DOMENICA 9 NOVEMBRE 2008
21° INCONTRO DI ALPINISTI ED AMBIENTALISTI
IN DIFESA DELL'ANTICA FORESTA DEL CANSIGLIO
9.30 raduno presso il villaggio cimbro di Pian Canaie, dentro la
Foresta del Cansiglio ( da Campon-Pian Rosada a Colindes di Tambre)
10 partenza
1130 arrivo a Casera Palantina ( m 1.580), pranzo al sacco, aggiornamento
sulla situazione del Cansiglio nell'ultimo anno
13 per chi se la sente ed è in grado, partenza per Forcella
Palantina (m 1.780)
14 in "Val di Sass", poco lontano da Forcella Palantina,
incontro con il gruppo salito da Pian Cavallo. Visita all'Ander
de le Mate.
14.30 inizio rientro
per info: Ecoistituto del Veneto Alex Langer 041/935666, toio de
savorgnani 0438/581989
EVENTI LEGATI AL CANSIGLIO E PROPOSTE :
SERATA STRAORDINARIA con lalpinista KURT DIEMBERGER, organizzata
dal CAI di Ponte di Piave-Salgareda
Sabato 8 Novembre - ore 21,00 Salgareda (Tv) - Palazzetto dello
Sport
presenta Passi verso lignoto
Una vita tra Alpi, Karakorum e Himalaja
Kurt Diemberger il giorno dopo sarà con noi alla manifestazione
in Palantina
info CAI di Ponte di Piave 0422.857866, Paolo Lorenzon 348.3508819
MOSTRA INTERNAZIONALE DELLILLUSTRAZIONE PER LINFANZIA
- SARMEDE
26° edizione - 40 Artisti e 330 illustrazioni
Il tema del 2008/2009 è: I canti dei ghiacci-fiabe
dalle Regioni Artiche Fino al 21 dicewmbre.
Orari feriali: 9.00-13.00, 14.00-16.00, 20.00-21.30 Orari festivi:
10.00-12.30, 14.30-21-30 Ingresso libero.
Tel 0438 / 959582 www.sarmedemostra.it info@sarmedemostra.it
REGIONE DEL VENETO -CONVEGNO: LA FORESTA DEL CANSIGLIO, un'area
di eccellenza della Rete Ecologica del Veneto.
24 ottobre 2008- ore 9.30-12.30 - Teatro Da Ponte, via Martiri
della Libertà-Serravalle,Vittorio Veneto
Organizzano: Assessorato regionale ai Parchi e alle Aree Protette,
Assessorato alle Politiche per Territorio.
I LUOGHI DEL CUORE-FAI-Fondo Ambiente Italiano - 2008
Aderiamo alla proposta del FAI ed indichiamo come luogo del
cuore da proteggere la FORESTA DEL CANSIGLIO affinchè
non venga deturpata dal collegamento con Pian Cavallo e indichiamo
anche le brutture già fatte, ad es in Friuli.
Basta andare nel sito www.iluoghidelcuore.it del FAI-Fondo Ambiente
Italiano e fare la segnalazione.-..in tantissimi: PASSATE PAROLA!!!
21 ANNI DI MARCE IN DIFESA DEL CANSIGLIO.
Forse la marcia della Palantina è diventata, nel corso degli
anni, una delle manifestazioni ambientaliste per la difesa della
montagna, più conosciute tra Veneto e Friuli.
Il primo timido tentativo risale al 1987, quando uno sparuto gruppo
di noi iniziò la protesta contro una gara di sci in Val Salatis,
la lunga valle a confine con il Friuli, nel gruppo del Monte Cavallo:
lo slalom era organizzato in luglio ed aveva lo scopo di dimostrare
che sul Cavallo la neve rimaneva a lungo, anche fino ad estate inoltrato
. Ma per quella prima esperienza del 1987 eravamo solo in 6, più
due piccoli cani. Tutta la nostra protesta si limitò a mettere
sui parabrezza di qualche decina di automobili un volantino contro
lo sfruttamento della montagna e contro lipotesi della creazione
del Comprensorio Sciistico del Monte Cavallo, un progetto che, in
quegli anni prevedeva il collegamento con Pian Cavallo, ben 5 o
6 impianti distribuiti tra i vari punti del Cavallo ed una notevole
serie di piste, per un totale di circa 150 miliardi delle lire di
allora. Erano gli anni euforici del circo bianco, della valanga
azzurra, di Gustav Toeni che vinceva tutte le gare
.Nello stesso
anno a Biella, in settembre, nasceva Mountain Wilderness, lassociazione
internazionale per la difesa della montagne di tutto il mondo e
molti degli alpinisti allora presenti, poi sono venuti a testimoniare
con la loro presenza l'importanza del Cansiglio: Carlo Alberto Pinelli,
Alessadro Gogna, Fausto De Stefani, Kurt Diemberger, ma sono venuti
anche Riccardo Cassin, Mauro Corona, Cirillo Floreanini ( alla spedizione
al K2 del 1954),Roberto Mantovani, Stefano Ardito,Gianfranco Sperotto
e tanti altri.
Ma la prima vera grande manifestazione è del 1988 quando,
agli inizi di ottobre,gli amici del CAI di Sacile in una escursione
in Palantina si accorsero che moltissimi alberi, quelli da abbattere,
erano stati segnati con bollini rossi, il tracciato della prima
pista era già stato segnato con il nastro bianco e rosso,
ma anche gli incroci, la posizione dei piloni ecc
Non essendo
stato presentato alcun progetto, lintento era chiaro: tagliare
gli alberi senza alcun permesso anche dentro il bosco di proprietà
regionale, iniziare abusivamente i lavori di sbancamento con le
ruspe per tracciare le piste e poi presentare il progetto, pagare
una modesta multa per sanare labuso e completare alla grande
con tutte le piste e tutti i piloni del collegamento tra il Pian
Cavallo e lAlpago, primo impianto del futuro comprensorio.
Iniziò subito unazione febbrile con la mobilitazione
di tutte le associazioni,la notizia passò veloce,bisognava
fare qualcosa subito per evitare quello scempio.
Circa un mese dopo, il 13 novembre, ben 2000 persone da Veneto
Friuli, ma anche dallEmilia Romagna, dalla Lombardia ecc
avevano
risposto allappello e si erano date appuntamento al grande
piazzale di Colindes (Tambre), quello che nei progetti doveva essere
il parcheggio per gli sciatori. Ma il comune aveva deciso un provocatorio
divieto si sosta e fioccarono centinaia di multe ( in molti poi
abbiamo fatto opposizione, con visita a casa dellufficiale
pignoratore ed il processo, conclusosi a nostro favore, durò
oltre 10 anni! Ma ormai tutti avevano pagato). A fine giornata,
quando la luna piena illuminò a giorno i pendii innevati
del Guslon ( uno dei rilievi su cui si doveva ruspare una delle
molte piste..), comparve la scritta, creata con le fiaccole, W IL
PARCO, furono sfasciate le ultime tre macchine rimaste al parcheggio
di Colindes. Da allora in poi, ogni anno ci si ritrova in Cansiglio,
la domenica più vicina a San Martino; i primi incontri erano
organizzati dal Comitato per il Parco del Cansiglio, poi paralizzatosi
per dissidi interni e per lassalto alla diligenza
operato da qualche partito in cerca di visibilità. Ma le
associazioni ambientaliste del Veneto e del Friuli, tutte, compattamente
( il Cansiglio è riuscito a catalizzare e unire un fronte
eterogeneo e non sempre collaborativo) ed indipendentemente dagli
schieramenti politici, hanno continuato ad essere presenti, a far
sentire la propria voce, ad operare. Ci sarebbe bisogno di pagine
e pagine per descrivere, anche solo sinteticamente, tutte le azioni,
gli interventi e le manifestazioni organizzate in questi lunghi
20 anni nei quali forse non si è fatta lArea Protetta
che avevamo chiesto fin dallinizio, ma non sono nemmeno riusciti,
nonostante i tanti tentativi, a far passare il collegamento Ma vale
la pena di ricordare la demolizione dei ruderi della ex-base militare
di Pizzoch, e le molte manifestazioni per la restituzione della
ex base aeronautica ed ex caserma di Pian Cansiglio, restituita
al territorio proprio questanno.
Le associazioni ambientaliste hanno discusso a lungo tra loro e
alla fine hanno deciso, ormai una decina danni fa, che se
la prima ipotesi sostenuta negli anni 80 era quella di un Parco
Regionale,
poi vedendo quanto queste entità fossero di difficile gestione
e troppo dipendenti dagli interessi locali, per il Cansiglio, diviso
tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, la soluzione migliore è
quella dellistituzione di due Riserve Naturali Regionali contigue,
a diretto controllo regionale.
Poi chissà, nel corso degli anni si potrà lavorare
per far crescere la consapevolezza locale della necessità
di una tutela forte, proprio nellinteresse di chi abita in
montagna. La montagna è il capitale del futuro, demolirla
con cave e impianti di risalita significa ipotecare il futuro, trasformare
un lembo intatto di Natura in un cimitero, il cimitero dove è
sepolta lintelligenza dei politici e degli amministratori
attuali.
LA REGIONE VENETO ED IL CIRCO BIANCO
La regione Veneto ormai da 20 risolve lo spinoso problema della
pianificazione del turismo bianco attraverso
.il vuoto legislativo.
La regione sta attualmente lavorando ad un nuovo Pian Neve, ma definirlo
nuovo è scorretto, poiché quello del 1990
è stato adottato dalla Giunta ma poi non più approvato
definitivamente. Nel frattempo siè andati avanti a sproni
battuto a costruire nuovi impianti e quelli non ancora realizzati
sono inseriti nella proposta del nuovo Piano Neve, dove
ci sono ancora i caroselli della Forca Rossa, del Pelmo, della Palantina!,
sullAltopiano di Asiago, sullAltopiano di Casera Razzo
(24 nuove piste!), nellarea Comelico-Sappada, attorno al Passo
Giau.
Va rilevato come la novità del nuovo Piano Neve
sia quella di puntare a costruire costosissimi nuovi impianti, decine
di milioni di euro per ogni nuovo impianto, in zone a scarsa pendenza,
finora vocate allo sci da fondo e con grave scarsità dacqua,
come si vorrebbe fare sullaltopiano di Asiago o di Casera
Razzo. Ma ciò che sta succedendo sullaltopiano di Tonezza-Fiorentini,
dove i lavori sono già in fase avanzata, ci fa capire che
la regione ha tutta lintenzione di andare avanti facendo finta
di essere sul punto di approvare il Piano Neve ma poi lo lascia
nel cassetto e in realtà preferisce dare il via libera ad
un impianto alla volta, nella più totale deregulation. Anzi,
lunica cosa che si sta tentando di fare è di approvare
un decreto legge che, attraverso vari stratagemmi, renderà
inutile ogni programmazione a livello regionale. Ma il Circo Bianco
si sostiene solo perché la regione mette cifre enormi a sostegno
sia della costruzione che della gestione del degli impianti
( LR 18/90) e senza quelle sovvenzioni la maggior parte degli impianti
fallirebbero. A questo proposito sarebbe interessante verificare
se è vero che questi ingenti finanziamenti risulterebbero
irregolari rispetto alle norme della Comunità Europea che
vieta agli stati membri di erogare aiuti pubblici poiché
essi andrebbero a causare una distorsione nel mercato, ledendo quindi
il principio della libera concorrenza. Anche nel vicino Friuli le
cose non vanno meglio e sebbene gli elettori abbiamo mandato a casa
la giunta di sinistra,il maestro di sci e governatore
Illy ha fatto stanziare 200 milioni di euro per i 5 poli sciistici
della regione, devastando intere montagne.
Ma visto che adesso stiamo parlando del gruppo Col Nudo-Cavallo-Cansiglio
e che il solo impianto di collegamento a cabinovia tra lAlpago
e Forcella Palantina, un solo impianto e senza nessuna pista, costerebbe
ben 25 milioni di euro, perché non lanciamo, in occasione
della marci, una sfida e una provocazione alla regione Veneto? Spendiamoli
pure i 50 miliardi delle vecchie lire ( sembrano molti di più
dei 25 milioni di €..) ma investiamoli in tutto lAlpago
e trasformiamolo in un lembo di Alto Adige con i prati tagliati,
le mucche al pascolo, i frutteti biologici, i caseifici doc, gli
agriturismi, i sentieri in ordine, le vecchie case ristrutturate,
i servizi sociali ben funzionanti
.insomma, distribuiamo a
tutti gli abitanti dellAlpago di buona volontà dei
finanziamenti per restaurare e mantenere lambiente e creare
le condizioni per un turismo diffuso, quello che aiuta molto i montanari
altoatesini a rimanere sulla loro terra. Ma una proposta del genere
stenterebbe a passare perché metterebbe molti politici regionali
nudi davanti alle loro responsabilità : non hanno nessuna
intenzione di aiutare la gente di montagna ma i ricchi imprenditori
di pianura, quelli che costruiscono impianti da decine di milioni
di euro luno, ma quasi interamente con soldi pubblici.
CANSIGLIO E LA TERZA GUERRA MONDIALE.
Alla base di Cansiglio si trova la base militare USA di Aviano,
attiva già al tempo della guerra del Vietnam e punto di transito
per tutte le guerre combattute da allora in poi dalla NATO, comprese
quelle in Iraq e nellex Jugoslavia, in perenne allerta,
ora in attesa di un nuovo intervento chirurgico, forse in Afghanistan,
forse in Iran, base che ha sempre mantenuto la presenza, come anche
ora, di un numero imprecisato di testate atomiche.
Il sistema difensivo Nato ha inoltre scelto il Cansiglio per installarvi
un modernissimo occhio, lo era nei primissimi anni 60
quando lopinione pubblica italiana ne venne a sapere da un
discorso del presidente dellURSS Nikjta Kruscov, per la risposta
da possibili attacchi da parte dei paesi dellest. Così
sul Monte Pizzoch fu creata una delle stazioni radar più
potenti del Mediterraneo, che doveva scoprire i missili provenienti
da est e dare lordine di lancio ai missili USA ( modello Nike
Hercules, residuati della guerra di Corea) dalla base di Pian Cansiglio.
In quegli anni i malghesi del Cansiglio, i vachèri nel dialetto
locale, cioè i cow boys, che vivevano in malghe senza corrente
elettrica ed acqua corrente, mungevano a mano e a mano spalavano
il letame dalla stalla, assistevano ogni giorno alle esercitazioni
di uscita dei missili dai bunkers in cemento armato e del loro puntamento
verso est. Il Cansiglio, anche per la vicinanza ad Aviano, sarebbe
stato uno dei punti nevralgici se fosse scoppiata la Terza Guerra
Mondiale e chissà quante volte ci siamo andati molto vicino.
Ma non è scoppiata e quelle costosissime e sofisticate installazioni
sono state prima utilizzate saltuariamente e poi abbandonate, diventando
ruderi e preda di saccheggiatori. Le due aree militari sono state
molte volte oggetto di tentativi di speculazione, ma alla fine,
forse proprio grazie alla forte attenzione che siamo stati capaci
di tener su di esse, sono state smantellate del tutto e restituite
al Cansiglio.
La base di Cansiglio, diventata poi Caserma, è stata losso
più duro, che ha resistito per molti anni a parecchie interpellanze
parlamentari, a molte manifestazioni, anche solo al tentativo di
conoscere documenti, atti di proprietà, contratti ecc
Ma
nel luglio di questanno lo stesso ministro trevigiano Zaia
è salito fin quassù per dare la buona notizia e, come
rappresentante dello Stato centrale, ha consegnato larea a
Veneto Agricoltura, lente regionale che gestisce la foresta.
Ora partirà un progetto di restauro del territorio asportando
i ruderi, bonificando lamianto e le grandi cisterne di gasolio,
per poi progettare un parziale riutilizzo dellarea rendendola
funzionale a servizi utili allarea: parcheggio, ostello, educazione
ambientale, ecc
almeno così ci auguriamo, ma in ogni
caso continueremo ad essere vigili ed attenti, senza distrarci.
I CERVI DEL CANSIGLIO
Mentre state leggendo queste righe, si è concluso da poco
del bramito dei cervi, cioè il periodo in cui i maschi adulti
si affrontano e si combattono per conquistarsi il diritto allaccoppiamento:
per affermare la propria forza e potenza emettono dei suoni baritonali
e cavernosi che riempiono la foresta di echi. E uno spettacolo
affascinante che in Cansiglio richiama un numero altissimo di spettatori
che qualcuno vorrebbe invece allontanare con la scusa che disturbano
le esibizioni amorose dei grandi ungulati. Guarda caso però
che si dica anche, con molta coerenza, che i cervi sono troppi,
forse 2500 o anche 3000 e che, brucando erba e fogliame, mettono
in crisi le aziende zootecniche e provocano gravi danni al bosco,
quindi necessita una loro drastica riduzione. E chi potrebbe intervenire
in questa opera meritoria di salvataggio ambientale se non loro,
i salvatori, cioè i cacciatori (fa anche rima.)? Ma chi ha
mai contato con esattezza il loro numero? E chi ha mai quantificato
i presunti danni? E poi, è giusto calcolare tutto dal punto
di vista economico, con la pignoleria di un ragioniere aziendale,
anche se ci trova di fronte ad unarea naturalistica molto
importante, una proprietà pubblica regionale svincolata,
o che dovrebbe esserlo, da una logica monetaria? La Foresta del
Cansiglio è parte di Rete natura 2000, un sistema di aree
la cui funzione primaria deve essere di conservare quella biodiversità
altrove persa, ma in molti fanno finta di dimenticarsene. Un numero
comunque alto di ungulati risveglia lattenzione forte dei
cacciatori e da parte loro i politici hanno fatto promesse elettorali:
voti in cambio di poter entrare a sparare là dove è
sempre stato vietato. Il problema del soprannumero esiste, è
complesso e difficilmente sintetizzabile, ma vale la pena di evidenziare
qualche punto.
La stessa legge nazionale sulla caccia prevede che quando un animale
è considerato nocivo per lambiente ( e già qui
si potrebbe discutere a lungo..) si debba prima procedere con i
metodi cosidetti ecologici (allontanamento, cattura
e spostamento, ecc) e solo quando si dimostra, con studi scientifici,
che tutte le possibili alternative sono fallite, si passa allabbattimento,
ma lo si deve fare in modo massiccio e veloce. Invece in Cansiglio
proprio le guardie venatorie della provincia di Belluno da anni
abbattono daini, da questanno sparano ai cinghiali e la stessa
provincia sembra intenzionata a passare ora anche ai cervi, in collaborazione
con le riserve di caccia locali. Dunque la gestione della fauna
è diventato un problema politico ed unoccasione per
andare a
caccia di voti e si fanno promesse per poter avere
il sostegno della potente e diffusa lobby venatoria.
Per il Cansiglio finora si sono spesi parecchi soldi solo per contare
i cervi, cioè per i censimenti senza mai fare
una proposta operativa se non quella, mai finora ufficializzata
ma solo paventata, di passare alla decimazione, cioè alla
eliminazione pressoché totale. Perché è così
che deve essere:
o un animale è veramente dannoso e allora va drasticamente
ridimensionato eliminando anche il 70-80% degli individui, cioè,
se i numeri fossero quelli indicati ( ma mai diffusi ufficialmente..)
almeno 1500/1880 animali. Oppure non è proprio così
dannoso e qualcuno sta puntando a trasformare il Cansiglio in una
riserva di caccia esclusiva dove poter uccidere un centinaio di
animali allanno. Troppo comodo signori cacciatori e signori
politici. E purtroppo per loro la soluzione esiste: i danni al bosco
vanno quantificati, tenendo conto che unarea di Rete Natura
2000 non deve produrre come un campo di mais o di soia, il mancato
raccolto di erba da parte delle aziende agricole della piana va
compensato con gli aiuti pubblici che già la legge prevede
e, dopo una valutazione scientifica e non di parte, i cervi in eccesso
vanno catturati e spostati, non uccisi in Foresta. Parecchie aree
protette in Italia sarebbero disposte ad ospitare i cervi del Cansiglio,
ma le richieste sono tenute nascoste poichè scomode e perchè
invalidano le tesi della parte più estremisti cacciatori
per la quale il riuscire a venire a sparare in Foresta è
ormai una questione di puntiglio.
L'anno scorso avevano aderito alla manifestazione :
CAI-Club Alpino Italiano, WWF, Legambiente Veneto e Friuli,
Mountain Wilderness, Italia Nostra, LIPU Bird Life International,
LIPU Pedemontana Trevigiana, LAC-Lega Abolizione Caccia del Veneto,
ENPA-Ente Nazionale Protezione Animali, Ecoistituto del Veneto Alex
Langer, Amici dei tesori del Mondo dell'UNESCO, GAIA Club, ECOHIMAL-Italia,
Ruotalpina, Associazione Amici della Bicicletta, Coordinamento Protezionista
Veneto, Associazione ARCAM, Associazione Amica Terra, Comitato per
il Parco del Cansiglio, Comitato promotore Parco Marmarole, Antelao,
Sorapiss-Parco del Cadore, Comitato Fadalto...
quest'anno ci si accorge adesso che non è stata preventivamente
richiesta la conferma, così come ogni anno precedente...segnalate
per favore la conferma dell'adesione o le nuove adesioni o anche
eventuali errori nel nome degli aderenti. Agli inizi di novembre,
con un successivo appello alla partecipazione, verrà dato
opportuno rilievo a tutte le adesioni
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