Passo del GriesRiale – Rifugio Maria Luisa - Lago del Toggia - Passo del San Giacomo- Passo del Corno– Lago del Gies– Passo del Gries– Baettelmap alp – Lago di Morasco12 Luglio 2015Partenza da Riale in una domenica di caldo terrificante e di traffico di automobilisti domenicali pronti a fare a pugni per parcheggiare in prossimità delle cascate del Toce per scattarsi un selfie da pubblicare su facebook. Fortunatamente sono già le 16.00 e i primi turisti stanno iniziando il rientro. Non sono riuscito a trovare un negozio di alimentari aperto per fare scorte di energia e il bar a Riale è davvero troppo affollato. Riempio la mia bottiglia con l'acqua della fontana e risalgo velocemente la bellissima sterrata che porta al rifugio Maria Luisa e sfila sulla sinistra del lago della Loggia. In breve raggiungo il Passo San Giacomo ed inizio la discesa verso il versante svizzero su un piacevole singletrack. Fino ad ora mi sembra di aver trovato l'itinerario ideale: da una relazione presa dal web parrebbe un itinerario da percorrere tutto in sella. I primi problemi iniziano sul lungo traverso a mezzacosta che si affaccia versoil Passo della Novena: infatti l'esposizione a nord ha permesso la conservazione di molte zone nevose il cui attraversamento richiede prudenza e sopratutto scendere dalla bici. Il terreno sottostante sembra molto roccioso e mi chiedo come sia la percorribilità senza la neve. Per questo motivo iltraverso sembra non finire mai e raggiungo la Capanna CAS Corno Gries spingendo la bici, con la speranza di trovare terreno più pedalabile. Da qui la sitazione peggiora notevolmente, sia come copertura nevosa che come ciclabilità: in molti passaggi non è possibile spingere la mtb che va issata a spalla su rocce sempre più ripide. Guardo con preoccupazione l'orologio visto che nell'ultima ora la mia velocità si è abbassata notevolmente e sta arrivando il buio. Una gita di 26 km con 1000 metri di dislivello solitamente non dura più di 2 ore ma di questo passo rischio di essere colto dal buio. Se fossi a piedi sarei molto più veloce. Continuo ad issare la bici su passaggi impossibili fino a che raggiungo il passo del Corno. Qui la situazione non migliora e si prosegue con la bici a spalla. Il panorama è mozzafiato e sulla mia sinistra c'è un lago semighiacciato del colore delle tenebre. Una scivolata in questo lago sarebbe quantomeno rinfrescante. Finalmente raggiungo il Passo Gries e i sentiero torna ad essere più ciclabile. Si apre un panorama sul piccolo ghiacciaio del Griessee e l'itinerario prosegue sulla sinistra in salita di nuovo su nevaio. Raggiungo una selletta dalla quale si intravede il Lago Morasco e mi sento quasi arrivato. Purtroppo è necessario affrontare ancora un sentiero ripidissimo che mi costringe a scendere in numerosi punti. Quando finalmente raggiungo la carreggiabile di fondovalle tiro un respiro di sollievo: le fatiche sono finite. Purtroppo questo si rivela un miraggio: la strada è infatti interrotta da una slavina di terra e ghiaccio enorme impossibile da attraversare. Mi tocca risalire e cercare un sentiero alternativo per la discesa: mi infilo in un tracciato appena visibile tra le erbe di montagna al limite dell'impraticabilità anche per i pedoni. Alla fine raggiungo Riale alle 20.00 fisicamente distrutto: continuo a chiedermi come sia possibile classificare questo itinerario come ciclabile. Mi rendo conto che nn è solo un limite delle mie capacità ma anche della mtb: ci vorrebbe un'altezza da terra della corona e dei pedali stratosferica per superare certi ostacoli. Non mi resta che cercare un posto per cenare ma purtroppo la gettonatissima Walser Schtuba è al completo e ripiego sul più lontano ristorante albergo AAlts Dors dove finalmente posso rifocillarmi con ravioli locali e tartare di Fassone.
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in collaborazione con www.valtline.it - www.valtline.com
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