MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

8 Aprile 2007

Parapendio dosso di Reit - Oga

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Domenica di Pasqua: la giornata sembra ottima per volare. Filippo mi accompagna in auto a Bormio da dove salirò a piedi in decollo. Lui ha prenotato per pranzo con Giangi Lorena e Mila al ristorante del Forte. Arrivo in decollo cercando di capire le condizioni meteo. Ci sono alcuni piccoli cumuli in giro e una leggera breva soffia da sud. Apro il parapendio e mi preparo al decollo. Mi stacco da terra con un paio di passi e sono subito in volo. Guadagno subito quota salendo lungo i pendii del dosso di Reit. In prossimità della cresta raggiungo la base delle nuvole e incontro i primi segni di turbolenza, la vela fa una chiusura che riesco ad anticipare e correggere. Provo a spostarmi verso la Valdidentro e verso la Valfurva ma la turbolenza non mi lascia. Il pensiero va agli amici seduti a tavola che mangiano.

Forse è meglio cambiare programma e andare a mangiare con loro. Affondo l'acceleratore per vincere la breva e per portarmi verso Oga. Sorvolo il ristorante ma non vedo possibili atterraggi. Galleggio in dinamica cercando un atterraggio facile che individuo proprio a monte del paese di Oga: ampi prati tra alcune case in leggera pendenza. Atterro, ripiego il parapendio e con lo zaino in spalla raggiungo il ristorante. Mangiamo fino a che ci caccciano via. Rientriamo a casa ma la voglia di volare non si è ancora sopita: mi metto la sacca in spalla e salgo lungo i tornanti che portano alle torri di Fraele. Incontro Marco che mi offre un passaggio ma rifiuto perchè volgio fare un po di moto.

Raggiungo il decollo che presenta condizioni ottimali, con una regolare brezza da sud. Stendo la vela, mi vesto e una improvvisa raffica da dietro mi richiude la vela. Sto ad osservare il vento da nord che sta per avere il sopravvento sulle brezze da sud.

Ancora qualche timido soffio poi la brezza di valle lascia definitivamente posto ad una inesorabile discendenza e vento forte da nord. Il sole ormai è quasi tramontato e non mi resta che ripiegare la vela e scendere a piedi.

Mentre scendo continuo a sperare di scendere sotto il livello di influensa del vento da nord: solo quando ormai mancano pochi metri al fondo valle il vento risulta favorevole: stendo subito la vela e decollo quando è ormai quasi buio. Atterro nei prati vicino a casa giusto in tempo per la cena preparata da Filippo e Giangi.


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