22 marzo 2003
Santa Caterina - Monte Confinale (3370 mt.)
Snowblade
e racchette da neve
Sabato mattina, ore 11.00: Paolo e Giangi dormono
ancora, decido di mollarli e di partire per un giretto sulla
neve. Gli sci d'alpinismo sono fuori uso e decido di utilizzare
l'accoppiata racchette da neve - snowblade.
Ore 11.30: La bolsissima Astra mi porta fino
al parcheggio dell'albergo dei Forni: infilo le racchette, preparo
lo zaino e mi dirigo verso i lago della Manzina.
La prima parte del percorso rappresenta il terreno
ideale per le racchette da neve: poca neve, a volte ghiacciata
e molto sottobosco.
Un rumore assordante rovina la pace e il naturale
silenzio della zona: alcuni cani continuano ad abbaiare dall'altra
parte della valle.
Ore 15, 12: dopo aver girato verso la valle
della Manzina il rumore dei cani e dei loro maleducati padroni
è solo un ricordo.
La neve è poco consistente, compretamente
erosa e modellata dal vento.
Un'occhiata verso valle
E una verso monte
La neve è sempre più pesante e
le racchette non hanno sufficiente base d'appoggio. Quasi sempre
la neve cede sotto il peso della racchetta, rendendo la salita
molto difficoltosa.
Ore 16, 27: nella foto la sella di cresta fra
il Monte Confinale e la Cima della Manzina.
L'ultimo pezzo prima della sella che si vede
sopra è molto ripido e le racchette ai piedi, anche se
dotate di piccoli ramponi , sembrano due slitte.Decido di arrampicarmi
sulla parte rocciosa, anche se non riesco a togliere quelle
maledette racchette di plastica: si sono ghiacciate le fettucce
che le legano agli scarponi, quindi non si staccano in alcun
modo.
Il
Bivacco G.P. Del Piero (3180 m.)
Sono le 16.59: non c'è tempo per fare
un salto per riposare nel bivacco, punto direttamente alla vetta
del Confinale.
Le impronte delle racchette sulla sella
Un'ultima occhiata al bivacco.
Ore 17,29: E' iniziata la salita sull'ultima
parte, la più difficile.
Avanzare con le racchette è praticamente
impossibile, visto che bisogna affrontare tratti quasi verticali.
Con uno sforzo enorme riesco a liberarmi dalle racchette e proseguo
solamente con gli scarponi.
Sono le 17,49 e finalmente si vede la croce
di legno sulla vetta.
Il Gran Zebru
Ore 18.03: giusto il tempo di godersi gli ultimi
raggi di sole della giornata, fare 4 foto e mandar un SMS agli
amici rimasti a valle. Non c'è stata copertura di rete
gsm per tutta l'escursione, perovo comunque a mandare un paio
di messaggi nella speranza che prima o poi il telefono riesca
a comunicare.
Ore 18,13: inizia la discesa: il sole adesso
è coperto dalle cime e si scia completamtne in ombra.
Ci sono passaggi molto difficili e stretti in mezzo alla roccia,
ma gli snowblade sembrano fatti apposta per questo.
La neve, compatta e ghiacciata nel primo pezzo,
risulta molto fragile e poco consistente sotto i 2900 metri,
spesso si sprofonda completamente in buchi creati dal vento:
si scende molto lentamente e con grande fatica.
Ore 19,29: ormai sono calate le tenebre e manca
ancora tutto il pezzo nel bosco prima di arrivare alla strada
asfaltata nei pressi del Rifugio Stella Alpina.
Materiali utilizzati: Racchette TSL 710 con
attacco integrale
Sci Excell
Scarponi da scialpinismo Dinafit