Venerdi 9 luglio 2004
Cornizzolo - Barro - Magnodeno - Resegone - Barro
- Suello
Ore 9.00: è una giornata bellissima a Milano
, il cielo è blu e non fa caldissimo. Fortunatamente quest'anno
il caldo deve ancora arrivare. Mentre l'anno scorso stavamo soffrendo
da più di due mesi un caldo afoso e torrido, in questi giorni
le temperature sono mediamente più basse di 10 gradi (alcune
mattine si scende sotto i 20°).
Il cielo sembra troppo limpido per volare, potrebbe
essere a causa del vento da nord che normalmente impedisce di volare
sulle nostre montagne con il parapendio.
E' un po di giorni che penso di prendermi mezza giornata
di ferie per andare a volare ma ogni volta che mi organizzo il tempo
è brutto. Chiamo comunque l'anemometro posto sulla vetta
del Cornizzolo e il responso è positivo! carico la vela in
macchina e vado in ufficio pensando che forse potrei volare. In
mattinata vedo formarsi dei cumuli regolari sull'arco prealpino,
indice di una buona attività termica.
Alle 15.00, recuperata la selletta da Valeria alla
quale l'avevo lasciata per revisionare l'emergenza, partiamo con
la navetta al gran completo. Salendo scambio quattro chiacchere
con Stefy che sta seguando un corso di cross con Enrico. A causa
del brutto tempo pare che sia solo la seconda lezione questa settimana.
Arrivati in decollo mi sintonizzo sulla frequenza
di Enrico, per la curiosità di sapere cosa stanno facendo.
Il vento soffia regolare da sud-est, come di solito fa al mattino.
Ci vuole più di mezz'ora prima di decollare perchè
un pilota troppo indeciso che si è piazzato in basso sbaglia
il decollo e impedisce a tutti quelli sopra di lui di partire. Poco
prima delle 16.00 mi stufo, faccio il fiocco e mi sposto. FInalmente
sono prondo a decollare, faccio quattro passi e sono in volo. Sono
costreto a girare un bel po prima di trovare una termica, il vento
è abbastanza sostenuto. La montagna sembra abbastanza avara
di termiche oggi. Cerco un po di dinamica sotto la strada dove la
navetta si ferma per il decollo "centrale" e poi proseguo
verso il riparmi cercando sempre un po di dinamica sulla cresta
del Cornizzolo.
Vicino alla croce della vetta mi sembra di aver agganciato
ed inizio a girare ma non salgo con sufficiente convinzione. Vado
allora verso il centrale dove c'è una vela che si prepara
a decollare. finalmente aggancio e in qualche minuto raggiungo 1900
metri. Sto ancora decidendo cosa fare quando vedo sotto di me una
vela che punta decisa verso il Barro: sono indeciso se spostarmi
da qui vista la giornata difficile e l'assenza totale di cumuli
sopra la meta. E' indietro e molto più bassa di me. Facciamo
il traverso insieme, io uso poco la pedalina dell'acceleratore e
la vela blu mi sorpassa. Adesso la differenza di quota è
minore ed arriviamo insieme: io sono all'altezza del sanatorio,
la vela blu si porta a sud. Qui faccio meno fatica del previsto
a salire, e in breve ho una quota sufficiente per attraversare il
lago. Sento Enrico che dice per radio a qualuno che sul Magnodeno
c'è ancora attività e che cazzia qualcun'altro (forse
Fabrizio) perchè in pogni caso è già troppo
tardi per fare un cross. Arrivo al Magnodeno con una discendenza
fortissima e non riesco ad agganciare nulla. Mi porto a sud e stò
già cercando un atterraggio di emergenza. Sono bassissimo
e non riuscirei nemmeno arrivare all'eliporto del Bione con questa
quota.
Mi preoccupo più che altro perchè sono
abbastanza lontano e non voglio proprio dover girare con la vela
sulle spalle alla ricerca di passaggi in autostop o pullman gremiti
di gente all'ora di punta del venerdi sera.
La termica è debolissima, appena sufficiente
a non farmi perdere altra quota. Decido di insistere anche se è
abbastanza tardi (sono già le 18.00) e le speranze di rientrare
in volo si fanno sempre più remote. Continuo ad andare avanti
e indietro su questi boschi, sfiorando i castagni in fiore.
Lentamente recupero quota fino ad arrivare alla cresta
che porta al rifugio. A questo punto sto facendo quota a nord del
Magnodeno, capisco che è girato il vento.
Superata la cresta salgo con facilità e in
breve guardo il megnodeno dall'alto. Seguo la cresta fino quasi
a raggiungere il Resegone: sono a 1900 metri e potrei provare ad
andare verso la Valcava. Visto l'orario e la mia scarsa disponibilità
a scarpinare, torno verso il Barro, puntando questa volta a nord
della montagna. Aggancio nuovamente e risalgo ad una quota sufficiente
non solo per il rientro ma anche per farmi un giro verso il Cornizzolo.
Punto verso il Rai ma la discendenza è fortissima, -3 costrante
anche quando raggiungo il pendio del Rai. Adesso sono bassissimo
e mi rendo conto che non ho quota sufficiente per arrivare in atterraggio
a Suello. Cerco ancora un po di termica ma qui è ormai tutto
in ombra e non c'è restituzione.
Punto secco verso il condominio che sovrasta l'atterraggio
ma sono costretto ad atterrare in un prato poco distante.
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