Milano, Dicembre 2001 Esame per avvocati(for dummies): Storia semiseria di un fenomeno di massa che si ripete ogni annoLesame per l'iscrizione allalbo degli è lultimo passo per poter esercitare la professione di avvocato. Dopo un minimo di diciannove anni di preparazione scolastica è necessario sostenere questesame che presenta caratteristiche quantomeno singolari. Per poterlo sostenere è innanzi tutto necessario aver conseguito una laurea in giurisprudenza e aver compiuto, con esito favorevole, due anni di pratica presso uno studio legale.
Questo è dovuto alleccessiva offerta di laureati in giurisprudenza che, costretti dalla legge a fare questo tirocinio, sono obbligati ad accettare condizioni di lavoro aberranti. Per accertarsi che la pratica avvenga realmente lOordine degli Avvocati procede a verifiche periodiche dellattività fatta dai praticanti. In queste situazioni il candidato viene interrogato sullattività che svolge in studio, su quanto viene retribuito e deve rispondere a domande sul diritto o sugli aspetti più operativi della professione (tipo a che piano si trova il giudice Tizio o Caio). Finito il calvario della pratica è necessario presentare tutti i documenti comprovanti lesistenza dei requisiti di ammissione, dopodiché si può finalmente sostenere questo esame, che si compone di tre prove scritte: un parere motivato in materia regolata dal diritto penale, uno in materia regolata dal diritto civile e un atto giudiziario a scelta tra diritto civile, penale e amministrativo.
Lesame si tiene presso la sede di ogni Corte di Appello. In particolare nella sede di Milano ci sono circa 3000 iscritti ogni anno che vengono convocati alla Fiera di Milano. Con la gioia degli aspiranti avvocati rokkettari, una volta lesame si è tenuto persino al Filaforum di Assago, mentre Lenny Kravitz faceva le prove per il suo concerto, suonando i suoi pezzi con impianti traboccanti di megawatt (o megasuoni per dirla alla Fantozzi). Purtroppo sono note a tutti le grandi differenze di trattamento in sede di correzione, legate alle diverse Corti di Appello, che causano vasti fenomeni migratori. Le sedi più gettonate sono Reggio Calabria e Catanzaro.
I più duri (o masochisti?) si astengono da questi riti migratori di massa, non si fanno allettare dalle leggende che parlano di dettature collettive nei paesi del sud, e si sottopongono stoicamente al massacro che si tiene nelle sedi desame più restrittive.
Data la mole di scritti da correggere, i tempi di correzione si aggirano sui sei mesi, con punte record di 10-12 mesi. Dai verbali che le commissioni preparano alla fine di ogni sessione di correzioni, si desume che il tempo impiegato per correggere ogni compito si aggira spesso intorno al minuto: ci si chiede quindi come facciano a leggere e valutare in così poco tempo gli elaborati. Sebbene molti candidati abbiano presentato ricorso adducendo questa motivazione, sembra che questo non sia un motivo valido per chiedere una nuova correzione degli elaborati. Quello che risalta quando si vanno a chiedere le copie dei compiti e dei verbali, dopo la votazione, è lassenza di correzioni scritte nonché lassenza della motivazione che dovrebbe accompagnare il voto. Alcune sentenze sottolineano l'irregolarità di questa modalità di valutazione. (Consiglio di Stato 30 Aprile 2003) Ogni anno si narrano leggende di candidati che hanno presentato compiti identici: uno promosso a pieni voti e laltro non ammesso allorale. La giornata tipo desame è uno degli eventi
più stressanti che si possano immaginare, un vero tour de force
paragonabile solo agli sport più estremi.
Dopo vari richiami della commissione affinché tutti si rechino ai propri posti si procede finalmente al rito dei telefoni cellulari. Sebbene espressamente vietati, molti candidati, incuranti anche della perquisizione allingresso, portano con se dispositivi di comunicazione di vario genere. Quando la commissione effettua lultimo appello minacciando lespulsione dei candidati che dovessero essere trovati in possesso di questi apparecchi, dapprima scende il gelo sulla sala, poi inizia la processione di quelli che, pentiti allultimo minuto, consegnano il terminale. Si narra di un esaminando che avrebbe tirato fuori dalle
tasche un complesso sistema di parabole satellitari smontabili, con
collegamento in diretta con una organizzazione extragovernativa.
Particolare attenzione viene data ai consigli erogati degli esaminatori: per innata magnanimità e/o per relazioni di parentela, amicizia, colleganza con alcuni candidati, in effetti, si cimentano anche loro indirettamente con i casi proposti. Per la loro posizione sociale i commissari vengono visti come oracoli e, anche se spesso danno versioni contraddittorie e poco verosimili, contribuiscono a creare quel clima di tensione che aleggia fino alla consegna e addirittura fino allesposizione dei risultati. Per chiarire meglio il clima è utile fare anche una breve descrizione dei candidati più tipici. Ci sono quelli alla prima esperienza: arrivano ore e ore prima della convocazione, con quintali di codici nuovissimi, e spingono con forza per entrare prima e vanno subito a sedersi al posto assegnato. Ci sono poi i lavoratori dipendenti: si presentano pressoché senza codici e lasciano la sede desame dopo un paio dore dalla dettatura (evidentemente lo fanno solo per avere tre giorni di svago da un lavoro troppo monotono, o per assistere da spettatori passivi a questo curioso fenomeno). Particolare attenzione va riservata ai Super Veterani: portano codici polverosi e ingialliti, hanno lunghi capelli bianchi, passano la maggior parte del tempo dellesame girovagando ed erogando pillole di saggezza a tutti. Mentre gli altri si accalcano per entrare nella sede di esame loro sono ancora a letto a dormire: sanno che prima delle 10.00 non sinizia, anche se la convocazione è per le 8.00. Partecipano attivamente alle udienze in tribunale come se fossero avvocati, a volte hanno anche uno studio legale aperto a proprio nome: per questo motivo i membri della commissione li scambiano per colleghi e si consultano con loro sui casi proposti. Per i loro clienti (che li credono già avvocati) nei giorni desame si trovano ad un congresso. La loro abilità li porta a trovare nuovi clienti anche in sede desame. Altra categoria è quella dei secchioni: si chiudono dietro una cortina di codici finemente rilegati in fibra di carbonio, si infilano ermetici tappi auricolari, non condividono le loro idee e si curano che nessuno possa sbirciare i loro compiti. Generalmente non vengono nemmeno ammessi agli orali. Laspetto più interessante di questo esame è che rappresenta un singolare caso di intelligenza collettiva. Migliaia di persone che lavorano congiuntamente e contemporaneamente ad uno stesso problema rappresentano un caso degno degli studi sociologici più blasonati. Quasi tutti seguono una metodologia standard di analisi
del problema: si procede alla consultazione delle risorse disponibili,
che nel caso di questo esame sono innanzitutto i codici con la giurisprudenza
(inutile dire che il sogno di tutti i candidati di trovare una sentenza
che si adatti perfettamente al caso non si avvera mai), poi ci si affida
alla memoria: si mette a frutto quanto appreso negli anni di studio
e di pratica, facendo riferimento anche a criteri più o meno
avanzati di logica. Risorse secondarie ma non meno importanti sono i
consigli dei membri della commissione e le idee degli altri aspiranti
avvocati. In questo modo i candidati si comportano come singoli
neuroni di un unico cervello, e le sinapsi tra gli stessi sono quelle
create durante gli anni di studio alluniversità e durante
gli anni di pratica, oppure quelle dovute alla vicinanza geografica
di banco o create alla coda per il bagno. Ad ogni sinapsi i singoli
neuroni attribuiscono un diverso valore a seconda di quanto si reputa
attendibile la fonte. In breve tempo tutti gli esaminandi giungono alle stesse conclusioni e lavorano sinergicamente per la soluzione del problema. Difficilmente sarebbe ipotizzabile un sistema complesso e organizzato composto da tante persone che in così breve tempo è in grado di giungere ad una soluzione. Nelle grosse aziende così come negli uffici pubblici troppo spesso ci vogliono giorni solo per contattare una persona: un sistema di comunicazione che permetta a migliaia di persone di comunicare e condividere in tempo reale un lavoro sarebbe assolutamente impensabile. Anche un sistema di intelligenza artificiale rappresentato da un calcolatore difficilmente potrebbe arrivare agli stessi risultati. Infatti la tipica metodologia di analisi di un calcolatore si basa sulla verifica dellapplicabilità al caso di ogni singola norma vigente e di ogni sentenza emessa. Data la mole di norme e di giurisprudenza ci vorrebbero tempi lunghissimi per avere un responso. Lostacolo principale che si presenta con i problemi proposti è rappresentato dallambiguità dei casi: le tracce che vengono fornite sono quasi sempre insufficienti per delineare una soluzione precisa, inoltre si vanno a collocare tra le pieghe più remote del diritto dove anche i giudici si esprimono in maniera contraddittoria e lacunosa. Lanalisi che viene fatta in sede di esame è quindi la più completa che si possa immaginare: un qualsiasi studio legale potrebbe metterci giorni per sviscerare tutte le problematiche che emergono durante le poche ore a disposizione, potrebbe addirittura non arrivarci mai. Il prodotto dellesame però non è mai univoco, per il motivo che tutti noi abbiamo bisogno di certezza e vogliamo dare la nostra versione del problema. Quasi tutti i candidati quindi ritengono di sposare una teoria piuttosto che unaltra, quindi i risultati possono essere completamente differenti. Non dobbiamo dimenticare però che questo fenomeno, che può essere interessante da studiare a livello sociologico, ha pesantissimi risvolti sul singolo individuo. Bisogna pensare infatti alla condizione di tutti quelli che hanno studiato anni e anni per arrivare allesame e si giocano il loro futuro in 21 ore di compiti scritti e una manciata di minuti di correzioni. Casi umani spesso difficili, ultratrentenni costretti ad essere mantenuti dalla famiglia, con uno stipendio insufficiente a pagare anche solo un affitto, ragazzi dal futuro sospeso che non possono nemmeno pensare di sposarsi o creare una famiglia. Famiglie che hanno sacrificato tutto per fare studiare il figlio, che non riesce a passare lesame, magari solo perché ha una calligrafia difficile da leggere o perché chi ha corretto il compito pensava in quel momento ad altro
Una volta superato il fatidico esame i nuovi avvocati si troveranno di fronte alla concorrenza di migliaia di altri colleghi e si renderanno conto che in realtà la loro professione prevede un considerevole impegno per trovare e mantenere la clientela. Oppure si impiegheranno in uno studio legale quasi al pari di un praticante.
Esame di avvocato edizione 2008
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