Calda giornata di sole a Milano, una leggera brezza da
sud est mi invoglia a fare un volo. Rapido giro di chiamate agli amici
per vedere se viene qualcuno: solo Massimo vuole volare e mi raggiungerà
a Suello.
Alle 14.00 sono in atterraggio pronto a salitre con la navetta. Fa davvero
caldo e ci sono pochi piloti in attesa. Alle 14.30 siamo in decollo,
in cima al Cornizzolo. Fa caldo anche qui, anche se siamo a più
di 1000 metri di quota, però una lieve brezza rinfrescante rende
piacevole la permanenza al sole.
Il decollo è letteralmente invaso da deltaplani che esitano a
partire e impediscono di partire ai piloti di parapendio.
Visto l'affollamento abbandono la vela e vado a fare due passi mentre
aspetto che Massimo mi raggiunga. Lo sento per telefono, è già
partito e sta per salire sulla navetta.
La giornata è davvero bella: passeggio con calma sulla strada
che porta al rifugio, fermandomi ogni volta che vedo spuntare dal ciglio
della strada il rosso delle fragoline di bosco che saranno il mio pranzo.
La passeggiata aiuta a distendermi anche se la mente rimane affollata
di pensieri di ogni tipo. Alle 16.00 sono di nuovo in decollo, che adesso
si presenta più libero.Preparo la vela e mi vesto indossando
pile, una giacca in goretex e guanti, rimanendo però in pantaloncini
corti. Decolla davanti a me un biposto e poi è il mio turno.
Faccio un passo e la brezza mi solleva subito senza nemmeno farmi correre.
Una leggera cabrata e poi inizio subito a salire sopra gli altri piloti
pronti a decollare. Guadagno qualche decina di metri e poi mi porto
sopra la croce in vetta al Cornizzolo.
Non trovo grosse termiche ma solo leggere ascendenze che mi fanno salire
poco. Nel frattempo sento via radio Massimo che è arrivato in
decollo e si prepara per raggiungermi. Vista la quota provo a seguire
la cresta portandomi verso il decollo denominato "centrale".
Finalmente aggancio una termica abbastanza robusta e quadagno
quota. Mi accorgo che il mio variometro si è svitato dal supporto
e che potrebbe precipitare visto che è solo appoggiato. Lo chiudo
dentro alla sacca, continuo a sentire le sue indicazioni acustiche ma
purtroppo non riesco a leggere il display. Mi viene in mente che al
polso ho un orologio che funziona anche come altimetro quindi utilizzo
quello. Provo a chiamare per radio Massimo visto che ormai sono a 2000
metri e ho quota sufficiente per spostarmi verso i Corni di Canzo, sopra
i quali c'è un bel cumuletto bianco. Non ricevo risposta e, avendo
il vento a favore, in pochi minuti raggiungo l'obiettivo. Sorvolo le
cime dei Corni cercando invano la termica che genera la nuvoletta che
è sopra di me. Perdo quota e arrivo fino al monte Moregallo.
Mi affaccio sul lago di Lecco, sono a circa 1700 metri e mi sembra quasi
di poter "toccare" i piani dei Resinelli. Sorvolando il lago
probabilmente ci arriverei senza dover fare altra quota, ma sono frenato
dal fatto che non vedo in giro nessun pilota e che il rischio di "bucare"
e rimanere a piedi mi sembra molto alto.
Faccio un dietro-frunt e tasto con mano il vento contrario
che mi fa perdere molta quota. Mi sembra proprio di non riuscire nemmeno
ad arrivare a sorvolare il monte Rai, quindi inizo a pensare che forse
dovrei cambiare programma ed atterrare a Valmadrera o al parcheggio
dei camper.
Mentre sto pensando che non ho voglia di fare chilometri
con la vela in spalla o di cercarmi un autobus sento il variometro che
ricomincia a dirmi che si sale!!
Faccio un paio di giri finchè imbrocco la termica e guadagno
quota sufficiente per rientrare. Mi trovo a salire insieme ad un aliante
che sta girando la stessa termica 150 metri sopra di me. Mi dirigo ancora
sopra il Cornizzolo ma non c'è nessuno in alto. Vedo solo alcuni
piloti vicini al pendio qualche centinaio di metri più in basso.
E' quasi un'ora e mezza che sono in volo e fortunatamente il mal di
mare inizio a sentirlo solo adesso.
Visto che non ho intenzione di stare male tiro dritto verso la pianura
per atterrare. Spengo il variometro e mi godo il silenzio dell'aria
che sta diventando sempre più calda. Sorvolo il lago di Annone
e osservo tutte le velle con piscina che lo circondano. Adesso comincio
a sentire caldo e mi tolgo i guanti. Sono ormai molto basso e mi porto
verso l'atterraggio. Poso delicatamente i piedi subito dopo una vela
rossa che è atterrata davanti a me.
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