Parapendio Bormio 2000 - Isolaccia23 aprile 2006Previsioni ottime per la giornata: dopo mesi di vento da nord finalmente eolo ha iniziato a soffiare da ovest. La giornata non è pessima ma ci sono numerose formazioni cumiliformi, che fortunatamente si dissolvono nel pomeriggio. Ore 17.43: dopo un pranzetto a base di sciatt, birra e insalata matta sono pronto al decollo, subito abortito per un'orecchia sulla parte sinistra della vela. Dieci minuti più tardi stacco finalmente i piedi da terra. Inizio a cercare le termiche ma mi accorco che si è incastrato un tirante dell'aceleratore. Nel tentativo di sbloccarlo la vela fa una chiusura frontale asimmetrica. Attendo che si riapra la vela, allontanandomi dal pendio per poter cercare ancora di sistemare il cordino. Penso che il volo potrebbe finire con una planata: se non riuscissi a sistemare il problema sarei costretto ad atterrare subito. Invece il cordino si sblocca e, allontanandomi dalla montagna, mi porto verso il bosco adiacente la cima di Reit. Aggancio appena sopra gli alberi ed inizio a salire in termodinamica. Faccio quota portandomi verso l'imbocco della statale dello Stelvio. Cerco di superare la cima di Reit ma il sole ha smesso di scaldare e le termiche si sono affievolite. arrivo solo a sfiorarla poco sotto, a 2900 metri, he sono però sufficienti per sbirciare verso la valle del Braulio e dello Stelvio. Visto che non riesco più a salire mi porto verso la valdidentro, sorvolando la vetta del Monte Scale, le torri di Fraele e la strada che porta ai laghi di Cancano. Cerco invano ancora qualche termica residuale sul versante sud delle cime di Plator, sulla val Vezzola e da ultimo sulle piste di Isolaccia. Il sole però, oltre ad essere lontano sull'orizzonte è anche velato da alcune nubi e non mi resta che atterrare. Sono le 19.00 e ho percorso in volo 34,4 chilometri.
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