I parchi in Lombardia
Ecomuseo Adda di Leonardo
Il Parco Regionale dell’Adda Nord ha realizzato,attraverso il restauro
conservativo degli edifici siti lungo il naviglio di Paderno e la
riqualificazione e messa in sicurezza della strada alzaia,un percorso
naturalistico culturale formato da 14 stazioni ecomuseali e 47 tappe
alla riscoperta delle impronte leonardesche nello straordinario
contesto paesaggistico del medio corso dell’Adda.
Fra l’inverno del 1482 e la primavera dell’anno successivo Leonardo
giunge a Milano dopo aver offerto i propri servigi a Ludovico Sforza.
Nella lettera di presentazione al Moro Leonardo scrive:“in tempo
di pace credo satisfare benissimo a paragone di omni altro in architettura,in
composizione di edifici e pubblici e privati,e in conducer acqua
da uno loco a uno altro”. Leonardo viene quindi incaricato dal Ducato
di studiare il modo di rendere navigabile il fiume. Inizia l’avventura
di Leonardo sull’Adda. L’importanza delle vie d’acqua nell’economia
del tempo aveva portato Francesco Sforza nel 1457 a dare il via
ai lavori per la costruzione del naviglio Martesana che, direttamente
dalla conca cittadina di S. Marco, avrebbe agevolato i traffici
commerciali tra le alzaie nelle campagne fino all’Adda, poi al lago
di Como e, tramite la Valtellina e il passo dell’Engadina, al nord
Europa. Lungo questa via giungevano a Milano prodotti agricoli,
artigianali e soprattutto pesanti materiali da costruzione.
George-Henri Rivière afferma che: lecomuseo
è uno strumento che un potere e una popolazione concepiscono,
fabbricano e utilizzano insieme. Uno spazio in cui la popolazione
si guarda. Unespressione delluomo e della natura. Unespressione
del tempo. Uninterpretazione dello spazio. Un laboratorio.
Una scuola.
In questottica il Parco Regionale dellAdda Nord ha realizzato,
attraverso il restauro conservativo degli edifici siti lungo il
naviglio di Paderno e la riqualificazione e messa in sicurezza della
strada alzaia, un percorso naturalistico culturale formato da 14
stazioni ecomuseali e 47 tappe alla riscoperta delle impronte leonardesche
nello straordinario contesto paesaggistico del medio corso dellAdda.
Fra linverno del 1482 e la primavera dellanno successivo
Leonardo giunge a Milano dopo aver offerto i propri servigi al Ludovico
Sforza, conosciuto probabilmente in un viaggio di questi a Pisa.
Nella lettera di presentazione al Moro (C.A. 391 r.a.) Leonardo,
tra laltro, scrive: in tempo di pace credo satisfare
benissimo a paragone di omni altro in architettura, in composizione
di edifici e pubblici e privati, e in conducer acqua da uno loco
a uno altro.
Questa allusione deve aver favorito le sue visite dalle parti dellAdda
dal momento che viene incaricato dal ducato di studiare il modo
di rendere navigabile lAdda.
Qui inizia lavventura di Leonardo sullAdda.
Limportanza delle vie dacqua nelleconomia del
ducato di Milano aveva portato Francesco Sforza nel 1457 a dare
il via ai lavori per la costruzione del Naviglio Martesana, direttamente
dalla conca cittadina di S. Marco avrebbe consentito più
agili traffici commerciali tra le alzaie nelle campagne fino allAdda,
poi al lago di Como e, tramite la Valtellina ed il passo dellEngadina,
al nord Europa.
Lungo questa via giungevano a Milano i prodotti agricoli, artigianali
e soprattutto i pesanti materiali da costruzione.
La direttrice idraulica del naviglio Martesana soffriva dellinterruzione
causata dalle rapide di Paderno che, ostacolando la navigazione
nel tratto tra Paderno e Cornate, rischiavano di vanificare il sogno
dei milanesi di navigare ininterrottamente, senza trasbordi intermedi,
tra il lago di Como e la città. I commerci avvenivano via
terra da Brivio a Trezzo, cioè dallestremità
inferiore del Lario allunica arteria idraulica percorribile
ad oriente, il naviglio Martesana detto poi Naviglio Piccolo che
venne realizzato in soli sei anni tra il 1457 e il 1463 da Concesa
di Trezzo fino alla Cassina de Pomm.
Leonardo affrontò il difficile problema in due differenti
periodi: prima del 1500 e dopo il 1507 fino al settembre del 1513.
Sono degli anni 1506/1507 i disegni del Codice Atlantico che illustrano
due soluzioni alternative. La prima prevedeva lo scavo di un canale
derivato allaltezza di Brivio il cui tracciato seguiva la
sponda destra del fiume, seppure con minor dislivello, e a monte
della Martesana, con un brusco cambio di direzione, sinoltrava
nella campagna in direzione di Milano, precorrendo la funzione del
Canale Villoresi.
La seconda soluzione prevedeva invece la costruzione di una diga
di sbarramento dellAdda allaltezza dei Tre Corni. Lacqua
del fiume era convogliata in un canale di irrigazione scavato in
sponda destra, mentre un canale più breve veniva sbarrato
allaltezza di Santa Maria della Rocchetta, antica fortezza
già diroccata allepoca di Leonardo. Il canale cieco,
scavato nella roccia, costituiva una conca per le imbarcazioni che
potevano così superare il forte dislivello scendendo in un
vano a pozzo verticale grazie al defluire dellacqua per il
funzionamento di una saracinesca manovrata a contrappeso. Limbarcazione,
giunta sul fondo del pozzo, si trovava allaltezza di una galleria.
La saracinesca alzata ne consentiva la percorrenza fino a raggiungere
nuovamente il fiume a valle delle rapide.
Tali studi, accurati e corredati di calcoli, note risolutive dei
problemi tecnici e costi di realizzazione, costituiranno ben più
di una traccia per gli ingegneri incaricati nel 1516 di rendere
navigabile lAdda tra Paderno e Trezzo. Leonardo era morto
pochi mesi prima a Cloux, presso Amboise.
Il progetto era però sproporzionato alle capacità
tecniche dellepoca e poté essere realizzato solo nel
1777 con lo scavo del naviglio di Paderno che scorre dal Sasso San
Michele lungo la valle della Rocchetta fino al Molino del Travaglia
in una pittoresca zona ricca di suggestioni leonardesche. Molti
sfondi di sue opere pittoriche sono precisi richiami a scorci di
località di queste zone lombarde che Leonardo frequentò
per i suoi sopralluoghi al fiume: nella
Vergine delle Rocce si può riconoscere la località
Tre Corni ed anche i paesaggi rappresentati alle spalle della Gioconda
e di altre opere sono probabilmente quelli dellAdda.
Lambiente del fiume, quindi, offre molteplici suggestioni
culturali ma, anche in epoca più recente, lAdda è
profondamente legato alla storia dellindustrializzazione della
regione. La funzione commerciale e idraulica sono fattori che sottolineano
limportanza di questo contesto ambientale e ogni tratto del
fiume reca testimonianze della cultura del lavoro, dalle antiche
filande ai manufatti finalizzati alla regolarizzazione idraulica
e quindi dei traffici commerciali, dallimmane intricata selva
di lamiere e spranghe che suscitava altissima meraviglia del ponte
in ferro di Paderno al Villaggio operaio di Crespi dAdda riconosciuto
dallUNESCO come patrimonio architettonico e ambientale di
rilevanza mondiale fino alle centrali idroelettriche dei primi del
novecento.
Una visita a questi luoghi permette di rivedere e sentire larmonioso
raccordo tra terre ed acque che nel corso dei secoli ha disegnato
questo meraviglioso angolo di Lombardia lasciandoci in eredità
un inestimabile patrimonio di natura, di cultura, di archeologia,
di civiltà.
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