MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

15 Gennaio 2007

Piani di Bobbio - Ferrata zucco Pesciola

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Il parcheggio completo a Barzio ci obbliga a prendere una navetta. Saliamo con gli ovetti fino ai Piani di Bobbio completamente innevati in piena stagione sciistica. Raggiungiamo il rifugio Lecco, dove lasciamo lo zaino con il parapendio. Seguiamo il sentiero che aggira lo zucco Pesciola alla ricerca dell'attacco. Proseguiamo facendo molta strada anche nella neve e ci accorgiamo di aver sbagliato solo quando siamo in vista dei Piani di Artavaggio. Torniamo indietro cercando di capire dove avevamo sbagliato. Troviamo l'attacco che avevamo mancato solo perchè il cartello è rivolto nella direzione opposta. Abbiamo perso troppo tempo : sono quasi le 14 e tra poco sarà buio. Decidiamo di fare un bliz e di salire comunque in fretta. attacchiamo il torrione con arrampicata divertente che termina con un delicato traverso che adduce ad un piccolo terrazzo panoramico.

Una breve discesa attrezzata ci porta ad una forcelletta. Un attimo di riposo e attacchiamo una bastionata strapiombante con passaggi faticosi: qui Bruno va in crisi e si trova acciaiato. Surera il blocco e proseguiamo su un traverso molto esposto.

A metà circa del percorso troviamo una biforcazione :quello di SX (variante Difficile)e quello di DX,più semplice. Optiamo per il secondo visto che abbiamo poco tempo e aggiriamo la arete per un canalino (c’è anche una scala di ferro).

I due percorsi si ricongiungono poco più a monte per affrontare l’ultima parte della ferrata,più distesa rispetto alla parte già percorsa,che alterna tratti di piacevole arrampicata a piccole cenge e terrazzini dove riposarsi ammirando gli splendidi panorami sulle Grigne e la sottostante Valsassina .Un ultimo piccolo diedro e qualche roccia rotta ci conduce a 2096mt sulla vetta dello “Zucco Pesciola” con la sua statuetta della Madonna del CAI-Monza. Ci godiamo per pochi istanti lo splendido panorama sull’anfiteatro dello “Zuccone Campelli” e “Zucco Barbesino” e dei piani dei Resinelli. Un forte vento ci raffredda lo sguardo che è indirizzato al rifugio Lecco. Abbiamo pochissimo tempo prima che chiudano le funivie per rientrare. Scendiamo per il ripidissimo Canalone Madonna,incassato fra due pareti di roccia ed esposto a Nord,totalmente innevato. Per questo motivo riusciamo a scedere in meno di mezz'ora scivolando sulla neve.

Recuperato il parapendio al rifugio Lecco torniamo alle funivie. Io decido di scendere in volo ed inizio ad aprire la mia vela sulle piste da sci, appena sotto la funivia. Decollo ed in pochi minuti mi porto sopra Barzio, dove atterro in uno dei soliti prati che utilizzo come atterraggio. Gli amici mi recuperano al buio non appena ho finito di ripiegare la vela.


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