MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

Scialpinismo Guarda - Piz Buin

14 - 15 Marzo 2015

Appuntamento agli Ananas di Ciniselo alle 7.30. Vediamo un gruppo orripilante di sciatori in tute sgargianti che probabilmente attendono il pullman per i Piani di Bobbio. La nostra meta è ben più lontana: dobbiamo risalire il passo del Maloja, superare Zernez e raggiungere il paese di Guarda.

Ci concediamo una breve sosta alla pasticceria Mastai a Chiavenna per caffè e croissant, un paio di panini da asporto e ci rimettiamo in viaggio.

Dopo circa 4 ore di auto lasciamo l'auto nel parcheggio a pagamento che si trova poche decine di metri dal centro del paese di Guarda. Paghiamo il parcheggio in anticipo con franchi svizzeri (circa 9 per due giorni scarsi) ed iniziamo a camminare con gli sci in spalla verso il paese. L'innevamento è davvero scarso ma appena dopo il centro del paese riusciamo a mettere gli sci. Risaliamo la carreggiabile scarsamente innevata: fa caldo e, a dispetto dele previsioni, il cielo è sereno.

piz buin

Saliamo con un passo molto sostenuto senza mai fermarci per bere o mangiare e in circa 3 ore percorriamo i 10 km con 700 metri scarsi di dislivello che ci separano dalla Chamanna Tuoi.

Sono le 14.45 quando prendiamo respiro e possiamo mangiare i tanto ambiti panini prima che il sole sparisca dietro le vette.

La cena è per le 18.30: prendiamo posto nella camerata a noi riservata. Ha una capienza di 20 posti letto ma siamo 21 e ci dobbiamo stringere. Lo spazio è davvero poco e i materassi sono adagiati su 4 tavolacci di legno su 2 livelli.

Alle 18 iniziano i preparativi per la cena che consiste in una zuppa di piselli salata e un pasticcio di maccheroni, patate, formaggio e pepe accompagnato da una salsa di mele. Finiamo la cena con una specie di torta al cioccolato. A 7,50 Euro (o Franchi visto che vengono cambiati alla pari) è molto più conveniente la birra dell'acqua (11 Euro la bottiglia grande). Paghiamo 56 Euro per pernotto, cena e colazione e andiamo a coricarci.

chamanna tuoi

La mattina della domenica la sveglia è alle 5.15. Alle 5.45 siamo puntuali e imbragati all'appuntamento con la colazione, a base di pane molto denso, burro e marmellata, caffè, tè, latte e youghurt con cereali e semi.

Alle 6.30 abbiamo già fatto la prova ARTVA e, dopo una leggera discesa, pieghiamo a sinistra ed iniziamo a risalire il pendio a nord - ovst che ci porta ad aggirare le rocce del Cronsel che ci lasciamo sulla desta.

Proseguiamo lentamente attraversando il Plan Rai in direzione Ovest per piegare poi decisamente a Nord e poi a Nord-est superando il ripido pendio che porta alla Fuorcla dal Cunfin (3.043m).

Da qui valichiamo il confine, portandoci in territorio Austriaco. Il passaggio è abbastanza critico visto che la pendenza è notevole ma il dislivello è di pochi metri. Siamo in tanti e, nonostante il prezioso aiuto degli istruttori SEM, ci vogliono più di 40 minuti perchè tutti possano affrontare il passaggio.

Proseguiamo verso EST contrastati da un forte vento. Da questo versante il cielo è leggermente più aperto e si intravedono le montagne del gruppo del Silvretta.

Alle 10.30 circa raggiungiamo Buinlücke (3054mt) : siamo sulla la forcella che separa il Piz Buin il Pitschen. La vetta è completamente in nube, soffia un forte vento da Sud che si condensa immediatamente sui ripidi pendii.

Mancano circa 300 metri di dislivello alla vetta, che andrebbero affrontati senza sci in cordata. Viste le condizioni meteo non favorevoli e le riserve di acqua che si sono completamente ghiacciate nello zaino io e Bruno decidiamo di staccarci dal gruppo e intraprendiamo la lunga discesa.

Ci lasciamo il gruppo alle spalle e, dopo averli avvertiti della nostra dipartita, iniziamo a scendere dal ripido canalino a sud della forcella Buin. Si tratta di una canalino con una pendenza di 45 gradi di livello 4.

Purtroppo la neve è completamente ghiacciata e il fondo irregolare ci costringe a scendere con moltissima cautela. Ci fermiamo anche per prendere la piccozza ma nella manovra a Bruno si stacca uno sci.

Riagganciare l'attacchino su un pendio così ripido è impresa quasi impossibile ed è costretto a scavarsi un piano d'appoggio nel ghiaccio.

Intanto io aprofitto per i brevissimi intervalli di parziale visibilità per scendere qualche metro. Ci impieghiamo più di mezz'ora per superare il canale e siamo anche spettatori di una impressionante caduta da parte di un tedesco che rotola giù dal pendio a velocità folle perdendo materiale di tutti i tipi lungo la traiettoria. Fortunatamente si ferma prima della fine del pendio. E' ferito ma riesce a risalire da solo per recuperare il materiale e gli sci che aveva inspiegabilmente lasciato con le pelli a metà parete.

Rientriamo al rifugio per recuperare il materiale lasciato ed iniziamo la lunghissima discesa verso Guarda dove finalmente possiamo rifocillarci. Dovremo però attendere fino alle 18,30 per i compagni che nel frattempo sono riusciti a raggiungere la vetta del Piz Buin nonostante le condizioni avverse.

 

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