MONTAGNA di LOMBARDIAMONTAGNA di LOMBARDIA

 

Fotogallery

 

Il Ticino in Canoa
1° segmento: tratto Sesto Calende - Panperduto

1Il primo tratto, o segmento del Ticino, quello dal ponte sovrapposto stradale e ferroviario in ferro di Sesto Calende fino allo sbarramento invalicabile della presa d’acqua del Canale Villoresi in località Panperduto, all’altezza di Somma Lombardo, non viene indicato volutamente come “discesa” vera e propria.

Infatti questi li chilometri di Ticino, piatto e lento, possono diventare interessanti durante le stagioni fredde o in caso di magra; questo tratto diventa allora un ottimo campo di allenamento per “fare fiato”, sciogliere i muscoli e mantenere acquaticità.

Comunque chi volesse “fare” il Ticino, assolutamente “tutto” il Ticino, si imbarchi subito a valle del ponte, in sponda sinistra. Dal ponte di Sesto Calende allo sbarramento con porte abbattibili di Miorina, il corso del fiume è disturbato da numerosi scafi a motore che lo percorrono in lungo e in largo, specie nei giorni festivi e in quelli delle classiche ferie.

Il trasbordo a Miorina è obbligatorio e si fa in sponda destra salendo sull’argine in cemento. Subito a valle vi sono delle pescaie a pali che obbligano a costeggiare la sponda destra. Altra pescaia si trova circa all’altezza di Golasecca. Dopo il curvone, verso sinistra, di Coarezza è bene tenersi in sponda sinistra in quanto, sulla destra vi è la presa del Canale Elena che inizia in galleria.

Giunti alla diga di Porto della Torre, invalicabile, si deve sbarcare a destra e fare un trasbordo di 1 chilometro circa fino a giungere a valle dello sbarramento insuperabile del Villoresi (opere di presa e sbarramento sommerso in muratura).

Il tratto Sesto Calende - diga di Porto della Torre si può percorrere in automobile lungo la strada che scorre sulla sinistra del fiume, quasi costeggiandolo, per fare eventualmente assistenza da terra. Il paesaggio può venire ugualmente apprezzato.

Tratto lungo Km. 11,03.

 

 

2° segmento: tratto Panperduto - Oleggio

2Da Somma Lombardo scendere al Ticino, attraversare la diga di Porto della Torre e dopo alcune centinaia di metri, imboccare, a sinistra, una strada in terra battuta. Portarsi ai piedi dello sbarramento insuperabile, in riva destra, ed imbarcarsi ai piedi dei massi.
Inizia così la discesa del Ticino con un primo tratto di circa 700 metri di II grado.
Poi si prosegue, sfruttando il ramo di corrente con maggior portata fino a giungere nei pressi delle anse, in prossimità di Castelnovate. Secondo la portata d’acqua, fare attenzione al gioco di corrente dei rami attorno all’isolone ed alle tre curve.
La prima di esse ha, sulla sinistra, delle protezioni in blocchi di cemento, corrose e rientranti alla base. All’uscita delle anse, superato Vizzola, sulla sinistra, attenzione all’eventuale scarico d’acqua del canale industriale. Si prosegue sino ad arrivare al ponte in ferro, detto di Oleggio, sulla SS. N° 527.
Sbarco, dopo il ponte, sulla riva in sponda destra.
Tratto lungo circa Km. 16,62.

 

3° segmento: tratto Oleggio - Turbigo

3Si giunge al ponte in ferro della SS N° 527, di Oleggio e ci si imbarca a valle, in sponda destra. Si parte seguendo il ramo con la portata più abbondante, dopo circa 6 Km., l’acqua rallenterà la velocità; il corso del fiume si allarga e diviene profondo.
Si è giunti in prossimità dello sbarramento che devia, a destra, l’acqua del Ticino nel canale Langosco. Normalmente è superabile con una rapida abbastanza lunga. In estate è molto spesso non transitabile; a valle resta un filo d’acqua.
Comunque, è sempre consigliabile una ricognizione per indicare agli altri canoisti il punto migliore per il passaggio, in caso contrario, il trasbordo si fa in riva sinistra.
Si prosegue la discesa; dopo circa 1 km., sulla sinistra, entra acqua dal canale di scarico di una centrale elettrica; dopo un altro chilometro circa, la sponda sinistra del fiume è rinforzata da massi, più o meno affioranti, secondo la portata dell’acqua; alla fine dei massi vi possono essere dei lenti vortici creati dal ricongiungimento di diversi rami.
Si giunge in vista del ponte ferrostradale di Turbigo, obliquo sul fiume. Generalmente si oltrepassa il ponte sotto la prima arcata di sinistra e si sbarca subito dopo.
Considerato il volume d’acqua, più questo aumenta più è consigliabile che un canoista esperto esegua una ricognizione, in quanto sotto l’arcata di destra, vista l’obliquità del ponte, c’è sempre un ampio vortice che può creare fastidi.
Lo sbarco è ubicato a valle del ponte, sulla sinistra; si è in prossimità della SS N° 341 Turbigo - Novara. La lunghezza del percorso è di circa 10 chilometri. Chi volesse continuare, può inglobare anche il quarto segmento che è lungo 10,47 chilometri.

 

4° segmento: tratto Turbigo - Trecate

4Ci si imbarca, in sponda sinistra, a valle del ponte di Turbigo e, circa dopo 4 chilometri, si giunge in vista dello sbarramento, dalla struttura molto variabile, che devia l’acqua del fiume verso destra, nel canale Sforzesco.Attualmente il passaggio si può paragonare ad una rapida con massi a pelo d’acqua al centro.Il canoista di testa preceda ed indichi al gruppo il punto migliore. Superato il passaggio si continua tenendosi a destra, fino a giungere in vista del doppio ponte della A4 MI-TO.A valle dei ponti vi è uno sbarramento di massi lungo le prime tre arcate e mezza, contando da sinistra verso destra.Si procede ad una ricognizione per vedere, dalla quarta arcata in poi, sempre contando da sinistra, quale sia sgombra di rami e tronchi, indi passare con una certa decisione. Dopo 2 km. circa si giunge in vista dei ponti affiancati: ferroviario e stradale della SS n. 11 MI-NO.Ci si tiene in prossimità della sponda destra, dove l’acqua viene deviata da uno sbarra­mento in gabbie di ciottoli, massi e ghiaia.Alla fine della sponda boscosa, prendere decisamente a destra e portarsi allo sbarco, all’inizio della sponda artificiale in sassi; in alto vi è una cabina elettrica. Non oltrepassare le arcate affiancate, in quanto circa 100 metri dopo, sulla destra, vi è la presa d’acqua, a sifone, del Canale Nuovo.Nel caso, ci si tiene in mezzo, si sorpassa la presa, e dopo un’onda d’acqua causata da uno sbarramento in ciottoli, si entra a destra, in morta e si sbarca.Si ritorna, a piedi per 250 metri, al parcheggio degli automezzi in attesa. Il tratto è lungo 10,47 chilometri.

5° segmento: tratto Trecate - Vigevano

5Per la SS 11, Magenta-Trecate, si arriva ai ponti affiancati sul Ticino.
Scendere per “Località Gambarina”, ai piedi del ponte ferroviario, in sponda sinistra. Imboccare il sottopasso e imbarcarsi a valle del ponte.
Ci si può imbarcare anche in riva destra, dallo stesso punto in cui è descritto l’arrivo del 4° segmento; fare sempre molta attenzione, sulla destra, alla presa d’acqua a sifone del Canale Nuovo, dopo aver oltrepassato l’arcata di sinistra, delle due che scavalcano questo ramo del fiume.
I due rami si congiungeranno circa 2 km. più a valle. Subito dopo, sulla sinistra, si trova un raschio, tenersi sul filo destro della corrente. Quando si giunge verso Abbiategrasso, sulla sinistra, attenzione allo scarico del canale scolmatore. (Inizia quindi un lungo tratto in cui la treccia dei rami varia in continuazione).
Proseguire poi in uno dei rami in cui il fiume si divide: quello più a sinistra ha, sulla curva, grossi massi antistanti il Centro ricreativo di Abbiategrasso.
Quando i rami si ricongiungono, vi possono essere, secondo la portata, dei vortici.
Proseguendo si giunge in vista del ponte ferrostradale di Vigevano.
A monte, sulla destra, vi è lo scarico d’acqua della Centrale Elettrica. Scegliere il ramo d’acqua più sicuro sotto le arcate, in genere le prime due a destra, subito a valle del ponte, accostarsi al ghiaietto, in sponda destra e sbarcare. Si è giunti nella zona chiamata “Lido di Vigevano”.
Questo tratto è lungo 17,34 chilometri.

6° segmento: tratto Vigevano - Bereguardo

6Dalla SS. n. 494, al semaforo del ponte sul Ticino, imboccare la strada laterale e portarsi, con il materiale, su uno dei piazzali di sosta, prossimi ai ristoranti del Lido di Vigevano”.
Imbarcarsi e scendere lungo la corrente. In caso di scarsità d’acqua, subito dopo Vigevano, la corrente si può dividere in rami con raschi. Il filone principale porta verso la riva destra contro due curve rinforzate da massicciate a pettine obliquo. Stimare, con anticipo, la direzione da imprimere alla canoa.
Si prosegue e si arriva al ponte di barche di Bereguardo, punto di arrivo di questo tratto. Accostare a sinistra e sbarcare prima del ponte. Si può anche oltrepassare il ponte, tutto sulla destra, ma la posizione dei cavi minori, che ancorano sulla riva i barconi, varia in altezza, secondo la portata dell’acqua; si consiglia una preventiva ricognizione. Oltrepassato il ponte, sbarcare sulla sponda sinistra.
Lunghezza del tratto: 18,24 chilometri.

7° segmento: tratto Bereguardo - Pavia

7Dalla strada tra Bereguardo e Garlasco (PV) si giunge al ponte in chiatte sul Ticino.
Ci si porta in sponda sinistra, a valle del ponte e ci si imbarca.
Si oltrepassa il ponte dell’autostrada MI-GE A7, preferibilmente sotto le arcate centrali e, dopo 1000 metri circa, all’altezza del Molino della Valle, tenersi in centro del filone d’acqua, in quanto sulla riva sinistra, nel curvone, vi sono rami aggettanti sull’acqua che scorre veloce. Circa 500 metri dopo, di fronte al Bosco Negri, si ripete un curvone con le stesse caratteristiche.
Proseguendo, dopo un’ampia ansa, sorpassata Cascina Brughiera, si giunge nella zona dove il fiume traccia un’ampia ‘esse’~ Sul terreno pianeggiante, in riva sinistra, è vietato lo sbarco. Quando si giunge in vista del ponte ferroviario, ricordarsi che sulla sinistra è nuovamente vietato lo sbarco (cartelli). Si passa sotto le arcate che dal centro vanno verso destra; si è ormai giunti a Pavia.
Il prossimo ponte è quello Nuovo; passare sotto le arcate che, dal centrò, vanno verso destra.
Chi vuoi sbarcare a monte di questo ponte, ha la possibilità di farlo, vicino a delle costruzioni civili e ad una strada di raccordo. Chi prosegue, passerà, subito dopo, sotto il Ponte Coperto.
Attenzione agli antistanti residui dei vecchi piloni.
Se si vuolsbarcare subito a valle di questo ponte, portarsi sulla sponda sinistra, presso costruzioni con strada di raccordo.
Termina a Pavia questo tratto che è lungo 16 chilometri.

8° segmento: tratto Pavia - Ponte della Becca

8Non volendo sbarcare a Pavia, si può, con una aggiunta di 8,7 chilometri di discesa, giungere alla confluenza del Ticino con il Po, passando sotto il ponte della Becca e sbarcando a valle di esso, sulla sinistra, in corrispondenza di un centro di assistenza a barche e motoscafi.

tratto da:

www.scuoladicanoa.it

 


Home

 

 

 

in collaborazione con www.valtline.it - www.valtline.com