MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

19 Agosto 2005

Rivolta d'Adda - Lecco - Rivolta

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Ore 10.15: parto da Rivolta d'Adda in bicicletta senza una precisa meta, solo con l'idea di seguire il fiume tra piste ciclabili e sterrati. Mi lascio alle spalle il parco della preistoria passando sotto il ponte della statale dove ci sono alcuni cartelli che indicano pericolante. Una larga strada sterrata costeggia il fiume sulla sinistra orografica: alla mia destra cave e cantieri.

La strada sterrata finisce prima di Cassano e sono costretto a costeggiare il fiume dapprima su stretti sentieri, poi per un breve tratto sulla strada asfaltata fino a Cassano. Mi vengono in mente diverse volte in cui sono stato in questi posti con un canotto scendendo il fiume. Conosco quasi ogni ansa di questo tratto di fiume. Rientro in uno sterrato cieco che porta ad un ristorante: non ho altra scelta che inerpicarmi su uno stretto sentiero che costeggia la ferrovia. Anche qui mi sembra di esserci passato anni fa in moto.

Raggiungo la pista ciclabile che costeggia il canale Muzza e proseguo passando sotto il ponte di Cassano d'Adda. Anche qui passo in un punto dove anni fa mi divertivo con gli amici a scendere dai ripidi canali con il gommone. Proseguo su uno stretto sentiero con il fiume alla mia sinistra, e penso che al ritorno proverò a scendere dalla parte opposta del fiume.

Raggiungo in breve Fara Gera d'Adda, meta di gite in bicicletta fatte qualche tempo fa partendo da Milano e seguendo il naviglio della Martesana.

Attraverso l'Adda ed inizio a seguire la ciclabile sterrata che passa tra il naviglio e il fiume. Qui il percorso è molto più agevole e la pista ciclabile in ottime condizioni.

La bellissima pista ciclabile si snoda tra canali atrificiali, centrali elettriche e boschi. Passo Vaprio d'Adda, Trezzo sull'Adda e il paesaggio è sempre più bello. I navigli della zona erano stati creati alla fine del 1700 per consentire il passaggio ai barconi da trasporto fra il Lario e la pianura. Alla fine del 1800 sono poi state costruite le centrali idroelettriche, ad oggi ancora in funzione.

Verso le 11.30 sono nel cuore dell'ecomueo Adda di Leonardo dove mi fermo ad ammirare dall'alto le bellissime anse del fiume che in questo tratto sembra un torrente d'alta montagna. Uno scorcio sul fiume ha ispirato il dipinto di Leonardo (La vergine delle rocce) .Approfitto della pausa per farmi anche una scorpacciata di more e reintegrare un po di calorie.

Proseguendo lungo la ciclabile rimago colpito dalla bellezza del paesaggio e dalla tranquillità di questi posti poco frequentati.

Alle 13.30 sono ad Imbersago dove approfitto per mangiarmi un panino con pancetta e formaggio mentre ammiro il famoso traghetto di Leonardo che trasporta, senza motore, una grossa volvo da una sponda all'altra del fiume.

Riparto verso nord chiedendomi se riuscirò ad arrivare fino a Lecco. Per me è una scoperta questa zona della lombardia, che non conosco affatto.

La pista ciclabile costeggia il fiume sulla sua destra orografica, attraversando tutta la zona palustre di Brivio. E' una riserva naturale priva di insediamenti umani e ricca di vegetazione :fiori acquatici, gigli selvatici, ninfee, mughetti.E' l'habitat ideale di diverse specie di avifauna palustre: tuffetti, cannareccioni, migliarini di palude, numerose coppie di cigni reali; sui rami più bassi che sfiorano le acque si possono vedere scrìccioli e il martin pescatore. Nei boschi circostanti, merli, cardellini, fringuelli, gazze grigie e rapaci notturni. Sopra le acque spesso volano il nibbio, il gheppio, e gruppi di gabbiani comuni.

Seguendo la pista ciclabile che diventa sentiero in breve arrivo al lago di Olginate. A Garlate finisce la pista ciclabile ed inizio il rientro. Ho percorso 67 chilometri in due ore e inizio ad essere stanco. Ripercorro la pista a ritroso e le energie sono sempre meno. Finisco la bottiglia di acqua da litro e mezzo che mi ero portato e mi fermo a prenderne un'altra insieme ad un gelato.

Il nuovo carburante mi da lo spunto che mancava e riparto. Dalle parti di Airuno ripasso da un punto dove alcuni bagnanti si tuffano nel fiume e cedo alla tentazione di fare un bagnetto. Lascio portafogli e telefono sulla bici e mi lancio dal trampolino. Questo mi da un ulteriore carica, anche se, nonostante sia agosto, fa freschino visto che una nube copre momentaneamente il cielo.

All'altezza di Fara Gera d'Adda decido di evitare i sentieri fatti all'andata e rimango sulla destra dell'Adda fino a Cassano. Anche qui rimango sulla destra finendo purtroppo in una strada cieca. Mi tocca purtroppo tornare indietro per riprendere il ponte automobilistico. Da qui proseguo lungo la ciclabile del canale Muzza fino a Rivolta.

Arrivo dove ho lasciato l'auto alla mattina veramente stanco, dopo 139 chilometri percorsi in circa 8 ore ad una media di 17.1 kmh.


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