei campi
meteorologici.
GROPPI o COLPI DI VENTO Raffiche di vento più distanziate
che si verificano nelle situazioni temporalesche o durante il passaggio
di fronti freddi.
HEAVISIDE, STRATI DI Strati ionizzati determinati
dall'influenza di particelle elettrizzate. Hanno la proprietà di riflettere
le onde radioelettriche.
HEAT INDEX Indice basato su una equazione empirica
con il compito di descrivere quali siano le condizioni di temperatura
e umidità più gradevoli per l'organismo umano.
HUMIDEX (H) Uno degli indici utilizzati per valutare
il benessere climatico per l'uomo in relazione all'umidità ed alla temperatura.
Trova largo impiego in Canada. E' simile all'Heat Index.
HYSPLIT HYbrid Single-Particle Lagrangian Integrated
Trajectory.
Modello utilizzato per calcoli di dispersione degli inquinanti atmosferici
da semplici traiettorie a dispersioni complesse e simulazioni di deposizione,
usando sia il metodo particellare che quello dei pennacchi.
IDROLOGIA
Scienza che comprende tutte le applicazioni della meteorologia a problemi
idrologici, dalla gestione delle risorse idriche alla progettazione
delle opere idrauliche.
IDROMETEORA
E' una meteora costituita da un insieme di particelle d'acqua, liquida
o solida, in sospensione nell'atmosfera o precipitanti in seno ad essa,
o sollevate dalla superficie terrestre per azione del vento, o depositate
su oggetti che si trovino al suolo o nella libera atmosfera.
IGROMETRICO DELL'ARIA, STATO Vedi UMIDITA' RELATIVA.
INDICE DI ARIDITA' Rapporto tra precipitazioni
e temperatura.
INDICE DI STABILITA' PER LA FORMAZIONE DELLA NEBBIA
FOG STABILITY INDEX
L'indice di stabilità per la formazione della nebbia da irraggiamento
prende in esame la temperatura al suolo (ts, in °C), la temperatura
a 850 hPa (t850 , in °C), la temperatura di rugiada al suolo (tds ,
in °C), e l'intensità del vento a 850 hPa ( W850, in nodi), combinandoli
in modo da ottenere un valore da confrontare con una scala di riferimento.
A seconda dell'intervallo in cui tale valore ricade, si ottiene una
indicazione sulla possibilità di formazione della nebbia da irraggiamento
(possibilità debole, moderata, forte ).
INDUTTIVO O DIRETTO, METODO
Metodo per cui, dalla conoscenza dei fatti, si risale a quella delle
leggi. Fu spesso adoperato in passato per la soluzione dei problemi
meteorologici, a causa della complessità dei fenomeni atmosferici causata
dall'intervento di un numero molto elevato di elementi, e dalla difficoltà
di applicazione delle ipotesi restrittive imposte dalla metodologia
matematica.
INSTABILITA' INSTABILITY
Stato dell'atmosfera per cui una particella d'aria, comunque sollecitata
verso l'alto o verso il basso, tende spontaneamente, anche cessando
la sollecitazione, ad allontanarsi sempre più dal suo livello d'origine.
L'I. si presenta quando il gradiente termico verticale dell'atmosfera
è maggiore della termovariazione che la particella subisce nel suo movimento,
a causa dell'espansione, o compressione, adiabatica.
INVERSIONE DI TEMPERATURA
Si ha allorché la temperatura, invece di diminuire, aumenta in funzione
dell'altitudine. L'inversione termica al suolo si ha quando nelle notti
serene, soprattutto invernali, il suolo si raffredda (per irraggiamento)
sensibilmente; lo strato d'aria a contatto del suolo si raffredda anch'esso
fortemente e più degli strati d'aria superiori: pertanto la temperatura
dell'aria, a partire dal suolo, aumenta con la quota.
IRRAGGIAMENTO
Uno dei meccanismi di propagazione del calore. Questa forma di trasmissione
del calore dipende molto dalle condizioni del cielo e dell'aria: l'I.
è forte con cielo sereno ed aria secca, debole con cielo coperto ed
aria umida.
IRIDESCENZA Fotometeora che consiste in colorazioni
che si osservano nelle nubi, a volte confuse insieme, a volte a bande
sensibilmente parallele ai contorni delle nubi. I colori predominanti
sono il verde e il rosa, spesso con sfumature "pastello".
ISENTROPICA, ANALISI ISENTROPIC ANALYSIS
Analisi riferita alla diagnosi dei moti verticali effettuata mediante
l'uso delle superfici isentropiche. Ad eccezione di un breve periodo
di uso durante gli anni '40, questa tecnica fu per lo più abbandonata
fino agli anni '90, quando la disponibilità di computer più potenti
rese più facile la produzione delle carte isentropiche. Esse sono oggi
frequentemente utilizzate per la previsione a brevissimo termine durante
la stagione invernale, quando gli effetti diabatici (forte riscaldamento,
ecc.) sono meno dominanti.
ISENTROPICHE, SUPERFICI ISENTROPIC SURFACE
Superfici tridimensionali si uguale temperatura potenziale. ISOBARA
Luogo dei punti i quali, al livello medio del mare, hanno la medesima
pressione atmosferica. Si dice che l'I. ha curvatura ciclonica quando
la sua concavità è rivolta verso le pressioni più basse, curvatura anticiclonica
quando la sua concavità è rivolta verso pressioni più alte di quella
che esiste sull'I.
ISOLA DI CALORE URBANA Urban heat island
Effetto climatico caratterizzato dal fatto che le città hanno una temperatura
superficiale dell'aria diversa da quella delle zone rurali circostanti.
Tale differenza è causata dai fabbricati urbani ed è una delle modificazioni
del clima causate dall'impatto umano.
ISOTERMA
Sulle carte meteorologiche, è la linea che unisce i punti di uguale
temperatura. Rappresenta l'intersezione di una superficie isotermica
con la superficie terrestre.
LAM Limited Area Model
Modello numerico per la previsione meteorologica ad "area limitata",
o modello a "mesoscala". Le caratteristiche principali che distinguono
questo modello dalla famiglia dei modelli a "circolazione globale" (GCM,
Global Circulation Model) consistono nelle simulazioni elaborate per
un'area geografica limitata e nella risoluzione spaziale maggiore di
quella dei GCM. Inoltre,la più accurata schematizzazione dell'orografia
rispetto a quella dei GCM, dovrebbe consentire ai modelli ad area limitata
una migliore simulazione degli eventi atmosferici.
LEAP-FROG
Schema di integrazione temporale molto comune nei modelli numerici di
previsione. E' spesso preferito ad altri perché semplice da risolvere,
ma ha lo svantaggio di portare ad errori di fase e ad instabilità di
calcolo specie se il passo temporale viola il criterio di Courant-Friedrichs-Levy
(CFL).
LCL LIFTING CONDENSATION LEVEL Lifting Condensation
Level. (Livello di condensazione per sollevamento).
Livello a cui l'aria sollevata dinamicamente raggiunge la saturazione.
Per tracciare sul diagramma termodinamico l'LCL, bisogna trovare l'intersezione
della isoigrometrica passante per il punto di rugiada al suolo con l'adiabatica
secca condotta dalla temperatura effettiva al suolo.
LISIMETRO
Consiste in una certa quantità di terra, con una vegetazione simile
a quella dell'ambiente naturale, che viene pesata regolarmente.
LIVELLI DI VOLO
Superfici isobariche identificabili quando l'altimetro tipo o standard
è regolato su 1013,2 hPa, e separate dalla distanze verticali (corrispondenti
a 500 piedi) prescritte per il volo di crociera degli aeromobili.
LIVELLO DI DIVERGENZA ZERO
Livello attraverso cui la divergenza lungo la verticale cambia di
segno.
LUNGHEZZA DELL'ONDA (Riferita al moto ondoso del
mare).
Distanza orizzontale fra due creste o cavi successivi.
MAESTRALE
Uno dei venti più intensi e rafficosi che interessano i bacini della
nostra penisola è sicuramente il Maestrale; nome questo, usato da noi
italiani per identificare il Mistral, un vento che ha origine nel Sud
della Francia. La caratteristica essenziale che un vento deve possedere
per essere chiamato Maestrale, è la sua direzione di provenienza. Il
Maestrale infatti proviene da Nord-ovest e porta sui nostri mari aria
fredda proveniente da più alte latitudini. La genesi di questo vento
si ha quando correnti di aria polare o artica irrompono nel Mediterraneo
occidentale dalle coste della Provenza. In queste circostanze le masse
d’aria provenienti da Nord, scavalcano il Massiccio Centrale francese
ed i Pirenei, incanalandosi poi lungo la valle del Rodano, dove vengono
molto accelerate dalla rapida discesa sui versanti sottovento. Nella
maggior parte dei casi, questa accelerazione consente ai venti di Mistral
di giungere ancora irruenti fino alle coste di Corsica e Sardegna. Il
Maestrale nasce come vento "freddo" e ricco di umidità, che acquisisce
sui mari del Nord; nello scontro con gli ostacoli orografici Francesi,
perde molto vapore acqueo come Stau sopra vento, per poi arrivare sul
Mediterraneo come vento relativamente secco. Nel transitare sopra queste
acque, si carica di nuovo di umidità e si riscalda, risultando così,
alla fine di questo processo, molto instabile. Questa instabilità favorisce,
all’interno delle masse d’aria, lo sviluppo di moti convettivi, i quali
tendono a trasportare verso l’alto, oltre al calore, il vapore acqueo.
Questo fa sì che il Maestrale dia luogo al formarsi di isolate nubi
cumuliformi, talvolta ad elevato sviluppo verticale così da diventare
cumulonembi temporaleschi. I moti convettivi appena menzionati hanno
anche un altro effetto sul Maestrale; infatti le correnti discendenti
ad essi associate spingono verso il basso i venti degli strati superiori,
meccanismo questo che fa in modo che il Maestrale sia un vento molto
rafficoso. Per quel che riguarda l’intensità del Maestrale, essa è solitamente
soggetta ad una variazione diurna indotta sia dalle brezze diurne, sia
dai moti convettivi. A causa della opposta direzione di provenienza
infatti, le brezze di mare tendono a moderare la velocità del vento
sulle coste Francesi mentre tendono ad incrementarla sulle coste della
Sardegna. Per ciò che riguarda la presenza di moti convettivi diurni,
lo stesso meccanismo sopra descritto, oltre a causare molte raffiche,
incrementa la velocità del vento stesso.
MAGNETOPAUSA
Segna il limite del campo magnetico terrestre. E' situata fra i 60mila
e i 70mila km di altezza.
MARE DI VENTO (o onde di vento).
Sistema di onde che si propagano subendo deformazioni perché tormentate
dal vento attuale che soffia sul posto o nelle immediate vicinanze.
MARE LUNGO (o mare morto).
Sistema di onde che si ha quando, cessato il vento, la superficie del
mare diviene meno tormentata e le onde diventano regolari e ritmiche,
con cresta ondulata ma che non frange in quanto non è polverizzata dal
vento. Si ha M.L. anche quando il vento localmente è assente, ma esistono
onde provenienti da una zona di perturbazione lontana nella quale esse
si sono formate o dalla quale si sono poi propagate.
MASSA D'ARIA
Determinato volume dell'atmosfera le cui caratteristiche fisiche sono
omogenee. Queste dipendono dall'origine della massa d'aria e dalle trasformazioni
che ha potuto subire nel suo spostamento.
MASSA D'ARIA ATTIVA
Massa d'aria che si sposta rapidamente, conservando le caratteristiche
iniziali.
MASSA D'ARIA CALDA (W) Massa d'aria più calda delle
masse d'aria adiacenti o della superficie sulla quale si sposta.
MASSA D'ARIA CONTINENTALE (c) Massa d'aria che
ha percorso un lungo tragitto su un continente, subendone l'influenza
e divenendo più secca.
MASSA D'ARIA FREDDA (K) Massa d'aria più fredda
delle masse d'aria adiacenti o della superficie sulla quale si sposta.
MASSA D'ARIA MARITTIMA (m) Massa d'aria che ha
percorso un lungo tragitto sull'oceano, saturandosi d'umidità.
MASSA D'ARIA RECENTE Massa d'aria a non più di
due giorni di tragitto dal suo luogo d'origine. Conserva perciò le caratteristiche
iniziali.
MESOPAUSA
Base dell'inversione al limite superiore della mesosfera (ordinariamente
verso gli 80-85 km).
MESOSFERA
Regione (situata fra la stratopausa e la mesopausa) in cui la temperatura
va generalmente diminuendo con l'altezza.
METEORA
Fenomeno osservato nell'atmosfera o sulla superficie del globo. Può
essere una precipitazione, una sospensione o un deposito di particelle
liquide o solide, costituite di acqua o no; può anche essere una manifestazione
di natura ottica o elettrica. Le M. sono classificate in quattro gruppi:
idrometeore, litometeore, fotometeore ed elettrometeore.
METEOROLOGIA DINAMICA Scienza che si propone di
studiare il sistema di equazioni differenziali che rappresenta le leggi
fisiche governanti il comportamento dell'atmosfera. La risoluzione anche
approssimata di questo sistema di equazioni permette di prevedere il
comportamento futuro della circolazione di masse d'aria in atmosfera
entro ragionevoli limiti temporali.
METEOROPATIA PRIMARIA: Sindrome costituita da una
serie di disturbi (stato di malessere, calo di pressione del sangue,
mal di testa, sudorazione, difficoltà di attenzione e di apprendimento,
sensazione di debolezza, ecc.) che si manifestano in soggetti, per il
resto sani, ma che sono più suscettibili degli altri al cambiamento
del tempo. SECONDARIA: Si manifesta in un peggioramento di malattie
già in corso.
MODELLO CONCETTUALE Modello che descrive le caratteristiche
essenziali di un fenomeno meteorologico ed identifica i processi fisici
principali che lo determinano.
MODELLO AD AREA LIMITATA LIMITED AREA MODEL Vedi LAM.
MODELLO A SCALA GLOBALE GLOBAL CIRCULATION MODEL
Modello numerico di previsione meteorologica utilizzato per simulare
il comportamento dell'atmosfera su tutto il pianeta. modello numerico
DI previsione meteorologica L'insieme delle procedure informatiche finalizzate
alla risoluzione, mediante tecniche di integrazione numerica, del sistema
di equazioni primitive alla base della meteorologia dinamica Attualmente
i modelli possono essere distinti in due categorie: i modelli a scala
globale e i modelli ad area limitata.
MULINELLO DI POLVERE O MULINELLO DI SABBIA
Insieme di particelle di polvere o di sabbia, accompagnato talvolta
da piccoli detriti sollevati dal suolo in una colonna vorticosa di altezza
variabile, di piccolo diametro e ad asse sensibilmente verticale.
NEBBIA
Sospensione nell'atmosfera di piccolissime gocce d'acqua, che riduce
generalmente la visibilità orizzontale sulla superficie terrestre a
meno di un chilometro.
NEBBIA FRONTALE
Le nebbie frontali sono associate alla previsione del movimento dei
fronti ed alle connesse aree di precipitazione. Per esempio, nebbie
si formano davanti al fronte caldo, nel settore caldo al seguito del
fronte caldo (quando il punto di rugiada dell'aria calda è più alta
della temperatura dell'aria fredda), o dietro un fronte freddo in lento
spostamento quando l'aria giunge a saturazione.
NESTING
Metodo oggi universalmente adottato dai modelli locali per considerare
le condizioni al contorno laterali. Consiste nella nidificazione del
LAM in un modello a scala maggiore consentendo di avere ai bordi del
dominio di integrazione dei valori reali e non arbitrari. Naturalmente,
l'affidabilità delle simulazioni del LAM è strettamente legata alla
qualità delle previsioni del modello a scala maggiore che fornisce i
dati (ad esempio, un modello a scala globale).
NEVE
Precipitazione di cristalli di ghiaccio stellati, esagonali, ramificati,
fragili, spesso agglomerati in fiocchi.
NEVE GRANULOSA FINA o NEVISCHIO
Precipitazione nevosa composta di granuli di ghiaccio di dimensioni
molto piccole (diametro in genere inferiore ad 1 mm), che non rimbalzano
e non si rompono cadendo su terreno duro.
NEVE GRANULOSA FRIABILE o NEVE TONDA
Precipitazione nevosa costituita di cristalli sferici del diametro da
2 a 5 mm.
NOME IN CODICE
Termine indicativo che serve a designare la forma simbolica nel linguaggio
corrente. In certi casi, questo N. di C. è incluso come prefisso simbolico
nella forma simbolica e permette, nelle trasmissioni, di identificare
senza esitazione il tipo di messaggio (ad esempio, SPECI, TAF, ecc.).
NON DIVERGENZA, LIVELLO DI (LND) LEVEL OF NON-DIVERGENCE
Il principio di compensazione di Dines stabilisce che deve esistere
almeno un livello di non divergenza nella troposfera. Questo livello
è chiamato "livello di non divergenza" (LND). Generalmente si trova
intorno ai 550 hPa, ma può essere molto variabile in relazione alla
stabilità atmosferica. Se si verifica convergenza al di sopra del LND,
deve manifestarsi divergenza al di sotto, e viceversa. NUBE Insieme
di piccolissime particelle di acqua (liquida) o di ghiaccio, oppure
dell'una e dell'altro insieme, in sospensione nell'atmosfera. Essa può
anche contenere particelle d'acqua, allo stato liquido o solido, di
dimensioni più grandi, e particelle provenienti, per esempio, da vapori
industriali, da fumo, da polveri.
NUBE, LUMINANZA DI UNA
E' determinata dalla quantità di luce riflessa, diffusa e trasmessa
dalle particelle che la compongono.
NUBIFRAGIO
Precipitazione estremamente violenta di carattere temporalesco, che
in breve tempo rovescia al suolo grandi quantità di acqua, producendo
ingrossamento e straripamento dei corsi d'acqua, allagamenti e frane.
Secondo certi autori si può parlare di nubifragi soltanto se la durata
è di almeno mezz'ora e l'intensità di precipitazione di almeno 40 mm
in mezz'ora, di 60 in un'ora, di 70 in due ore, di 80 in tre ore (BILANCINI).
NUBI NOTTILUCENTI
Nubi probabilmente composte da fini polveri cosmiche.
NUMERICHE, TECNICHE
Tecniche a cui è necessario ricorrere per riuscire a discretizzare le
equazioni primitive regolanti l'evoluzione dello stato dell'atmosfera
su una griglia spazio-temporale, in quanto queste equazioni non hanno
soluzione analitica. Le principali T.N. utilizzate per rappresentare
su un reticolo finito i termini delle varie equazioni sono le seguenti:
- Schemi alle differenze finite - Tecniche spettrali - Tecniche pseudospettrali
- Schemi agli elementi finiti - Schemi di interpolazione.
OZONO
Ossigeno la cui molecola è formata da tre atomi invece che da due come
per l'ossigeno normale.
PALLONE- SONDA
Con i P.S. furono effettuati i primi sondaggi aerologici. Il P.S. portava
degli apparecchi registratori i quali ridiscendevano al suolo mediante
un paracadute dopo lo scoppio del pallone in quota. Questo metodo presentava
l'inconveniente di non consentire l'esame del sondaggio fino a che non
fossero stati recuperati i registratori.
PARASSITI ATMOSFERICI
Particolari disturbi originati dai temporali che rendono difficile o
persino impossibile l'uso delle radiocomunicazioni agli aerei che volano
in vicinanza della zona temporalesca.
PENMAN, FORMULA DI
Formula climatologica che consente di calcolare l'evaporazione. Tiene
conto del bilancio della radiazione, della velocità del vento e dell'umidità
dell'aria.
POLIGONO DEI VENTI
Rappresentazione grafica delle statistiche dei venti. Risultano evidenziate
le più frequenti direzioni del vento.
POZZETTO
La vaschetta del barometro a mercurio.
PRECIPITAZIONE (ATMOSFERICA) PRECIPITATION
Termine generico per tutte le idrometeore costituite da un insieme di
particelle d'acqua, liquide o solide, cristallizzate o amorfe, che cadono
dalle nubi e raggiungono la superficie terrestre. Comprende quindi la
pioggia, la neve, la grandine, ecc.
PRESSIONE ATMOSFERICA Pressione esercitata su ogni
unità di superficie terrestre da una colonna d'aria, che ha come base
questa unità di superficie e come altezza il limite superiore dell'atmosfera
a partire dal livello del mare.
PRESSIONE ATMOSFERICA VERA L'altezza barometrica
letta allo strumento, corretta dell'errore strumentale segnalato dalla
casa costruttrice e ridotta alle condizioni normali.
PRESSIONE ATMOSFERICA, VARIAZIONE DIURNA DELLA
Variazione regolare della pressione atmosferica legata all'insolazione.
Presenta il seguente andamento: aumenta dalle ore 3 alle ore 9, diminuisce
dalle ore 9 alle ore 15, aumenta di nuovo dalle ore 15 alle ore 21 e
torna a diminuire dalle ore 21 alle ore 3. Si osserva che il massimo
del mattino è più do quello della sera mentre il minimo del pomeriggio
è più accentuato di quello del mattino. L'ampiezza di queste oscillazioni
della pressione raggiunge anche i 3 hPa ed è molto regolare nelle regioni
tropicali, mentre in quelle temperate è meno evidente e raggiunge appena
1 hPa.
PPRESSIONE ATMOSFERICA, VARIAZIONE IRREGOLARE O APERIODICA
DELLA
Variazione della pressione atmosferica causate dallo spostamento delle
perturbazioni.
PRESSIONE NORMALE
Pressione esercitata al livello del mare da una colonna di mercurio
alta 760 mm, della sezione di 1cm2, alla temperatura di 0°C ed alla
latitudine di 45°.
PROCESSI UMIDO ADIABATICI
Movimenti ascendenti e discendenti dell'aria satura senza scambio di
calore con l'esterno.
PROMONTORIO
Forma secondaria dell'anticiclone. Si tratta di un incuneamento dell'area
di alta pressione, da cui talvolta si stacca per formare un centro anticiclonico
indipendente. All'opposto dell'asse della saccatura, l'asse del P. non
può mai coincidere con un fronte.
PSEUDOSPETTRALI, TECNICHE
Tecniche numeriche che utilizzano una serie spettrale troncata per approssimare
le derivate; con questa tecnica ibrida le operazioni lineari e quelle
che coinvolgono derivate avvengono nello spazio delle frequenze, mentre
le moltiplicazioni non lineari vengono calcolate nello spazio delle
configurazioni. In linea teorica, le T.P. sono più facilmente adattabili
ai LAM rispetto alle tecniche spettrali.
PULVISCOLO ATMOSFERICO
Composto di innumerevoli piccolissime particelle di sostanze organiche
ed inorganiche, che per la loro leggerezza si trovano in sospensione
nell'aria, specialmente negli strati inferiori in quantità e qualità
molto variabili a seconda dei luoghi. Ha un ruolo importante nei processi
di condensazione.
QFE Voce del codice internazionale impiegato nelle
radiotrasmissioni. Esprime la pressione atmosferica corrispondente al
livello del barometro; in pratica, indica la pressione al livello dell'aeroporto.
Quando venga inserito in un altimetro di bordo, fa sì che esso indichi
le altezze al di sopra della pista: all'atterraggio l'altimetro indica
zero.
QFF Pressione ridotta al livello del mare. La regolazione
degli altimetri sul QFF è stata abbandonata nell'aviazione, sebbene
permetta al pilota di un aeromobile in navigazione di confrontare la
sua altitudine con quella dei rilievi con una approssimazione abbastanza
buona. Il QFF è utilizzato solamente per riportare il valore della pressione
sulle carte meteorologiche al suolo.
QNH
Valore della pressione che si avrebbe al livello del mare se, partendo
dal valore della pressione letta al livello dell'aeroporto (pressione
vera), si aggiungesse a questa l'aliquota di pressione che compete in
atmosfera tipo all'altitudine della stazione rispetto al livello medio
del mare. Col valore del QNH si mette in grado il pilota dell'aereo
di regolare l'altimetro di bordo in modo che il suo indice si disponga
sul valore della quota dell'aeroporto al momento dell'atterraggio.
RADIAZIONE GLOBALE
Radiazione ricevuta da una superficie unitaria orizzontale, somma della
radiazione diretta del Sole ridotta all'orizzonte e di quella riflesso-diffusa
dal cielo e dai sistemi nuvolosi (detta anche diffusione). Di norma
viene espressa in cal cm-2 min-1.
RADIOVENTO RAWIN
Misura precisa del vento in quota (anche con cielo coperto) ottenuta
per mezzo delle radiosonde o dei palloni-sonda, la cui traiettoria viene
seguita mediante un radar (o altro procedimento radioelettrico).
RAFFREDDAMENTO DINAMICO
Una delle cause prevalenti della condensazione del vapor acqueo nell'atmosfera.
Il raffreddamento avviene per diminuzione della pressione dovuta all'ascesa
dell'aria dalla sua posizione iniziale.
RAPPORTO DI MESCOLANZA
Quantità di vapore acqueo in grammi contenuta in 1 kg di aria secca.
Rosa dei venti
Raffigura i quattro punti cardinali, nord, sud, est e ovest, con altrettanti
quattro punti intermedi che determinano le seguenti altre direzioni:
nord-est, sud-est, sud-ovest e nord-ovest. In questi otto punti, è possibile
raffigurarne altri otto intermedi: nord-nord-est, est-nord-est e via
dicendo. I nomi dei venti sono: Settentrione o Tramontana (da nord),
Grecale (da nord-est), Oriente o Levante (da est), scirocco (da sud-est),
Mezzogiorno, Austro o Ostro (da sud), Libeccio (da sud-ovest), Occidente
o Ponente (da ovest) e Maestrale (da nord-ovest). Per far coincidere
la provenienza dei venti con le località geografiche descritte dalla
Rosa Dei Venti, essa va collocata nell'isola di Zante, sulla costa greca
che si affaccia al Mar Jonio.
SACCATURA
Forma secondaria delle depressioni. Può presentarsi come una lingua
o un prolungamento di bassa pressione o come una striscia di bassa pressione
compresa fra due regioni di alta pressione. L'asse della S. spesso coincide
con un fronte, che delimita due masse d'aria di diverso stato fisico.
SATELLITI METEOROLOGICI
Satelliti artificiali che orbitano nello spazio ad altezze tali che
il loro campo di vista abbracci aree di superficie terrestre inosservabili
da nessun osservatorio terrestre fisso. Grazie ai S.M. è possibile il
rilevamento su ampia scala delle formazioni nuvolose associate ai fronti
atmosferici e di quelle proprie di una depressione. E così pure sono
bene individuate anche le nubi temporalesche dovute ad aria fredda in
quota o a vortici freddi.
SCALA CENTIGRADA
Ha due punti fissi, lo "zero" e il "cento", in corrispondenza di due
ben determinati fenomeni fisici. Si attribuisce lo "zero" al ghiaccio
fondente, il "cento" ai vapori dell'acqua in ebollizione. La scala viene
suddivisa in 100 parti; si ottengono così 100 intervalli che si dicono
gradi. I valori forniti si indicano con °C.
SCHARLAU, CURVA DI
Curva determinata sperimentalmente da K.SCHARLAU, i cui punti definiscono,
su un diagramma cartesiano, per ogni valore di umidità relativa, le
corrispondenti temperature dell'aria oltre le quali l'organismo umano
medio e sano accusa disagio fisiologico. Vedi anche TEMPERATURE LIMITE
PER IL DISAGIO CLIMATICO FISIOLOGICO.
SCHEMI AGLI ELEMENTI FINITI
Tecniche numeriche utilizzate per cercare di minimizzare l'errore tra
le soluzioni reali e quelle approssimate delle equazioni differenziali,
utilizzando una funzione come base. Sono molto apprezzate nei LAM perché
molto accurate, in particolare per rappresentare schemi di avvezione.
SCHEMI ALLE DIFFERENZE FINITE
Tecniche numeriche che utilizzano sviluppi in serie di Taylor opportunamente
troncati per approssimare i termini differenziali. Trovano larga applicazione
nei modelli locali, grazie soprattutto alla relativa semplicità con
cui si riescono a rappresentare le equazioni sul grigliato ed alla loro
semplicità concettuale.
SCHEMI DI INTERPOLAZIONE
Tecniche numeriche molto usate per i LAM ed in cui l'andamento delle
variabili dipendenti è approssimato mediante l'uso di polinomi.
SELLA
Una delle forme bariche principali. Può formarsi in una regione compresa
fra due coppie di cicloni ed anticicloni disposti a croce. Le isobare
assomigliano a due rami di iperbole.
SENSIBILITA' DI UNO STRUMENTO
La sensibilità di uno strumento è rappresentata dallo scarto minimo
apprezzabile sulla scala di uno strumento.
SENTIERI DI VORTICI, TEORIA DEI
Teoria elaborata da Theodore Von Kármán negli anni 1911-12 secondo cui
un corpo cilindrico, immerso in una corrente fluida che scorre perpendicolarmente
al suo asse, produce una serie a catena di vortici sottovento.
SHEAR ORIZZONTALE DEL VENTO
Variazione del vento in una direzione orizzontale.
SHEAR VERTICALE DEL VENTO
Variazione del vento con l'altezza.
SINOTTICHE, REGOLE
Comprendono esperienze pratiche e semplici rapporti teorici relativamente
alla distribuzione dei vari elementi meteorologici, ad esempio l'andamento
della temperatura e della pressione atmosferica e gli spostamenti delle
zone di alta e bassa pressione in riferimento a situazioni precedenti.
Vi si aggiungono poi dati sulla natura, proprietà e spostamento dei
fronti atmosferici e l'individuazione delle correnti determinanti. Anche
la situazione dei venti in quota è importante. S
INOTTICI, TIPI
Tipi di circolazione che sono più o meno abituali in determinate regioni.
SITUAZIONI METEOROLOGICHE TIPICHE
Attraverso osservazioni di una lunghissima serie di carte, si è giunti
a chiarire esattamente i rapporti tra distribuzione della pressione
e andamento del tempo. Le S.M.T. sono di grande aiuto nella previsione
del tempo e si collegano alla presenza di fronti freddi o caldi.
SONDAGGIO AEROLOGICO
Sondaggio verticale dell'atmosfera effettuato con lo scopo di misurare
i valori della pressione, della temperatura e dell'umidità al di sopra
di un determinato luogo.
SPETTRALI, TECNICHE
Tecniche numeriche in cui le variabili dipendenti vengono trasformate
nello spazio delle frequenze usando una funzione come base (ad esempio,
la trasformata di Fourier). Le T.S. sono molto accurate e permettono
di eliminare il fenomeno dell'aliasing. Il metodo consiste nell'approssimare
le variabili che compaiono nelle equazioni con una serie di Fourier.
Le T.S. trovano applicazione nei modelli a scala globale.
SPONGE METHOD
(Anthes, 1983; Pielke, 1984). Una delle tecniche più comuni utilizzata
quando non si dispone per i LAM di informazioni provenienti da un modello
ad area maggiore o comunque si ritiene di dover descrivere un fenomeno
scarsamente influenzato da quanto avviene al di fuori del dominio di
simulazione. Mediante questa tecnica viene introdotta una viscosità
crescente vicino ai bordi laterali del dominio in modo da smorzare le
onde che si propagano verso l'esterno prima che possano riflettersi
all'interno.
STATO DEL MARE
Agitazione locale del mare dovuta agli effetti combinati del mare di
vento e del mare lungo (o mare morto).
STEFAN- BOLTZMANN, LEGGE DI
Un perfetto radiatore (corpo nero) emette nel vuoto una quantità di
energia proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura assoluta.
STRATO LIMITE PLANETARIO PLANETARY BOUNDARY LAYER (PBL).
Porzione inferiore di atmosfera modificata profondamente dai flussi
di quantità di moto, di calore e di umidità provenienti dalla superficie
terrestre. Di solito la si considera suddivisa in due substrati (Bergstrom,
1986). In prossimità della superficie terrestre si trova una superficie
o strato "interno" che copre circa il 10% dello spessore dello S.L.P.
I flussi turbolenti e la direzione del vento sono più o meno costanti
con l'altezza in questa regione. Lo strato superficiale viene spesso
descritto attraverso la teoria della similarità di Monin-Obukhov. La
parte superiore dello S.L.P. è nota come "esterno" o anche strato di
Ekman (Ekman Layer, E.L.). Contrariamente allo strato superficiale,
lo strato di Ekman è caratterizzato dalla variazione dei flussi turbolenti
e dalla rotazione del vettore vento con l'altezza. Approfondimento
STRATOPAUSA
Limite superiore dello strato d'inversione dell'alta stratosfera (ordinariamente
verso i 50-55 km).
STRATOSFERA
Regione (situata fra la tropopausa e la stratopausa) in cui la temperatura
va generalmente crescendo con l'altezza.
STRUMENTI INDICATORI
Strumenti che consentono la lettura di un determinato campo di misura,
limitatamente in genere al momento dell'osservazione.
STRUMENTI REGISTRATORI
Strumenti che permettono di osservare la continuità e l'andamento di
un determinato campo meteorologico in funzione del tempo.
SUPERFICI ISOBARICHE
Superfici di uguale pressione, impiegate per rappresentare la distribuzione
della pressione nello spazio. Su ogni superficie isobarica la pressione
ha sempre lo stesso valore.
SUPERFICI ISOTERMICHE
Superfici di eguale temperatura, impiegate per rappresentare il campo
della temperatura nello spazio.
TABELLE PSICROMETRICHE
Tabelle mediante cui, dalla differenza di temperatura tra termometro
asciutto e termometro bagnato, si ricava direttamente il valore dell'umidità
relativa e della temperatura del punto di rugiada. Le normali T. per
ricavare il valore dell'umidità relativa e della temperatura di rugiada
sono calcolate la pressione vera di 1000 hPa. Quando però la pressione
vera è diversa da 1000 hPa occorre apportare delle correzioni già calcolate
su una tabella aggiuntiva. L'operatore dovrà ancora riferirsi ad altre
tabelle nel caso in cui il bulbo del termometro rivestito è coperto
di ghiaccio.
TBUS Messaggi che riportano le informazioni dei
satelliti statunitensi. Forniscono dati orbitali dei satelliti in orbita
polare e vengono trasmessi ogni giorno alle 1900 UTC sulla rete GTS
(Global Telecommunication Service).
TEMPERATURA CONVETTIVA CONVECTIVE TEMPERATURE
Temperatura che deve essere raggiunta presso il suolo per dare inizio
alla formazione di nubi cumuliformi mediante riscaldamento solare degli
strati atmosferici prossimi al suolo. Per ottenere la T.C. attraverso
un diagramma termodinamico, bisogna prima tracciare il livello di condensazione
per sollevamento convettivo, e poi seguire l'adiabatica secca in giù
fino alla isobara relativa alla pressione al suolo.
TEMPERATURA DELL'ARIA, VARIAZIONI ACCIDENTALI DELLA
La temperatura dell'aria subisce delle variazioni regolari o accidentali.
Le variazioni accidentali dell'aria sono legate allo stato del cielo,
e quindi agli spostamenti delle varie perturbazioni atmosferiche
TEMPERATURA DELL'ARIA, VARIAZIONI REGOLARI DELLA
La temperatura dell'aria subisce delle variazioni regolari o accidentali.
Le variazioni regolari sono quelle a carattere diurno e legate all'altezza
del Sole nel corso della giornata. In condizioni normali, la variazione
diurna della temperatura è la seguente: incomincia ad aumentare subito
dopo il sorgere del Sole per raggiungere il massimo un'ora o due dopo
il passaggio del Sole al meridiano del luogo; successivamente diminuisce
sino a raggiungere il valore minimo poco prima dello spuntare del Sole.
TEMPERATURA DEL PUNTO DI BRINA (tf) FROST POINT
Temperatura alla quale si deve raffreddare l'aria umida affinché questa
diventi satura rispetto al ghiaccio mantenendo costante la pressione
di vapore.
TEMPERATURA DEL PUNTO DI RUGIADA (td) DEW POINT
Temperatura alla quale, a parità di pressione, si può portare una massa
d'aria umida perché la sua umidità specifica diventi massima e raggiunga
quindi il suo punto di saturazione.
TEMPERATURA DI BULBO BAGNATO (Tw o tw) WET-BULB TEMPERATURE
E' la temperatura più bassa alla quale può raffreddarsi, mediante evaporazione,
una massa d'aria a pressione costante.
TEMPERATURA D'EFFETTO
Temperatura che definisce una scala delle condizioni termiche equivalenti
tra due situazioni ambientali paritetiche, una caratterizzata da determinati
valori d'umidità e di movimento dell'aria e l'altra con calma di vento
in condizioni di saturazione (umidità relativa al 100%), nelle quali
un organismo umano normale sperimenta identiche sensazioni fisiologiche
di caldo o di freddo.
TEMPERATURA EQUIVALENTE (Te) EQUIVALENT TEMPERATURE
Temperatura che una massa d'aria, tenuta a pressione costante, assumerebbe
se il vapor acqueo in essa contenuto condensasse e se il calore latente
di condensazione liberato fosse usato per aumentare la sua temperatura.
Viene espressa in °C ed è costante nei processi umidoadiabatici. Si
calcola aggiungendo alla temperatura effettiva dell'aria il prodotto
di 2.5 per l'umidità specifica.
TEMPERATURA EQUIVALENTE POTENZIALE
E' la temperatura equivalente portata adiabaticamente a 1000 hPa. Per
molti anni, la T.E.P. è stata considerata dai meteorologi molto importante,
specialmente per l'identificazione della proprietà delle masse d'aria
e delle loro trasformazioni. Al di là di ogni sopravvalutazione, essa
comunque rende più agevole l'esame dell'instabilità connessa allo sviluppo
dei temporali convettivi.
TEMPERATURA MEDIA DELLA TERRA
Entro intervalli molto lunghi di tempo, è pressoché costante.
TEMPERATURA PLANETARIA DELLA TERRA
Temperatura media del sistema Terra-atmosfera.
TEMPERATURA POTENZIALE (Q)
Temperatura che una massa d'aria, inizialmente a pressione p e temperatura
T, assumerebbe se venisse portata adiabaticamente alla pressione di
1000 hPa. E' un elemento conservativo delle masse d'aria secche e il
suo logaritmo è proporzionale all'entropia dell'aria. Generalmente,
la T.P. aumenta con la quota.
TEMPERATURA POTENZIALE DI BULBO BAGNATO (Qw) WET-BULB
POTENTIAL TEMPERATURE
E' la temperatura di bulbo bagnato portata adiabaticamente a 1000 hPa.
E' un elemento conservativo sia delle masse d'aria secche (ed umide
non sature) sia delle masse d'aria sature. Rispetto alla temperatura
pseudopotenziale (Qp), si presta meno agli usi pratici in quanto ad
una data differenza di Qp corrisponde una differenza molto minore dei
valori di Qw.
TEMPERATURA PSEUDO- EQUIVALENTE POTENZIALE Vedi TEMPERATURA
PSEUDOPOTENZIALE. TEMPERATURA PSEUDO POTENZIALE (Qp)
Nome con cui è più comunemente nota la temperatura pseudo-equivalente
potenziale. E' una grandezza conservativa sia delle masse d'aria secche
(ed umide non sature) sia delle masse d'aria sature, e perciò abbastanza
rappresentativa delle proprietà di un corpo d'aria omogeneo. Inoltre,
è quasi-conservativa rispetto a variazioni di temperatura dovuta ad
evaporazione di pioggia cadente, mentre non è conservativa per variazioni
non adiabatiche di temperatura (ad esempio per radiazione) e di umidità.
Nella pratica, risulta utile insieme alla temperatura potenziale per
la valutazione delle condizioni di stabilità dell'atmosfera.
TEMPERATURA PSEUDO POTENZIALE DI BULBO BAGNATO
E' la pseudo-temperatura di bulbo bagnato portata fino a 1000 hPa lungo
l'adiabatica satura.
TEMPERATURA RAPPRESENTATIVA DI UNA MASSA D'ARIA
La temperatura che una massa d'aria ha nella libera atmosfera.
TEMPERATURA VIRTUALE Tv
Temperatura a cui andrebbe portata una massa d'aria secca, perché, alla
stessa pressione, avesse la stessa densità di una massa d'aria umida.
TEMPO, TIPO DI
Complesso di condizioni meteorologiche che possono essere associate
a determinate configurazioni della circolazione.
TEMPORALE DI MASSA D'ARIA o TEMPORALE DI CALORE
Temporale generato dal riscaldamento diurno della superficie del terreno
o, in montagna, dall'incontro del vento con i pendii. Si forma prevalentemente
durante le ore pomeridiane, e la sua durata oscilla mediamente fra i
venti minuti e l'ora e mezzo.
TEMPORALE DI NATURA FRONTALE
Temporale generato dall'innalzamento dell'aria più calda durante il
movimento di un fronte. Poiché i temporali di natura frontale si spostano
col fronte che li genera, possono durare anche diversi giorni, e, prima
di esaurirsi, possono coprire distanze di migliaia di chilometri.
TENDENZA BAROMETRICA SURFACE PRESSURE TENDENCY
Variazione di pressione, registrata sul diagramma nell’intervallo di
3 ore, ossia tra un’osservazione sinottica e la precedente.
TERMOMETRO BAGNATO
E' uno dei due termometri dello psicrometro. Il bulbo è ricoperto da
una guaina di garza che viene imbevuta di acqua distillata.
Termiche
Con questo termine i meteorologi indicano i moti ascendenti dell’aria
che si sviluppano, come suggerisce il nome stesso, a causa del riscaldamento
di una superficie; se, per qualsiasi motivo una certa porzione di aria
diviene più calda dell’aria circostante, essa può iniziare a sollevarsi
dando luogo alla termica. Quando si parla di ‘termiche’ la colonna d’aria
ascendente ha di norma un piccolo diametro, dell’ordine delle centinaia
di metri, non bisogna confondere, quindi, i moti veloci ma a piccola
scala caratteristici delle termiche con le grandi aree dove l’aria sale
lentamente associate ai fronti e alla formazione delle zone di bassa
pressione. Le termiche originano là dove i suoli sono particolarmente
caldi, ad esempio le superfici più aride, oppure le colline e le dorsali
montuose esposte al sole. Il suolo di un pendio di montagna si scalda
rapidamente e in poco tempo la temperatura dell’aria a contatto diviene
molto più alta di quella che si trova alla stessa quota intorno alla
montagna. Una volta formata, l’evoluzione della termica dipende più
fattori e il suo andamento può venire alterato dai venti che soffiano
alle quote più alte, oppure dagli ostacoli e dalle discontinuità fisiche
presenti sulla superficie. In condizioni di bel tempo asciutto le bolle
di aria calda che si sollevano dal terreno si innalzano solamente per
1-2 km; i moti di questo tipo contribuiscono a rimescolare lo strato
d’aria della bassa troposfera, anche per questo noto come strato limite
turbolento. Se l’aria è abbastanza umida la bolla d’aria, giunta alla
fine della salita, può dare luogo a dei piccoli cumuli e in tal caso
la termica diviene facilmente individuabile, i volovelisti possono dirigersi
sotto le nubi sicuri di trovare le desiderate correnti ascensionali
(alcuni metri al secondo, come ordine di grandezza). Con venti molto
forti le termiche non riescono ad organizzarsi, ma se il vento medio
ha un’intensità medio bassa, 5-10 nodi, le celle convettive sono trasportate
dal vento; dalla stessa collina, per esempio, si staccano più termiche
e si formano magari file di cumuli allineati (la strada dei cumuli);
oppure si può osservare un campo di grano che viene piegato a intervalli
regolari dalla corrente discendente presente a lato della termica, ogni
volta che una di queste passa sopra la coltivazione. Quando la spinta
ascensionale si esaurisce, l’aria diverge lateralmente, inizia a scendere
e l’eventuale nube si dissolve. Le zone circostanti la termica sono
quindi pericolose per chi pratica il volo a vela proprio perché qui
l’aria si muove dall’alto verso il basso (l’aria che scende va a rimpiazzare
quella che si è sollevata chiudendo la circolazione nella cella convettiva).
Se l’atmosfera è instabile (ad esempio aria calda e umida nei bassi
strati, aria fredda in quota) la termica può evolvere fino a dare luogo
ai cumulonembi, cioè le nubi responsabili dei temporali.
THETAPLOT
Diagramma di riferimento per il calcolo dell'indice di Showalter.
Tivano.
Vento periodico regolare che spira da nord-est tutto l'anno nelle prime
ore del mattino, dalle 6 alle 10; la sua velocità raggiunge circa i
5 metri al secondo. Proviene dalla Valtellina e quando è totalmente
assente indica l'avvicinarsi del brutto tempo
TOPOGRAFIE RELATIVE
Si costruiscono per conoscere il mutuo andamento di due superfici isobariche
e cioè l'andamento di ognuna di esse rispetto all'altra. Ciò consente
di vedere dove esse si avvicinano e dove si allontanano e quindi di
conoscere l'andamento degli spessori dello strato d'aria limitato dalle
due superfici isobariche. La conoscenza degli spessori fornisce indicazioni
sulla densità e quindi sulla presenza di corpi d'aria fredda (bassi
spessori) e di aria calda (alti spessori).
TROPOPAUSA
Superficie di discontinuità abbastanza netta, caratterizzata, tra l'altro,
dal fatto che la temperatura cessa improvvisamente di diminuire allorché
ci si innalza. Questa superficie divide due strati dell'atmosfera che
hanno proprietà ben distinte.
TROPOSFERA
Strato situato al di sotto della tropopausa. E' lo strato nel quale
si verificano i fenomeni atmosferici (fronti, nubi, temporali, ecc.)
che costituiscono il tempo.
TURBOLENZA TURBULENCE
Irregolarità di movimento, consistente in pulsazioni rapide della
velocità dell'aria e in movimenti vorticosi, che si sovrappone al movimento
medio dell'aria atmosferica.
TURBOLENZA IN ARIA CHIARA CLEAR AIR TURBULENCE
Turbolenza che è possibile incontrare generalmente verso la tropopausa
in vicinanza delle correnti a getto. E' frequente nell'alta troposfera
e nella bassa stratosfera. Può essere prevista mediante l'analisi della
situazione meteorologica ed essa è spesso collegata alla presenza di
nubi caratteristiche, soprattutto di banchi di altocumuli lenticolari.
TURBOLENZA MECCANICA
Turbolenza dovuta agli attriti e alle irregolarità del terreno. Prevale
negli strati inferiori, per diventare insignificante verso i 2500-3000
metri e al di sopra, salvo nelle regioni con rilievi importanti.
TURBOLENZA, SCALA EMPIRICA DELLA
Detta anche di Darmstadt. Fornisce una valutazione approssimativa della
turbolenza in volo.
TURBOLENZA TERMICA O CONVETTIVA
T. dovuta ad una instabilità termica. E' predominante alle quote medie
della troposfera. Si accompagna alla formazione di cumuli o di cumulonembi.
UMIDITA' ASSOLUTA
Quantità di vapore acqueo contenuta in 1 metro cubo di aria. Viene espressa
in grammi per m3.
UMIDITA' RELATIVA
E' definita come il rapporto tra la pressione di vapore effettiva (e)
e la pressione di vapore saturo (es), normalmente espresso in percento.
E' la proprietà del vapore acqueo più frequentemente osservata, e può
essere utilizzata per ricavare le altre variabili. Viene espressa in
%. Questo rapporto viene chiamato anche stato igrometrico dell'aria.
UMIDITA' SPECIFICA
Quantità di vapore acqueo in grammi contenuta in 1 kg di aria umida.
Si esprime in grammi di vapore per chilogrammo di aria umida.
VENTI ETESI
Venti settentrionali di una certa intensità prevalenti sul Mediterraneo
orientale e sull'Egeo nella stagione estiva (più precisamente fra maggio
e novembre, con massimo in luglio-agosto). La causa degli etesi sta
in parte nel carattere monsonico della circolazione fra le masse d'aria
calde dell'Asia Minore e quelle fresche del Mediterraneo, e in parte
all'anticiclogenesi sui Balcani.
VENTI PREDOMINANTI
Venti che possono variare, ma che spirano quasi sempre con provenienza
da un medesimo settore.
VENTO
Consiste in un movimento orizzontale dell'aria provocato dalle differenze
di pressione atmosferica. E' definito dalla sua direzione e dalla sua
forza o, più esattamente, dalla sua velocità.
VENTO, DIREZIONE DEL
Direzione di provenienza del vento. Si può indicare mediante la rosa
dei venti.
Vento Termico
ono di questo tipo i venti che soffiano sui nostri laghi. Essi vengono
generati dalla differenza di temperatura tra monte e valle. Le masse
di aria calda (più leggere) salendo in quota, richiamano aria dalle
zone circostanti formando il vento.
IL VENTO GEOSTROFICO
Il vento geostrofico è un particolare vento che si applica per le latitudini
superiori ai 15° nord e sud. Questo vento si verifica perché le forze
di Coriolis e di gradiente, alle quali sono sottoposte le masse d'aria,
si equilibrano. Analizziamo meglio cosa succede. Le masse d'aria hanno
la tendenza a spostarsi da una zona di alta ad una di bassa pressione
perché sono sottoposte all'azione di una forza che viene chiamata forza
del gradiente di pressione o forza di gradiente. Questo spostamento
genera il vento. Tuttavia, se le masse fossero sottoposte solo a questa
forza, sarebbero costrette a muoversi perpendicolarmente alle isobare
(linee che congiungono i punti con lo stesso valore di pressione). In
realtà, esiste un'altra forza (forza di Coriolis), legata alla rotazione
terrestre, in grado di deviare le masse d'aria verso est (emisfero boreale)
o verso ovest (emisfero australe) e diretta perpendicolarmente allo
spostamento. Quando le forze di Coriolis e di gradiente si equilibrano,
il vento geostrofico, essendo perpendicolare alla forza di Coriolis,
si dispone parallelamente alle isobare. Più queste sono vicine, come
nelle depressioni, più il vento è forte; al contrario, se le isobare
sono distanziate, l'intensità del vento è debole. Supponiamo, però,
che le isobare presentino una curvatura. In questo caso, non sono più
sufficienti le due forze sopra spiegate, ma è necessario l'intervento
di un'altra forza per raggiungere l'equilibrio: la forza centrifuga.
Questa è la stessa forza a cui noi, ad esempio, siamo sottoposti quando
andiamo in macchina e curviamo: la macchina gira a destra e noi siamo
spinti a sinistra. Tornando al vento, se questa forza centrifuga agisce
in senso opposto a quella di gradiente, per raggiungere l’equilibrio,
è sufficiente una forza di Coriolis più piccola rispetto al caso in
cui le isobare sono rettilinee e parallele. Questo caso si ha in presenza
di una curvatura ciclonica delle isobare. Se, invece, la forza centrifuga
si somma a quella di gradiente, necessariamente la forza di Coriolis
dovrà essere maggiore rispetto al caso di isobare rettilinee e parallele.
Tuttavia, più ci si avvicina al suolo, più la situazione si complica.
Infatti, al suolo, le condizioni di equilibrio cambiano per l’influenza
della forza di attrito. Poiché questa forza varia a secondo del tipo
di superficie che il vento incontra, l’intensità e la direzione vengono
modificate. Pertanto, nei bassi strati dell’atmosfera, le forza che
entrano in gioco sono quattro: forza di gradiente, forza di Coriolis,
forza centrifuga, forza d’attrito.
IL VENTO ISALLOBARICO
Uomini fasciati in spessi impermeabili gialli e costretti a camminare
ingobbiti sotto un cielo plumbeo sferzato da violente raffiche di vento;
tegole e vasi che piombano sul manto stradale dalle vicine abitazioni;
pali della luce contorti, piegati, se non divelti dalla loro naturale
sede… sono alcune delle immagini che alla vigilia del capodanno del
2000 le tv di tutto il mondo hanno rovesciato nelle nostre case, e non
avrebbero dovuto stupirci neanche più di tanto se non fosse stato che
quella situazione tipica di un ciclone tropicale era in realtà ambientata
nella molto più "temperata" ed europea Francia Settentrionale. Ma cosa
è successo allora in quei giorni che precedevano il nuovo millennio?
Le mappe del campo barico relative a quei giorni mostrano una profonda
depressione, con minimo di circa 960 hPa, che dal Nord America si spostò
velocemente sull’Europa: in tali condizioni la pressione diminuiva repentinamente
davanti alla depressione, per poi risalire altrettanto velocemente dopo
il suo passaggio. Come si può ben capire queste non sono certo le condizioni
richieste per poter ritenere valida l’approssimazione di vento geostrofico
(la legge di Buys-Ballot, che ipotizza che il vento assuma una direzione
parallela alle isobare, richiede difatti come ipotesi fondamentale che
il campo barico risulti pressochè stabile in brevi periodi di tempo:
tutto il contrario di ciò che abbiamo appena descritto!), ed in queste
occasioni le masse d’aria tendono decisamente a muoversi dalle zone
dove la pressione aumenta a quelle in cui diminuisce: dove tale movimento
si somma a quello ipotizzato dall’approssimazione geostrofica, si possono
avere venti molto più intensi di quelli che ci si aspetterebbe in condizioni
normali. Ed il vento isallobarico è appunto quel vento che tende a soffiare
dalle regioni in cui si hanno repentini rialzi di pressione a regioni
adiacenti in cui accade l’esatto contrario.
VISIBILITA'
La più grande distanza alla quale degli oggetti di rilievo, alberi,
case, possono ancora essere identificati distintamente a occhio nudo
da un osservatore dotato di una vista normale. Essa può variare enormemente
a seconda delle circostanze.
VORTICITA'
Vettore avente la direzione dell'asse di rotazione e la grandezza uguale
al doppio della velocità angolare di rotazione. La V. si esprime matematicamente
mediante semplici relazioni fra le velocità del vento e le sue variazioni
da un punto all'altro. Pertanto è possibile calcolare la V. disponendo
dei valori del vento. Esiste una stretta connessione tra la distribuzione
della V. ed i fenomeni del tempo.
WIND CHILL
quazione empirica introdotta per descrivere quale sia la reale temperatura
avvertita da un organismo umano in relazione alla temperatura dell'aria
libera e alla velocità del vento. Il wind chill è sempre pari alla temperatura
effettiva dell'aria quando la velocità del vento è uguale o minore a
4 nodi.
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