salita in mountain bike da Sondrio e discesa a Bergamo
La sveglia suona inesorabile alle 7,00: giusto il tempo per una colazione
frugale e raggiungo Davide che è già in stazione che.mi
aspetta. E' riuscito a fare i pass giornalieri per le biciclette. Raggiungiamo
il treno con qualche minuto di anticipo e troviamo un certo affollamento
di biciclette e un controllore abbastanza ostile che non vorrebbe farci
salire, sostiene che siamo in troppi.
Il treno lascia il binario puntuale alle 8,20 e scarica i primi ciclisti
a Lecco. Prosegiuamo il nostro viaggio affrontandonuovamente il controllore
ostile che vorrebbe i biglietti stampati. Io li ho acquistati ieri sul
sito di Trenitalia dal cellulare e, non avendo una stampante, li ho
esibiti sullo schemo dello smartphone. Secondo il nostro controllore
in gonnella il titolo elettronico non è sufficiente, ci vuole
il pezzo di carta ma accetta comunque la modalità senza nemmeno
leggere il contenuto del biglietto elettronico (con tanto di codice
a barre).
Alle 10.30 siamo alla stazione di Sondrio e cerchiamo un bar per fare
colazione. Raggiungiamo una zona centrale ed entriamo n un piccolo bar
dove si trovano due loschi avventori. La barista esce per procurarci
le brioches in pasticceria.
Iniziamo finalmente la nostra lung apedalata imboccando la pista ciclabile
della Valtellina in direzione ovest. Raggiungiamo il paese di Cedrasco
e qui la cartografia del mio Garmin (trekmap Italia v2) si interrompe.
Anche Google maps non arriva a coprire questa zona e siamo costretti
a trovare la ripidissima e stretta salita asfaltata e cementata con
l'ausilio del fiuto.
La salita è davvero ripida e si inerpica in verticale sopra
la Valtellinain un fittissimo bosco. Il paesaggio è davvero limitato,
ogni tanto si intravede la pianura sempre più lontana da noi.
Dopo un iniziale momento di attacco frontale alla salita rallentiamo
il passo e iniziamo a fare le prime soste. Senza accorgerci il tempo
scorre e siamo in un attimo fuori dalla tabella di marcia. Superiamo
gli aleggi di Arale e, come temevo, la strada inisia a perdere preziosi
metri di quota per raggiungere il torrente Valcervia. Sono ormai le
3 di pomeriggio e il ridardo si fa sempre piu consistente. Siamo solo
a 1600 metri e il passo non si intravede nemmeno. Superiamo la casera
Valcervia schivando alcuni bovini e facciamo uno stop per bere dalla
fontana.
Due ore più tardi raggiungiamo la fine della strada carreggiabile.
Siamo nei pressi di una malga (baita Piana?) e alcuni cartelli indicano
il passo di Valbona, la traversata in Valmadre, la Gran Via delle Orobie
e il nosro passo Valcervia.
Purtroppo il segnavia è malposizionato e imbocchiamo una traccia
sbagliata che attraversa il torrente e risale verso il passo Tonale.
Il sentiero si fa sempre più impervio e Davide inizia ad essere
stanco. In base all'altimetro dovrebbero mancare solo 300 metri di dislivello
al valico ma la direzione sembra proprio quella sbagliata. Il sospetto
si fa sempre più vivo mentre trasciniamo le nostre bici su per
uno strettissimo sentiero impervio e umido. Raggiungiamo un'altro alpeggio
con relativa baita e, grazie ad alcune trinagolazioni datte con fili
d'erba, gps e la carta kompass decreto il nostro errore di percorso.
Siamo a 2058 metri e siamo costretti a ripiegare tornando sui nostri
passi.
Riprendo la ricerca del sentiero che si celava dietro la prima baita.
A dispetto dei pochi segnali nel punto in cui abbiamo sbagliato il sentiero
ben presto si rivela segnatissimo con numerosissimi segnavia bianchi
e rossi dipinti sulla roccia. E' davvero tardi: sono già le 17.00
passate e restano poco più di 2 ore di luce. Ad aggravare la
visibilità si aggiunge una spessa coltre di nubi che sale dalla
Valbrembana. Una frontale a led ed il gps (con copertura integrale dei
sentieri dal versante bergamasco delle Orobie) mi consentirano eventualmente
una navigazione strumentale.
E' l'ultima ora di durissima fatica prima del passo che raggiungo ale
18.15 . Il panorama prealpino che emerge dalle nubi ripaga in parte
l'enorme sforzo fatto per raggiungerlo. Iniza qui la lunga discesa,
dapprima su tretto sentiero roccioso che porta al lago Moro e poi su
carreggiabile sterrata che scende verso Foppolo. Scendo velocemente
ed inizio ad imprecare contro i freni a disco Avid
Juicy 5 che quando si surriscaldano mi mandano la pinza a fondocorsa
senza frenare piu...
Approfitto dei punti con minor pendenza per alternare la frenata dall'anteriore
al posteriore per facilitare il raffreddamneto ma non mi fermo come
faccio di solito. Il sole non è ancora tramontato quando supreo
Foppolo e i discesoni asfaltati verso Branzi scorrono a velocità
astronomica. Imbocco la ciclabile della Valbrembana che, con grandissimo
stupore, mi rendo conto che finisce ancora a Zogno e non è stata
completata integralmente. Da qui il navigatore mi suggerisce di evitare
la supertrada che fanno le auto e mi indirizza verso le salite di Ubiale
- Clanezzo.
Sono indeciso se fare una pausa per mangiare ma stanno iniziando le
prime goccie di pioggia e decido di rinviare la pratica. In tutta la
giornata ho magiato solo messo panforte e bevuto un litro di latte di
soia, ma ormai la fame è passata e prevale la voglia di arrivare.
Il cartello di Bergamo si palesa alle 21.30 e poco dopo ho in tasca
il biglietto per Milano Centrale delle 22.02. Rimangono giusto 5 minuti
per procacciare qualcosa da mangiare: al mcDonald's troppa coda e opto
per una sagra in piazza che sta chiudendo: riesco ad acquistare un'ottimo
galletto che sbrano sul vagone del regionale.
In tutto è stato un giro di oltre 110 chilometri con una dislivello
in salita totale di 2423 metri per 9 ore di attività.
Previsioni Domenica 23 Settembre 2012
Al mattino e nel pomeriggio passaggi nuvolosi estesi,
ma asciutto. A sera possibili piovaschi. Temperature minime in aumento,
massime senza variazioni.
Vento: in quota debole da SW, al suolo debole da W
Temperature Max : 22/25°C Min : 13/16°C
Quota isoterma 0°C: Verso 3900 m.
Rimescolamento: Debole
Concentrazione inquinanti: Debole/Moderata.