Carpi, 20 dicembre 2004
Alla redazione di C'E'
Rivista dell'Unione Appennino e Verde
Viale J. Barozzi, 340 - 41100 Modena
Spettabile redazione,
leggendo recentemente la Vostra rivista C'E' (dicembre 2004/gennaio
2005 n° 12), a pagina 11 abbiamo trovato un interessante articolo
sulle motoslitte come mezzo di promozione del turismo in Appennino,
intitolato "centauri sulla neve". L'articolo, a firma di Luigi
Vaccari, illustra con toni poetici le possibilità offerte da
questi veicoli a motore, ma non tralascia particolari importanti come
costi di noleggio e caratteristiche tecniche; la proposta turistica
proviene dall'unico noleggio regionale di motoslitte, presso il Lago
della Ninfa a 1500 m di quota nell'Appennino modenese.
Delle escursioni diurne si parla poco, durano solo quindici minuti e
si svolgono su piste predisposte. Molto più interessanti quelle
serali, due ore di scorribande su itinerari diversi <<immergendosi
nel silenzio della natura notturna>>; ci chiediamo di quale silenzio
si possa godere a bordo di veicoli a motore di grossa cilindrata, chi
ha provato a camminare di notte lungo i sentieri alla luce delle pile
frontali forse capisce di cosa stiamo parlando. E ancora: <<non
di rado i fasci di luce delle motoslitte illuminano all'improvviso animali
di passaggio>>. Per la fauna la vita nei mesi invernali è
difficile, si trova poco cibo e le risorse energetiche accumulate nel
tessuto adiposo durante la bella stagione sono indispensabili; le fughe
dai pericoli portano ad un dispendio calorico importante, che in taluni
casi può risultare fatale per la sopravvivenza dell'animale stesso.
Immaginiamo lo spavento nel trovarsi di fronte un motore rombante con
potenti fanali, e le possibili conseguenze.
Il titolare del noleggio spiega: <<riesco a far apprezzare le
bellezze delle nostre montagne anche alle persone che non sciano>>.
E che non camminano, aggiungiamo noi; a quanto pare, il turismo in Appennino
viene apprezzato solo se praticato da sciatori e visitatori motorizzati,
cancellati in un sol colpo escursionisti e scialpinisti, amanti dello
sci da fondo e delle racchette da neve, forse non portano abbastanza
reddito al turismo montano.
La nostra associazione da anni si batte contro l'espansione incontrollata
delle motoslitte. Questo tipo di veicolo non è contemplato dal
codice della strada, lo stesso articolo riporta che non necessita di
immatricolazione e che tutti possono guidarla: infatti non serve nemmeno
avere la patente. Non solo, ma perfino la copertura assicurativa non
è obbligatoria e viene lasciata alla correttezza del titolare
del noleggio, in caso di incidente occorre sperare nella serietà
e professionalità di chi fornisce il veicolo. Nessuna demonizzazione
del mezzo, che è utile come strumento di servizio per i soccorsi,
la vigilanza del territorio e per raggiungere strutture disagiate come
rifugi e baite montane; quello che si contesta è l'uso ludico
della motoslitta, come passatempo e svago per clienti annoiati in cerca
di nuove emozioni e con poca voglia di faticare, che vedono la montagna
non come un ambiente da vivere e da conoscere ma come un parco dei divertimenti.
Crediamo che la promozione e valorizzazione del territorio debba passare
attraverso altre tipologie di proposta, più mirate alla conoscenza
ed al rispetto ambientale, veicolate non soltanto da una tecnologia
che non appartiene all'ambiente naturale ma più appropriatamente
dal "cavallo di San Francesco", lasciando sul terreno le nostre
impronte come unica traccia del nostro passaggio.
Cordialmente
Il presidente di Mountain Wilderness Italia
(Fabio Valentini)