MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

 

20 agosto 2004

Jamaica

Il caldo dell'estate scorsa sembra essere soloo un ricordo: in Europa ad agosto quest'anno il solo sembra volerci già lasciare. Sono in Liguria con la canoa a combattere con il mare grosso quando chiama Giobbe: ha trovato 2 biglietti standby per la Jamaica a meno di 80 Euro: si parte. Rientro verso Milano, prepariamo gli zaini e andiamo in aeroporto. Saliamo sul nostro charter Lauda air e, grazie alle conoscenze di Silvana, ci accomodiamo nello spazio delle poltrone di prima classe.

Ci godiamo il lusso della prima classe e, dopo un breve scalo tecnico all'aeroporto "La Romana" atterriamo a Montego Bay. Abbiamo conosciuto l'equipaggio dell'aereo e ci aggreghiamo a loro: soggiornano al Montego Bay Resort. Ci informiamo per noleggiare un'auto ma alla fine sfruttiamo il loro servizio di navetta. Loro si fermeranno per riposare dal lungo volo qualche giorno: decidiamo di fare un giro tutti insieme verso la costa nord.

Ci godiamo le ultime luci del giorno sulla spiaggia privata del resort prima dell'aperitivo e della cena. Dormiamo in una stanza che ci hanno lasciato due assistenti di volo che non dormono in albergo.

21 agosto

Giriamo per le strade di Montego Bay e ad ogni angolo troviamo jamaicani che ci offrono mariuana, cocaina, auto, tour nelle piantagioni e oltre. Vorremmo noleggiare due automobili o un bus dove strare tutti insieme. Ci fidiamo di un personaggio che ci accompagna in macchina nella parte meno turistica di Montego. Qui iniziamo una lunghissima trattativa per noleggiare un furgoncino, incentrata non solo sul prezzo ma anche sulla cauzione visto che non è possibile fase una assicurazione kasko.

Ritirato il furgoncino andiamo a prendere gli amici al Montego Beach Resort.

Ci mettiamo in viaggio verso Ocho Rios. La strada all'inizio sembra buona ma si trasforma presto in un vero incubo. Più che buche crateri che dobbiamo assolutamente evitare con un percorso a zig zag. Facciamo uno stop alle Dunn's river falls: risaliamo a piedi queste magnifiche cascate che dalla foresta finiscono direttamente in mare. E' incredibile come non ci sia alcun tipo di appiglioi di sicurezza e tutti riescano a salire senza scivolare.

Risaliamo sul nostro furgoncino e facciamo tappa a Port Antonio dove ci godiamo una birra alla Blue Lagoon.

Il sole tramonta ed iniziamo a cercare un posto dove dormire e raggiungiamo il villaggio di un italiano che Giobbe ha conosciuto per e-mail. Purtroppo lui non ha posto e dobbiamo cercare altro. Alla fine troviamo due ville con piscina che ci affittano per una notte ad una manciata di dollari. Ceniamo tutti insieme in un tipico ristorante della zona.

 

22 Agosto

Alla mattina ci svegliamo e troviamo un Jamaicano in giardino che vuole venderci frutta fresca e preparare la colazione. Lasciamo a malinquore le nostre case e ritorniamo alla laguna blu per un bagno mattutino. Vorremmo fare un giro sulle Blu Mountains ma alla fine decidiamo per le spiaggie: Dragon Bay, Long Bay, Winifred Beach. Tappa obbligata alla spiaggia di San San e Frenchman's Cove. Purtroppo è gia ora di rientrare perchè i nostri nuovi amici dovranno salire sul prossimo aereo per Malpensa. Osservando il cielo mi chiedo in continuazione se sia possibile trovare un decolllo per il parapendio e se sia pericoloso avventurarsi per le montagne blu. Ripercorriamo la strada tortuosa fino a Montego dove restituiamo il furgoncino. Notiamo che ci sono un paio di ammaccature che non avevamo visto il giorno prima. Ci chiediamo chi possa avercele fatte durante una delle nostre soste. Dopo una lunga discussione non ci addebitano il danno.

Passiamo l'ultima notte al Montego Beach.

23 Agosto

Accompagnamo gli amici in aeroporto e approfittiamo per cercare un'auto a noleggio. Non ci fanno entrare i doganieri, spingendoci ad un'autonoleggio sponsorizzato da loro. Rifiutiamo l'imposizione e ne cerchiamo un altro. Iniziamo anche qui la lunga trattativa per spuntare il prezzo migliore ma anche in questo caso non esiste copertura assicurativa sui danni che faremo all'auto. Ripartiamo in direzione Negril. L'autonoleggiatore ci ha suggerito per il pernotto di rivolgerci alla "grandma", una nonna che gestirebbe case in affitto.

Arriviamo a destinazione con il buio e iniziamo a chiedere informazioni sulla gramma. Qui sembra che tutti conoscano la nonna (ma sarà la stessa per tutti??) e ci danno indicazioni su come raggiungerla. Ben presto ci troviamo nei quartieri più poveri e malfamati. Alla ennesima richiesta di informazioni una ragazza sale sulla nostra auto dicendo che sa cosa cerchiamo e ci fa strada.

Ci porta davanti ad alcune baracche , suona alla porta e ci presenta questa signora molto anziana. Non capiamo quasi cosa dice ma ci sembra di capire che ci vuole affittare la stanza di suo nipote per 1000 Jamaican dollars, l'equivalente di 20 Euro circa.

Ci mostra la stanza, è davvero orripilante e le lenzuola sono molto sporche. Chiediamo se verranno cambiate e ci rassicura in merito facendoci vedere altre lenzuola non troppo pulite. Siamo in imbarazzo a dire di no e non sapremmo dove andare a quest'ora quindi accettiamo l'ospitalità. Chiediamo a questo punto dove possiamo cenare: la nonna ci presenta uno dei suoi nipoti che sta per arruolarsi nell'esercito. Lui ci accompagna in un piccolo bar della zona dove un turista non entrerebbe nemmeno con la scorta armata. Ci guardano tutti in maniera strana mentre noi assaggiamo le loro specialità alimentari.

Il ragazzo è molto imbarazzato per la situazione e non mangia. Rientriamo verso casa mentre lui prepara una canna. Ci prega di non dire nulla alla nonna perchè non sa che lui fuma. Ci sediamo fuori dalle baracche e l'aspirante militare si congeda dicendo che deve passare la serata con la fidanzata. E' una ragazza enorme che è entrata in casa senza quasi salutare. Pensiamo che i due debbano uscire e noi ci prepariamo ad andare a dormire, vestiti da capo a piedi per evitare ogni contatto della pelle su quelle lenzuola luride. Jeans e maglie a maniche lunghe con 40 gradi ed un tasso di umidità altissimo non ci fanno proprio dormire. Cerchiamo di accendere un ventilatore che fa un rumore terribile e solleva nuvole di polvere.

Ma l'incubo non è ancora finito: il nipote Jamaicano non aveva alcuna intenzione di uscire ma passa gran parte della notte nella stanza di fianco a noi a soffisfare le grasse voglie della cicciona. Si sente tutto perchè il divisorio tra le due stanze è un sottile compensato. Giobbe registra anche le urla e i gemiti della balena con il cellulare. Placati gli amini, mentre stiamo finalmente dormendo, sento Giobbe lamentarsi: mi sveglio di botto e vedo che un braccio di un uomo di colore dalla finestra cingere il suo collo. Ancora prima di capire cosa stia succededo si chiarisce l'equivoco: un amico del pardone della stana sta facendo uno scherzo alla persona sbagliata. Non sa che dormiamo noi al suo posto.

24 Agosto

Ci svegliamo all'alba e troviamo le forze per rifiutare la colazione e andarcene. Vorremmo una colazione principesca e optiamo per cercarla sulla spiaggia. Parcheggiamo l'auto nei pressi di alcune case ed iniziamo a camminare sulla stupenda sabbia chiara. Purtroppo non troviamo nesun posto che soddisfi le nostre aspettative e camminiamo per chilometri.

Ci avviciniamo alla fine della spiaggia, dove ci sono i resort più belli: il Sandals, il Couples, L'Hedonism. Chiediamo se possiamo fare colazione al Sandals dove ci fanno accomodare, forse scambiandoci per ospiti del resort.

Ci gustiamo una colazione favolosa e proseguiamo la nostra passeggiata fino all'ultima parte della spiaggia, occupata dal SuperClubs Hedonism II. Qui ci accorgiamo di essere osservati dalle guardie che segnalano la nostra presenza. Veniamo avvicinati da una di loro che dice che non possiamo usufruire dei servizi del villaggio e dobbiamo limitarci a transitare sulla spiaggia, senza accedere alle areee privè. Bloccati dalle spiaggie private siamo quindi costretti a fare dietro frunt.

 

Ripercorriamo i chilometri fatti sulla spiaggia resistendo agli attacchi dei giamaicni che ad ogni angolo vorrebbero spacciarci qualcosa. Risaliamo sull'auto e raggiungiamo un altra spiaggia molto simile a questa. Il cielo però si rannuvola improvvisamente e notiamo il fuggi fuggi generale dalla spiaggia. Anche noi risaliamo in auto in tempo e andiamo a cercare un albergo. Approdiamo nella burrasca allo splendido Rockhouse Hotel, arroccato sugli scogli. Ci propongono un bungalow gigantesco circondato dal mare: si raggiunge con una serie di passerelle tra uno scoglio è l'altro. Il costo giornaliero è pari ad soggiorno di un mese da grandma ma ne abbiamo bisogno e lo prendiamo. Il sole torna a splendere e ci tuffiamo in mare dalle altissime passerelle.

tramonto al rockhouse

Un aperitivo al Ricks cafe per ammirare gli ltissimi tuffi dei giamaicani è d'obbligo.

A cena ci portiamo ancora al Rockhouse: ne parlano a ragion veduta come uno dei migliori ristoranti dell'isola.

25 Agosto: Negril - Montego Bay

Ritemprati da un sonno ristoratore ci godiamo gli ultimi momenti in questa splendida cornice prima di ripartire. Ci chiediamo perchè sia frequentato solo da Americani e non ci siano Italiani. Rientriamo verso Montego Bay dove cerchiamo un albergo. Rimbalzati da tutti i migliori alberghi che non haano posto siamo costretti a ripiegare sul Toby's resort. Un orripilante villaggio a Montego senza accesso alla spiaggia. Ci rendiamo conto quindi che tutte le spiaggie qui sono ad uso esclusivo dei resort fronte mare e per gli altri rimangono davvero pochi spazi. Raggiungiamo la spiaggia pubblica che confina con l'aeroporto. Il sole sta per tramontare e veniamo avvicinati da uno dei soliti giamaicani che però dice di non voler vendere nulla. Dice di essere un musicista e gli crediamo visto che ci mostra i suoi ferri del mestiere. Si offre per accompagnarci a cena in un posto tipico e noi accettiamo. Saliamo sulla sua auto con lui e un suo amico musicista. Nel mangiacassette suona una loro canzone che loro canticchiano fumandosi un cannone gigante.

Ci chiediamo seriamente se abbiamo sbagliato a fidarci di loro. Dopo un tragitto abbastanza lungo raggiungiamoil lato opposto dell'aeroporto e ci sediamo sui tavolini di un bar davvero poco turistico dove gustiamo ottimi cibi vegetariani. Offriamo birre red stripe ai due musicisti che mentre fumano ci narrano i fondamenti del loro credo rasta.

Rientriamo verso la spiaggia da dove eravamo partiti e con grande sorpresa il nostro amico ci fa una richiesta esorbitante per averci accompagnato a cena. Vorrebbe circa 50 Euro ma alla fine gliene diamo 10 facendolo scontento.

26 Agosto: Montego Bay - Malpensa?

Appena ci svegliamo usciamo per fare colazione. Veniamo agganciati come al solito da persone che vorrebbero venderci di tutto. Ci accompagnano in una specie di mercatino sudicio dove si vende davvero di tutto tranne che un buon caffè. Vorrebbero affibbiarci del pesce rancido ma alla nostra ennesima richiesta di caffè tirano fuori un pacchetto di macinato. Li lasciamo nel loro delirio e ce ne andiamo. Riusciamo a fare colazione in un posto decente prima di tornare in albergo a fare le valigie. C'è un aereo per Malpensa oggi e vorremmo riuscire a prenderlo. Percorriamo a piedi lo stradone che ci separa dall'aeroporto e andiamo al check-in.

Purtroppo ci comunicano che l'aereo è completo e non ci sono posti. Dobbiamo solo aspettare per sapere se ci concederanno la possibilità di utilizzare i "jump seat". Purtroppo l'attesa è vana: il comandante non ci da autorizzazione e c'è solo un posto disponibile. Decidiamo di non separarci e Giobbe proverà a convincere il comandante a farmi salire. Il suo tentativo non produce i risultati sperati e lo vedo partire. Adesso sono solo ma in fondo penso che sia meglio così perchè sull'areo che dovrebbe partire il 31 agosto ci saranno ancora meno possibilità. Penso che la soluzione migliore per rientrare sia quella di soggiornare nello stesso resort della crew Lauda che dovrebbe riportarmi: sarà più facile se li conosco rimediare uno strappo.

A piedi mi dirigo verso Montego Bay imboccando quella che mi sembra una scorciatoia. In realtàà è una strada a fondo cieco piena di loschi figuri con le loro auto. Mi guardano in modo strano e io proseguo tagliando ulteriormente per un bosco. Raggiungo il resort e mi prendo una stanza. D'ora in poi la missione sarà quella di conoscere l'equipaggio dell'aereo. Sono finiti i tempi di Jerk chicken e jerk fish: da solo non voglio viaggiare e igiorni successivi trascorrono tranquilli, con pomeriggi canoa, di corsa per Montego Bay (adesso da solo nessuno si avvicina per vendermi alcunchè) e serate al Margaritaville con il comandante Irlandese che beve come una spugna e il suo equipaggio che mi riporterà a casa.


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