mtb Lecco - Piani di Artavaggio21 Novembre 2015
Tempo totale: 7 ore Dislivello in salita > 2000 mt (indicato dal gps dopo correzione 2700 mt) La pioggia battente che insiste su Milano al mio risveglio non è il migliore degli auspici per iniziare il lungo giro in bici previsto per oggi: le previsioni di una grossa perturbazione proveniente da nord ovest ci hanno suggerito di optare per una gita in Valsassina, lunica saccatura riparata dal maltempo. Un rapido sguardo al radar meteo mostra precipitazioni in atto su quasi tutta la Lombardia, in veloce scorrimento da ovest verso est. Non ci facciamo scoraggiare da quattro gocce e alle 9 io e Fabio siamo già a Lecco pronti per iniziare il lungo giro. Risaliamo verso la Valsassina seguendo una traccia gps scaricata da internet: speriamo di trovare un passaggio ciclabile ma dopo pochi chilometri il sentiero si fa sempre più impervio costringendoci a scendere dalla bici e spingere. La ripidissima rampa non sembra mai finire ma finalmente sbuchiamo sulla strada asfaltata che sale verso Morterone. Da qui la salita è decisamente più piacevole ed in breve raggiungiamo la forcella di Olino. Da qui imbocchiamo la carreggiabile sterrata che porta verso il culmine di San Pietro ed incontriamo gli altri due ciclisti partiti da Ballabio. Breve sosta al bar per caffè e torta fatta in casa e ci congediamo da Fabio che inizia la sua discesa verso la Valsassina: noi giriamo a destra e pedaliamo verso la Val Taleggio. Superiamo il primo bivio che da Avolasio sale verso i Piani di Artavaggio: Filippo infatti sembra deciso ad affrontare la salita più lunga che passa da Taleggio. Un momento di indecisione chiedendo informazioni ad esperti locals che escono dalla bocciofila e riprendiamo la nostra discesa nei canyon delle valli bergamasche. Sono circa le 13 quando ricominciamo a salire dapprima su asfalto poi su ampie strade sterrate sempre pedalabili che ci portano ai 1649 metri dei Piani di Artavaggio. Una breve sosta per coprirci ed integrare le energie consumate ed iniziamo la nostra discesa verso Moggio. La strada sterrata è abbastanza dissestata ma i due compari scendono a velocità sostenuta. Schiviamo una jeep che sale e troviamo lo zio sdraiato su una curva. Una clavicola fratturata e una ferita lacerocontusa non sono evidenti se non ad un successivo esame al prontosoccorso e quindi continuiamo la lunga discesa che ci porta a Ballabio e nuovamente a Lecco.
|
|
in collaborazione con www.valtline.it - www.valtline.com
|