23 giugno 2006 Parapendio Cornizzolo - Corni Di Canzo - Moregallo - San Martino - Coltignone - Grigna Meridionale - Zucco di Desio - Resegone - Barro - Suello
E' una giornata calda e afosa: da alcuni giorni la nostra penisola
è assediata dall'alta pressione nord Africana, che tiene lontano
l'anticiclone delle Azorre, che garantirebbe un clima più mite. Alle 15.49 decollo dal prato sul Cornizzolo soprannominato "Risparmio alto". Mi accorgo subito che c'è qualcosa che non va con il variometro: sono scariche le pile!!! Questo significherebbe sprecare il volo: senza questo strumento non sono in grado di capire se sto salendo o scendendo e con che velocità. Purtroppo il nostro organismo tende a percepire solo le accelerazioni di movimento e non il movimento stesso. Ne consegue che una diminuzione di velocità discensionale potrebbe essere percepita da noi come una spinta in altro e di conseguenza l'iniziondi una fase di salita. Suppongo chei piloti più esperti siano in grado di sentire e valutare anche senza strumenti queste velocità, ma non è il mio caso. Ho in tasca 2 batterie di riserva e potrei atterrare per sostitutirle, ma purtroppo mi manca il cacciavite. Penso che potrei riuscirci con le chiavi dell'auto e ci provo direttamente in volo. Purtroppo la chiave è troppo grossa e non mi è di aiuto. A questo punto sarebbe inutile atterrare. Provo a spegnere l'audio dello strumento per risparmiare batterie provando a volare solo con le indicazioni visive sul display. L'indicatore acustico è molto utile perchè permette di ricevere informazioni dallo strumento lasciando lo sguardo libero. Questo è particolarmente utile in caso di vicinanza ai pendii. Non sarà comodo dover tenere sempre l'occhio sullo strumento ma è meglio che niente. Imbocco una bela termica sul centrale che mi porta fino a 2200 metri! Capisco che è un'ottima giornata e decido di inizare a spostarmi. Punto verso i Corni di Canzo dove faccia ancora quota fino a 2000 metri. Ancora qualche giro sul Moregallo per mantenere quota ed inizio ad attraversare il lago di Lecco verso il San Martino, dove arrivo con circa 1300 metri. A questo punto ho sempre un po paura perchè qui non ci sono atterraggi di emergenza. Nel caso in cui non riuscissi a fare quota avrei solo un campo da calcio ridossato alla montagna e circondato da edifici o il parcheggio della discoteca Orsa Maggiore, sempre gremito di auto. Fortunatamente trovo il "propellente" per salire ancora fino a 2000 metri circa. Sorvolo i Piani dei Resinelli verso la Grigna Meridionale sulla quale
mi appoggio per salire ancora fino a superarla: sono a 2400 metri e
il bivacco sulla vetta mi sembra davvero bassissimo. E' una emozione
molto forte essere qui sopra, ma devo decidere in fretta se proseguire
verso la Grigna Settentrionale. Purtroppo è coperta dalle nuvole
che si stanno sviluppando rapidamente, quindi scelgo di allontanarmi
da questa zona. Mi sposto a sud- est verso lo Zucco di Desio. A questo punto sono indeciso se proseguire verso la Valcava o se rientrare, visto che ho accumulato quota sufficiente per garantirmi un ottimo rientro. Pensando alla tarda ora (sono le 17 e 40 ormai) e al variometro scarico decido di intraprendere il lungo traverso che mi porterà a sorvolare nuovamente il lago di Lecco e il monte Barro, dove arrivo con 1600 metri di quota. Nel frattempo le batterie del vario hanno dato forfait lasciandomi senza riferimenti sulle velocità verticali. Proseguo senza cercare o meglio senza trovare ulteriori ascendenze e, visto che la perdita di quota è contenuta, mi porto verso il monte Cornizzolo dal quale sono decollato. Sono ormai passate le 18 e diverto ancora un po veleggiando sopra i prati e i boschi di questa bella montagna. Mi aiuto con l'altimetro del Gps per stare in quota, e veleggio ancora un'altra ore prima di atterrare alle 19.10.
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