La torbiera
La torba è un materiale di origine vegetale, in larga
misura organico, che si forma in bacini idrici di
varia natura ed estensione, oppure in ambienti molto
umidi, per effetto di una incompleta trasformazione
di residui vegetali morti in condizioni di saturazione
idrica e conseguente anaerobiosi. Gli ambienti naturali
dove normalmente si accumula la torba prendono il
nome di “torbiere”. Le torbiere si formano prevalentemente
nelle regioni fredde e umide della Terra (Europa settentrionale,
Siberia, Alaska, Canada, ecc.) e in particolari “nicchie”
della fascia equatoriale. In Italia le torbiere sono
relativamente rare (circa 100.00 ettari di territorio)
e si trovano soprattutto nelle valli alpine chiuse,
dove l’acqua meteorica non ha la possibilità di defluire
in tempi rapidi, e in prossimità di bacini naturali,
delta fluviali e pianure costiere depresse. La flora
e la vegetazione delle torbiere è molto caratteristica
e differenziata in funzione dell’ambiente pedoclimatico
in cui esse si sono formate. Una classificazione “popolare”
delle torbiere divide questi particolari ecosistemi
in due categorie principali: torbiere “basse” e torbiere
“alte”. Le torbiere alte si formano nelle regioni
più fredde e piovose dell’Europa e dell’America del
nord e in alcune zone alpine e sono caratterizzate
da un’alta percentuale di sfagni (muschi) cui si accompagnano,
in prevalenza, alghe, briofite, pteridofite (licopodi,
equiseti e felci) e conifere di taglia bassa (pino
mugo). La torba che si forma in questi ambienti è
piuttosto grossolana, spugnosa, con residui vegetali
solo parzialmente decomposti, molto acida e povera
di sali (torba di sfagno o torba “bionda”). Le torbiere
basse si formano, in genere, in zone temperato-fredde
a media o bassa piovosità (oppure in quelle tropicali)
nelle paludi di pianura, nelle valli fluviali o in
vicinanza di laghi e acquitrini. La vegetazione caratteristica
delle torbiere basse è dominata dalle monocotiledoni
igrofile (soprattutto carici, giunchi e canne) con
la presenza, più o meno sporadica, di altre piante
igro-acidofile appartenenti al gruppo delle felci
(Osmunda regalis, Thelypteris palustris, ecc.) e a
quello delle angiosperme (Hydrocotyle vulgaris); le
conifere non sono in genere presenti. La torba che
si forma nelle torbiere basse è più fine della torba
di sfagno, maggiormente mineralizzata, leggermente
acida (talvolta anche subalcalina) e ricca di sali
di calcio, potassio e sodio (torba “bruna”). La piccola
torbiera realizzata nell’Orto Botanico è stata ottenuta
riempiendo una vasca di cemento con un misto di torba
bionda e bruna e acqua di falda prelevata da un pozzo
artesiano e inserendovi alcune specie tipiche delle
torbiere basse.
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