Finalmente il maltempo ci ha concesso un attimo di tregua
e ha smesso di piovere. Partiamo con gli sci d'alpinismo sperando di
pranzare al ristorante dei Rododendri. Gli impianti di risalita sono
già chiusi da una settimana e hanno resituito la montagna ai
suoi silenzi. Purtroppo anche i ristoranti sulle piste hanno chiuso
i battenti, privandoci del nostro meritato pranzo. Avevo chiamato in
mattinata per sapere se fossero aperti ma l'892424 come al solito ha
sbagliato numero e quindi l'informazione è stata inutile. Non
abbiamo nulla da mangiare ma siamo carichi e proseguiamo risalendo la
pista nera che risale dai Rododendri. La neve è in condizioni
perfette, leggermente pesante ma abbondante ovunque.
Marco e Alessia salgono con le ciaspole ma appena prima dell'arrivo
della seggiovia Valbella iniziano a scendere. Noi proseguiamo la nostra
salita ammirando una copertura nevosa perfetta che in tutta la stagione
non si è mai vista. Sembra una beffa: proprio ora che gli impianti
sono chiusi non si vede un sasso e il manto nevoso è profondissimo.
Incontriamo diversi gruppi di scialpinisti che condividono con noi questa
neve favolosa.
Superiamo il Cimino e in breve siamo a quota 3000, sulla Cima Bianca.
Non c'è più il locale adiacente alla funivia che serviva
da riparo in caso di chiusura del bar - ristorante Heaven 3000. Al posto
di quello che era l'ingresso ora c'è una gigantesca stazione
di arrivo della seggiovia ad agganciamento automatico Leitner.
Un soffice strato di neve polverosa ricopre l'ingresso del bar e della
funivia. Ci cambiamo e siamo pronti per gustarci una favolosa discesa
in neve fresca. Seguiamo la pista Stella Alpina fino al Cimino, poi
deviamo sulla "Bimbi al Sole" senza vedere tracce di neve
battuta per ricollegarci alla "Pian dei Larici". Le condizioni
sono ottimali fino alla Rocca, poi la neve diventa quasi collosa e gli
sci fanno fatica a correre. Sulle ultime rampe prima del Ciuk la neve
diventa decisamente marcia, e gli sci tornano a scorrere meglio. Siamo
sulla mitica pista Stelvio, teatro dei mondiali di sci alpino e ci prepariamo
ad affrontare il muro che porta a San Pietro. La neve naturale qui è
sparita e rimane solo una strana poltiglia che sembra tutto tranne che
neve.
Gli sci corrono su una sostanza biancastra a tratti trasparente
con una consistenza simile al Gel. Fuori dalla pista non c'è
traccia di neve naturale.
Seguiamo questa lingua bianca fino a Bormio. Sono incredulo perchè
è la prima volta che a fine aprile riesco a scendere in paese
con gli sci ai piedi in questa stagione. Sono ormai più di vent'anni
che vengo a sciare a Bormio ma non riesco a trovare nei miei ricordi
una situazione di questo tipo. Dopo carnevale era difficile scendere
sotto il Ciuk e le piste che arrivano in paese erano accessibili solo
nei mesi più freddi.
Il pensiero corre agli additivi che si usano per l'innevamento arificiale.
Tra qualche anno ci troveremo a sciare sulla neve anche in estate?
Neve Artificiale
i cristalli di neve naturale normalmente si formano attorno a germi
di nucleazione su cui le molecole d'acqua possono condensarsi. Queste
particelle sono indispensabili per la formazione dei cristalli di neve;
l'acqua distillata, priva di impurità, può infatti rimanere
allo stato liquido anche ad una temperatura di -40°C. L'incremento
del numero di germi di nucleazione può determinare un aumento
delle rese produttive di neve artificiale e tale principio è
alla base dell'impiego di additivi quali le proteine batteriche.
Le proteine della parete cellulare di numerosi batteri sono caratterizzate
da notevoli proprietà e favoriscono il congelamento ottimale
dell'acqua anche a temperature prossime agli 0°C. Questi batteri
sono presenti comunemente in natura su differenti specie vegetali quali
frumento, avena e orzo e le loro cellule liofilizzate sono attualmente
impiegate come additivi nella produzione di neve artificiale. Si tratta
di prodotti generalmente commercializzati in pellets, che vengono disciolti
nell'acqua destinata alla produzione della neve artificiale. L'impiego
di questi additivi consente di ottenere una maggiore quantità
di neve, più leggera e lavorabile. Indagini condotte negli Stati
Uniti ed in altre nazioni non sembrano evidenziare effetti collaterali
nell'impiego di questi additivi ed attualmente circa la metà
dei comprensori sciistici in Nord America li utilizza.
COSA è SNOMAX? E UN AGENTE DI NUCLEAZIONE
(Pseudomonas syringae):
Snomax è un cosiddetto agente di nucleazione. L'agente di nucleazione
svolge un ruolo essenziale nel processo di trasformazione dell'acqua
in ghiaccio. In teoria, per gelare, una goccia d'acqua deve raggiungere,
prima, la propria temperatura di nucleazione. Snomax è una proteina
della parete cellulare di numerosi batteri. Questi batteri sono presenti
comunemente in natura su differenti specie vegetali e le loro cellule
leofilizzate sono attualmente impiegate come additivi nella produzione
di neve artificiale. Il batterio Pseudomonas syringae, principio attivo
dello Snomax, viene allevato in speciali contenitori, quindi congelato
a secco e mediante sterilizzazione definitivamente, si suppone, ucciso.
COSA E LA NUCLEAZIONE:
Allo stato naturale esistono 2 tipi di
nucleazione distinti:
Nucleazione omogenea : appare in condizioni specifiche ad una
temperatura inferiore a 40°C. Le molecole dacqua si
attaccano al nucleo , detto anche sito di congelamento,
ad un determinato ritmo grazie al tasso di sprigionamento del calore
latente. Tale processo prosegue finche tutte le molecole non siano
attaccate e non abbiano formato un cristallo.
Nucleazione eterogenea: ha luogo senza sosta nel nostro ambiente
circostante a temperature superiori a -40°C sotto lazione
di un elemento estraneo. Tale elemento svolge il ruolo di sito di congelamento
per lanciare il processo di cristallizzazione.
La produzione di neve coltivata si basa sul principio della nucleazione
eterogenea. Vi sono due categorie di nucleatori:
- a bassa temperatura, dorigine minerale
- ad alta temperatura, dorigine organica, come Snomax.
La temperatura di nucleazione di tali nucleatori determinera la
temperatura di congelamento delle goccioline. Alcuni studi hanno dimostrato
che per acqua non trattata con Snomax, il punto medio di congelamento
e di -8°C, mentre la presenza di Snomax fa aumentare la temperatura
di nucleazione fino a -3°C. Quando il cristallo si forma intorno
al nucleatore, viene liberato un eccesso di energia che fa salire la
temperatura della gocciolina fino a 0°C, ed e il punto al
quale lacqua rimane congelata.
USO E FUNZIONAMENTO DI SNOMAX
Snomax si presenta sotto forma di granuli da diluire nell'acqua. Viene
preparato un miscuglio iniziale in una vasca da 5OO litri che viene
direttamente iniettato nelle condotte idriche, proporzionalmente alla
quantità erogata sulle piste. L'iniezione di Snomax viene effettuata
in modo autonomo da un Sistema dIniezione Snomax, composto da
una vasca per la miscelatura, da una pompa di circolazione e da una
pompa di dosaggio asservita al flussometro dell'impianto, il che garantisce
un tasso d'iniezione ottimale. Una cassa di Snomax contiene 10 sacchetti
che consentono di trattare 3 800 m3 dacqua.
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