19 Maggio 2007 Cornizzolo - Monte Croce - ResegoneCalda e soleggiata giornata di maggio con temperature estive. Nemmeno l'obra di una nuvola sarà una giornata buona per volare? Prendo da Enrico una vela in prova: si tratta del Buzz z, neonata di casa Ozone di classe 1-2 base.
E' una lotta durissima con una termica che cerca di fare di tutto per buttarmi fuori. Alla fine, senza quasi più energie mollo l'osso e da 1600 metri taglio verso il monte Croce. Vedo Irish che lotta da tempo sopra la fitta boscaglia che precede la radura della vetta. Io riesco arrivare al filo del prato e cerco di imparare dalle sue strategie di volo. E' bello trovarsi a volare con altri piloti non solo perchè si capisce meglio dove possono esserci termiche ma anche per capire dove e come le cercano. Quando si vola da soli è bello godersi questi magnifici panorami in totale solitudine ma nei momenti più difficili avere qualcuno che vola vicino è rassicurante. Lui aggancia una termica sopra Erba e io lo seguo a ruota. Purtroppo a quota 1500 la perdo senza riuscire più a recuperarla. Mentre lui sale ancora e mi sembra altissimo decido che è giunto il momento di rientrare: con queste condizioni non posso nemmeno sperare di arrivare a Brunate ed evitare un atterraggio fuoricampo mi sembra già un ottimo risultato. Mentre sono impegnato a tenere la rotta per il rientro vedo una formazione di 4 vele che procedono bassissime in direzione contraria. Ora tocca a loro lottare per il rientro. Sorvolo il lago del Segrino e poi mi appoggio al Cornizzolo guadagnando nuovamente quota. Decido di proseguire il mio volo verso est, sperando in condizioni migliori. Lascio il monte Rai con 1600 metri e punto verso il Barro che mi aiuta a riguadagnare qualche metro. Lo lascio con 1200 metri in direzione Magnodeno. Sono troppo basso e mi preoccupano i cavi dell'alta tensione. Non appena arrivo contro la montagna inizio la disperata ricerca che, dopo molte fatiche, mi regala un "pieno" di 1500 metri. Proseguo lungo la cresta verso il Resegone, arrivando a sorvolare la sua cima ad una quota di 1995 metri. A tutta speed inizio il viaggio di rientro, agirando il famigerato monte Barro da sud, che mi regala solo 1071 metri. So a priori che sono troppo pochi per rientrare in atterraggio ma spero in un miracolo. Sorvolo la superstrada e i paesini alla ricerca di qualche sbuffo ma il vento forte impedisce la formazione di termiche. Arrivo a superare la statale con quota appena sufficiente a fare una virata ed appoggiare i piedi a terra. Alla fine mi rendo conto che nonostante la giornata ventosa con basi bassissime sono riuscito a fare un triangolo di ben 43 chilometri e la vela si è sempre comportata benissimo. Mi ricorda molto come pilotaggio il mio Vibe ma con una velocità ed efficienza nettamente superiori.Essendo una vela più stabile sono molto più duri invece i comandi nelle virate strette.
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