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Canoa sull'Adda: Tratto Caloziocorte - Cornate d'Adda

14 giugno 2009

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Appuntamento alle 12.00 in stazione. Il sito delle Ferrovie dello Stano non si capisce quali treni ci siano per Caloziocorte. Alla biglietteria self service (inutilizzabili le biglietterie centrali a causa delle lunghissime code) acquistiamo 2 biglietti con cambio treno a Lecco.


Saliamo di corsa sul teno ma Massimo si dimentica di obliterare. Facico una corsa dal capotreno che ci suggerisce di scendere a Monza e salire sul treno proveniente da Porta Garibaldi. Sendiamo a Monza ma capiamo subito che il consiglio era pessimo. Dobbiamo attendere parecchio tempo e il nostro treno arriva a destinazione alle 13.40, 20 minuti dopo l'orario suggerito dalla biglietteria self. Scendiamo a caloziocorte e percorriamo i 400 metri che ci separano dall'Adda con le canoe in spalla. Gonfiamo le canoe sotto un sole cocente e salpiamo a favore di corrente. Il fiume scorre lentamente tra folti canneti e le colline pedemontane.


Appena dopo Brivio la corente si fa più forte ed incontriamo un canoisa che ci segnala un altro pagaiatore incagliato su un'isola. Hanno già chiamato soccorso ma proviamo comunque ad aiutarlo. Si è rovesciato a monte dell'isola e la corrente lo ha trascinato contro alcuni rami. E' una lunga canoa rigida ed è intrappolata sott'acqua. Cechiamo di avvicinarci ma la corrente è davvero forte. Sfruttiamo le morte dietro i tronchi e con un po di rincorsa riesco a salire il gradino di una piccola rapida.

Mi aggrappo ad un ramo e sbarco vicino al canoista. Lancio una cima a Massimo che ci raggiunde. In tre riusicamo a sollevare la pesantissima canoa e a svuotarla parzialmente. Lo aiutiamo a risalire e ad allontanarsi dalla trappola. Riprendiamo la nostra navigazione fino ad Imbersago, dove vorremmo fermarci per bere qualcosa.

Con grande stupore vediamo un affollamento di gente incredibile. La coda al bar è mostruosa e dobbiamo rinunciare ad abbeverarci. E' in corso una gara di canoe di cartone, la soap kayak race: diversi equipaggi si sfidano a tempo ad effettuare un determinato percorso sul fiume. Presente anche alla manifestazione Legambiente: purtroppo non riusciamo a capire cosa ci sia di ecologico in una gara che prevede l'utilizzo di ben 8 chilometri di nastro adesivo per tenere insieme le imbarcazioni.


Ripartiamo lasciandoci la folla alle spalle e sbarchiamo appena prima della centrale idroelettrica. Ci raggiungono anche Massimo e Renata che abitano a Robbiate. Qui sgonfio la canoa per superare le varie centrali che troveremo sulla nostra strada. Massimo preferisce portarsi la canoa in spalla e sfruttare ogni metro di acqua per andare avanti. Appena dopo la diga si prodiga in un altro salvataggio: una gallina disperata è finita in una chiusa e non riesce più ad uscire. Si fa salvare dalla canoa pneumatica e viene accolta con un applauso degli spettatori. Proseguiamo camminando e pagiando, cercando di valutare la percorribilità in canoa di questo tratto dell'Adda.


Seguendo la ciclabile arriviamo finalmente ad un bar dove beviamo e mangiamo ottimi panini. E' un vecchio stallazzo dove si fermavano i cavalli a riposare ed è stato innaugurato oggi come punto di ristoro gestito dalla pro-loco. Prezzi bassissimi e la possibilità di pranzare ne fanno un'ottima meta per il turismo della zona.

Chiediamo informazioni e troviamo un canoisa esperto che ci spiega che il trratto sarebbe percorribile in canoa ma molto pericoloso. E' già stato fatto in passato ma si è verificato anche un incidente mortale. Ci consiglia di imbarcarci a valle delle rapide ma sono già le 19 e iniziamo a chiederci come rientrare. Purtroppo a Trezzo d'Adda non ci sono stazioni ferroviarie e Cassano d'Adda dista più di 15 chilometri in linea d'aria. Disponibilissimi, i gestori del ristoro si offrono per darci un passaggio alla stazione.

Ci facciamo accompagnare a casa di Massimo, dove recuperiamo la sua auto. Da li ci accompagna a casa dei genitori di Valeria che ci prestano la loro auto per rientrare a Milano.


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