4 Ottobre 2008 Rifugio Brioschi - Grigna SettentrionaleFinalmente un week end di sole dopo un mese di settembre freddo e piovoso. Ci svegliamo tardi ma recuperiamo in fretta e ci prepariamo per fare il sentiero del fiume da Sonvico per raggiungere la vetta della Grigna Settentrionale. Un'attimo di distrazione e un errore del navigatore ci portano però a Bellano. E' già tardi e non avrebbe senso tornare indietro. Risaliamo la strada a tornanti che porta in Valsassina fino a raggiungere il rifugio Cainallo, che è chiuso. Parcheggiamo l'auto e iniziamo la nostra salita alle 12.30. Seguiamo il sentiero 25 che sale progressivamente, attraversando un fitto bosco esposto a Nord. Da qui si vedono alcuni alpeggi da dove ero decollato con il parapendio in mezzo alla neve quasi due anni fa, atterrando in Valsassina. Nel bosco deviamo a destra, scavallando la cresta. Il sentero passa dall'arco di Prada per poi scendere e risalire fino al rifugio Bietti. Qui una squadra di muratori sta lavorando per ristrutturare il rifugio che sembra quasi pronto ad accogliere nuovi clienti dopo tanti anni di chiusura. Lavorano con martelli pneumatici e scaricano macerie nel vallone sottostante, turbando la pace e il silenzio della montagna. Anche qui è un diluvio di ricordi: la mente va ad un lontano 14 dicembre 1997 quando ero partito da solo da Sonvico per raggiungere la vetta del Grignone. All'epoca mi stavo avvicinanto all'alpinismo ed erano le mie prime esperienze in montagna. Ero partito troppo tardi per fare una via invernale, senza ramponi, picozze e lampada frontale. Nonostante questo avevo raggiunto il rifugio al tramonto facendo la via Guzzi ed ero sceso in notturna. Proseguiamo seguendo i cartelli e ci troviamo ad un bivio: ferrata o caminetto? Visto che non abbiamo gli imbraghi scegliamo il sentiero 15 verso il caminetto. Risaliamo il versante della montagna in un canalino fino a raggiungere l'imbocco del caminetto Bietti. E' una via di roccia semplice in alcuni punti attrezzata con catene che non richiede l'uso di corde e imbraghi. In questi anni sono passato osservando questi meravigliosi guglie di roccia in volo con il parapendio. Anche se mi manca molto il volo mi godo questa nuova prospettiva più sicura. Superiamo questo passaggio e arriviamo alla bocchetta di Releccio (m. 2263), dove si apre ai nostri occhi il panorama su tutta la Valsassina: finalmente veriamo anche il rifugio Brioschi, che raggiungiamo in poco tempo. Sono ormai le 16.00 e le barrette di cereali che ci hanno accompagnato durante la salita lasciano il posto per qualcosa di più caldo. Ordiniamo due ottime zuppe di farro. Ci gustiamo il panorama della vetta e i discorsi degli alpinisti che sono con noi nel rifugio. La montagna è bella anche per la varietà di persone che si incontrano. La sosta dura solo quaranta minuti: è già ora di tornare indietro. Iniziamo a scendere dal sentiero 25, aggrappandoci alle catene per evitare di scivolare sulla roccia innevata e ghiacciata. Siamo sul versante in ombra e il freddo è pungente. Pieghiamo a sinistra non appena vediamo il cartello che indica il sentiero 19, che segue la cresta. Ci gustiamo il panorama meraviglioso della montagna e del sole che sta per tramontare. Ci lasciamo alle spalle l'imbocco della via Guzzi, e continuo a chiedermi come avessi fatto anni fa fare da solo quella via invernale al buio. Continuiamo la nostra discesa passando per i tre Sassi e raggiungendo il sentiero che avevamo seguito all'andata. Arriviamo al Cainallo alle 19.30 quando il sole è quasi completamente tramontato.
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